Oggi iniziano le Olimpiadi in Cina con la solita cerimonia d'apertura che sarà tutta pompa magna ed eloquenza, celebrativa di una Nazione in cui i diritti umani vengono sistematicamente ignorati. Per non parlare della repressione in Tibet. Sinceramente mi piacerebbe che i giochi olimpici siano solo sport e non esaltazione di uno Stato; troverei infatti giusto che gli atleti si confrontino senza bandiere e senza dietro le Nazioni, pronte a salire sul carro del vincitore per esaltare un senso di razza anacronistico. Comunque questo blog si asterrà dal commentare le Olimpiadi, una specie di moratoria, facendo sua la linea di Amnesty International: "In vista delle Olimpiadi, presentiamo al governo cinese quattro richieste fondamentali: adottare provvedimenti che riducano significativamente l'applicazione della pena di morte, come primo passo verso la sua completa abolizione; applicare tutte le forme di detenzione in accordo con le norme e gli standard internazionali sui diritti umani e introdurre misure che tutelino il diritto a un processo equo e prevengano la tortura; garantire piena libertà d'azione ai difensori dei diritti umani, ponendo fine a minacce, intimidazioni, arresti e condanne nei loro confronti; porre fine alla censura, soprattutto nei confronti degli utenti di Internet."
venerdì 8 agosto 2008
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3 commenti:
Absolutely GREAT words; CONGRATULATIONS!!!!!!!!!!
Ciao!
be sottoscrivo le tue critiche, la questione è molto complessa, d'altronde la stessa cina ospita 1/5 della popolazioe mondiale
Le critiche fatte alla Cina sarebbero ben accette se si facessero anche a uno stato che attualmente conduce ben due guerre (all'Iraq e all'Afghanistan) e che non ha esitato a bombardare, con scuse risibili, pochi anni fa un'altro stato a noi vicino geograficamente.
O forse per suddetto stato (o meglio Stati)i cosiddetti diritti umani non valgono?
Scusatemi ma non sopporto i due pesi e le due misure.
Con affetto.
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