domenica 18 dicembre 2011

Cazzisuismo


C’è ancora chi si stupisce se ci sono delle grandi difficoltà nel fare liberizzazioni qui in Italia. Se si pensa di toccare la casta dei farmacisti o dei tassisti ecco che questi si inalberano, così come se si pensa di abolire l’ordine degli avvocati o dei notai. Del resto il nostro parlamento è pieno di legali alcuni al soldo dell’ex premier. I effetti ciò è perché ciascuno di noi pensa ai fattacci suoi, insomma siamo dei cazzisuisti. Questo spesso sconfina con una crassa maleducazione che sfocia, a volte, in una prepotenza assolutamente fuori luogo. Eppure il Bel-Paese è stato a lungo la culla della civiltà occidentale (e forse è un caso che siamo in crisi come la Grecia?) e quando altri popoli si pitturavano ancora la faccia qui c’erano le terme, le scuole, i teatri, i filosofi e gli storici, i medici, un senato, il diritto romano ed altre cose. Certo c’erano anche i giochi gladiatori e le persecuzioni nonché la schiavitù, ma siamo sicuri, che pur con la differenza dei secoli, oggi questo sia del tutto sparito? (Che dire infatti, per esempio,  dei bimbi ridotti a cucire i palloni?)
Ma senza inoltrarci in queste brutte cose pensiamo alla vita di tutti i giorni e facciamo anche una comparazione con le altri nazioni europee tipo Francia, Germania, Gran Bretagna. Chi ha avuto la fortuna, o per diletto o per piacere, di visitare questi popoli, si sarà di sicuro accorto che là c’è un rispetto per gli  altri che qui ce lo sogniamo. Qualche esempio: le file, qui c’è sempre il “furbetto” di turno e se non incanalate è un grumo di persone spingenti e vocianti; la ordinate, silenziose, rispettose di che è davanti a te. Oppure quando si è in auto. In autostrada c’è sempre il prepotente di turno che, poiché ha una supermacchina, pensa di essere il padrone della via e già a distanza di più di un km sfanala chiedendo strada. Oppure quello che ti si incolla (perché? Pensa forse di essere in pista?) al di dietro neanche dovesse spingerti ad andare più veloce. Non parliamo poi del fatto che quando con la tua vettura cerchi di uscire (o entrare) da un parcheggio, là basta che metti la freccia ed ecco che educatamente agevolano la tua manovra fermandosi pure, qui ti suonano o addirittura accelerano ostacolandoti il più possibile come se fossero pervasi da una furia di andare non si sa ben dove, salvo poi fermarsi al bar dietro l’angolo. E gli esempi potrebbero continuare per altre 100 pagine o forse più. Di conseguenza non lamentiamoci se ognuno, o ogni lobby o ogni casta pensa al suo orticello e se ne frega dei problemi degl’altri.

1 commento:

Anonimo Veneziano ha detto...

Non posso che confermare, carissimo Centurione. Avendo vissuto per brevi periodi all'estero (vedi Gran Bretagna e Svezia) ho notato comportamenti diversi soprattutto nel caso degli esempi che hai fatto. E mi chiedo che belin ci sto a fare in un paese come questo ...