giovedì 21 febbraio 2013

The Alan Parsons Project





Di certo tutti o quasi concordiamo che gli anni 80 sono stati, almeno per quanto riguarda la musica che piace a noi, alquanto pauchi d’idee e novità; insomma o gli artisti avevano preso una china verso il loro tramonto (leggi Genesis e Pink Floyd, per esempio) o i nuovi (o presunti tali) poco concedevano alla fantasia ed all’estro (leggi Marillon e soci). Va detto poi che per un non si sa bene qual motivo, alcuni di essi, pur avendo fatto brani di assoluta avanguardia, sono stati poco considerati dalla critica del 3° millennio. Un caso è quello degli Alan Parsons Project spesso ritenuti (a torto) più vivino al pop che al progressive. Non si capisce cosa ci sia di male il fatto che dei loro brani siano divenuti degli hits; del resto dove sta scritto che una bella musica non  può allo stesso tempo essere anche vendibile? Comunque sia quest’album, Eye In The Sky (del 1982) rimane uno dei migliori dischi prog dei primi anni ’80 e contiene pure (come sperimentazione assoluta) la canzone Mammagamma prima al mondo ad essere suonata da un computer (ed eravamo negli anni ‘80!). Fra gli artisti spicca poi la presenza di Mel Collins ai fiati e Ian Bairnson alla chitarra. Per ultimo vorrei ricordare l’importante contributo che Alan Parsons diede sia ai The Beatles che ai Pink Floyd; senza di lui forse non avremmo avuto capolavori assoluti come Abbey Road, Atom Heart Mother e The Dark Side Of The Moon.
Voto:  + + + + +


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