martedì 21 febbraio 2012

S. Scemo e i suoi strascichi

Sarà capitato forse anche a voi che in questi giorni post Festival (di S. Scemo), magari andando al vostro bar preferito o dal giornalaio e perché no anche sul posto di lavoro, che qualcuno vi abbia interloquito parlando e straparlando della “gara” canora. Alla vostra risposta (immagino...!): no non ne so niente, non l’ho visto, non so neppure chi abbia vinto, quella sera ho letto un buon libro ed ascoltato, nel mentre, altra musica. I vostri amici avranno di certo fatto una faccia a punto interrogativo e vi avranno chiesto che musica? Classica, jazz? Alla tua risposta: pogressive rock e cosmic music vi avranno detto: Mai sentita! E ti credo, essa mai passa per le TV e sulle radio viene, se viene, passata solo ad orari impossibili così il “popolo” anche in questo rimane nell’ignoranza (nel senso che ignora) più buia. Dovrai allora fare degli esempi che se il tuo interlocutore ha più di 45 anni bene o male li ha sentiti (Pink Floyd, Yes, ELP, PFM ecc) se invece è uno più giovane sorgono problemi (non sempre è ovvio ma molto spesso) come quando gli dici “come i Genesis” e ti rispondono ahhh... sì (e ti citano le canzoni più banali e commerciali del gruppo). A proposito di questi ho notato sul blog dell’amico Anonimo Veneziano (Yesterdays and Todays) un interessante post relativo ad un ottimo live del gruppo quando erano ancora i veri Genesis, che consiglio a chi non ancora l’avesse nella sua discoteca (intesa nel senso di teca degli album) di approfittarne immantinente.
Le foto (per chi non li riconosce) sono quelle d'antan di Emerson, Palmer e Lake.

sabato 18 febbraio 2012

Farfalle e Cazzate



Purtroppo sono stato buon profeta... non c’è media che non discetti su farfalline paraculo ed esternazioni di un guru molleggiato e imbolsito. Eppure di argomenti molto più interessanti ce ne sarebbero pure: i drammi del popolo greco, il fatto che l’Italia viene dopo il Ruanda (e con tutto il rispetto per quella nazione) in quanto a corruzione, che essa è enormemente aumentata negli ultimi anni (sarà un caso?), che il ministro Fornero vuole finalmente abolire la Cassa Integrazione per sostituirla (ed era l’ora!) con un sussidio di disoccupazione allargato anche ai dipendenti di piccole attività, ai piccoli commercianti ed artigiani così come avviene nelle altre nazioni a noi più civili. Dirò di più, questo provvedimento doveva essere preso, su invito dei sindacati, almeno vent’anni fa eliminando la discriminazione fra lavoratori tutelati e quelli no. Interessarsi della politica e dei sommovimenti interni ai partiti riguardo alla futura legge elettorale, di pensare a chi non arriva neppure a metà mese, di come ancora oggi nel 2012 si muore per il freddo e di come qualche centimetro di neve blocca la capitale. Ed infine, se proprio non si sa cosa parlare, anche trattare di sport. Lasciatevolo dire da un interista iperdeluso...
Comunque come parziale rimedio a questo tedio e come promesso eccovi un discreto album di un gruppo italiano i Raven Sad che devono moltissimo ai Pink Floyd (quelli di The Dark e di I Wish) e si sente ma che nel complesso, pur cantando in inglese (ma qui forse era d’obbligo) fanno dimenticare con il loro Layers of Stratosphere (del 2011) l’ultima noiosa serata di S.Scemo.
Voto:  + + +
http://depositfiles.com/files/uj8d0k58r

giovedì 16 febbraio 2012

Un po' di prog anti S. Scemo


Ve l’avevo promesso... un post anti-San Remo... così da rifarsi le orecchie. Ho deciso pertanto di segnalarvi quest’album dal vivo degli ELP uscito nel 1997 ed intitolato Live in Poland; del resto continuando a parlare di musica progressiva ( e qui qualcuno la chiama art/prog) e seguendo quel filo rosso che dagli Yes (postati qualche giorno fa) continua con i King Crimson (postati dall’amico Anonimo Veneziano) ed arriva, per il momento, al noto trio. Va subito detto che seppure la qualità audio è migliore di quella del noto Welcome qui manca la stessa vitalità. Sì Emerson è sempre bravo e la velocità sembra non essergli scemata ma il suo tocco non è più animalesco, ora si fa erudito... precisino; anche Palmer non è più l’irruento batterista di allora sebben il suo ruolo lo svolge al meglio. Quanto a Lake il suo basso è sempre notevole ma la sua voce è lontana dai fasti passati. Ora essa sa troppo di birra e take away e solo raramente si riconosce il Greg dei Crimson e dei primi ELP, già quella voce fra le più originali e stentoree del panorama prog (e non solo) ha lasciato il posto ad un tono un po’ cavernoso ma che ogni tanto sa rivivere i fasti passati.
Nell’album troverete tutti i classici della band da Lucky Man a Tarkus, da Take a Pebble a Fanfare for the Common Man e nel complesso il disco è piacevolissimo. Vorrebbero suonare così come questi “vecchietti” tutti gli emuli che si sono succeduti nel tempo...
Voto+ + + +
se volete...:  http://depositfiles.com/files/08fzly97m

mercoledì 15 febbraio 2012

Olimpiadi Roma kaputt!


Meno male che il buon Monti non ha avvallato la candidatura di Roma come sede olimpica nel 2020. Se fosse avvenuto l'inverso, a parte lo stupido orgoglio nazionale, mi immagino che la spesa preventivata di circa 5 miliardi di Euro sarebbe, negl'anni, lievitata di 3/4/5 volte (così come sta accadendo per il faranoico Expò di Milano). Ma se anche fosse, e non ci credo, rimasta uguale, pensate con quei soldi quanti problemi più concreti si sarebbero risolti invece di vedere sul patrio suolo aitanti giovinetti in mutande che gareggiano. Quanto alle strutture nel caso edificate, posto che sarebbero state terminate in tempo, avrebbero le più fatte la fine di quelle di Torino (olimpiadi invernali): o abbandonate (vedi anche proprio a Roma i Mondiali di nuoto) o abbattute. Con i sacrifici che lo Stato ci chiede per rimettere in sesto i conti, quella spesa oltre che idiota sarebbe stata perniciosa. Lasciamo ad altri siffatte glorie effimere. La Gran Bretagna con Londra insegna.

martedì 14 febbraio 2012

Indebitamenti

La Grecia sta attraversando un periodaccio e se c’era ancora per un po’ Mr. Bandana e scosciate al seguito ci saremmo trovati nella medesima situazione (come dicono loro: una fazza una razza). A mio avviso, non è colpa della UE se i precedenti governi ellenici avevano truccato i bilanci, sfondati anche per le faraoiniche Olimpiadi ad Atene e precipitato la nazione nel dirupo. (A proposito, speriamo che non si facciano in Italia e a Roma, col nostro “vezzo” chissà il mangia-mangia e le lievitazioni dei preventivi). La UE dice: dovete rientrare al più presto perché altrimenti non riuscireste a pagare gli stipendi ai dipendenti ed onorare le commesse statali. Quindi non è, ripeto, sua la colpa, nè lo è dell’Euro. Se la Grecia avesse avuto ancora la Dracma sarebbe di certo fallita (vedi Argentina) poiché nessuno l’avrebbe aiutata. Se oggi gli piovvono miliardi di Euro è grazie al fatto che essa ne fa parte. Se poi, prima di prestare dei soldi, la UE vuole delle assicurazioni, mi sembra cosa normale. Io pure (sempre che ne avessi) se prestassi denaro vorrei aver la sicurezza di un ritorno della somma, altrimenti sarebbe un regalo. Secondo me il punto era o meglio è: ma la Grecia, così come, per esempio, la Romania erano nazioni pronte ad entrare nell’Euro? La mia risposta è: NO! Chiunque si sia recato nell’Ellade piuttosto che in un paese dell’est come la Romania, ma anche in Portogallo e Irlanda (Eire), avrebbe di certo riscontrato l’enorme differenza e arretratezza rispetto alle prime nazioni fondatrici della UE. E meno male che, come qualche furbastro avrebbe voluto, non è riuscita ad aderire la Turchia, se così fosse stato oggi parleremmo forse più dei debiti di essa che di quelli della Grecia. Ma allora perché queste nazioni sono entrate? Semplice, faceva gola ai “soliti” industriali che esse fossero nell’aria Euro. Infatti se le fabbriche avessero le ruote qui in Italia non ce ne sarebbe più una; meglio così chiudere qui (o limitare a pochissimi dipendenti la sede legale) e appoggiarsi a strutture straniere in modo da importare le merci quasi gratis, vista la libera circolazione di esse nella UE. Prevedo quindi che dopo la Grecia i nodi relativi alla Polonia, alla Rep Ceca, alla Slovenia, alla Slovacchia verranno tutti al pettine, forse fra breve, data la crisi mondiale. La colpa è dell’Euro? No, è come dire, in un omicidio che la colpa è del coltello e non della mano che lo ha impugnato. Ritornando agli amici Greci, essi hanno avuto un pessimo governo che ha speso enormemente di più di quello che poteva (ricorda qualcosa?) ed ora un altro brutto governo che, per riappianare i conti,  lo fa sulle spalle della povera gente.
 In tutto questo penso che la UE non centra in quanto a lei non interessa il modo (che lascia agli Stati) bensì il quanto ed il quando (ormai da subito).
Se la Grecia avesse deciso di uscire dall’Euro, avrebbe, di sicuro, dichiarato bancarotta e sarebbe stato il caos. Non più stipendi nè per dipendenti, nè per i poliziotti, nè per le forze armate. Niente pensioni e i soliti furbi (quelli che ci sono anche da noi) sarebbero stati già da tempo con “le palle” al sicuro in qualche bell’isola tropicale.


domenica 12 febbraio 2012

Il Festival di S. Scemo


Martedì prossimo ( credo...) ricomincierà l’ennesima puntata del Festival di San Remo.  Dovremmo così subire (almeno chi ha la tv e paga il “famoso” canone RAI) 5 giorni di esso. Ne parleranno su tutte le reti tv generalistiche dalla mattina alla sera e così non ci sarà modo di sfuggirgli. Oltre che alle canoniche 4 ore e più per dì su uno dei canali RAI lo troveremo anche, come il prezzemolo, su ogni talk show dove si disquiserà non solo (come forse sarebbe giusto) sulle canzonette pop presentate, ma spesso di più intorno ai vestiti delle solite oche di turno che tentano di presentarlo, sulle loro papere, su come i presentatori sanno stare sul palco e ultimo e non ultimissimo su cosa pensano i cantanti (ma pensano?) della realtà, per non parlare di quei fessi, che sfidando le temperature gelide, sono lì ad aspettare l’apparizione del divo/diva di turno.
Ricordo che negli anni ’70 si era parlato di chiuderlo perché anacronistico nonché poco amato dai compratori di dischi di allora (cioè i giovani). Non se ne fece nulla poiché anche su questo la restaurazione ebbe la meglio; furono solo inseriti (come pesci fuor d’acqua) band come i Delirium costretti a condensare la loro musica in 3,3 minuti. Da quel momento San Scemo (così lo chiamo) è cresciuto: prima a 3 giornate poi alle 5 di oggi. Esso dovrebbe rappresentare la canzone italiana popolare, peccato che anche in quello, i maggiori elementi del genere se ne tengono a distanza. Inoltre da un po’ di tempo a fianco del/dei conduttori uomini vengono messe le solite 2 bonazze pagate un’enormità solo per far da cornice. L’anno scorso c’era l’italiana Canalis, che da quando Clooney l’ha vista sul palco, l’ha mollata e l’argentina Rodriguez. Quest’ultima (tra l’altro con le gambe leggermente storte) imperversa da anni in Italia pur non sapendo fare in pratica nulla. C’è da chiedersi se certi personaggi li si devono andare a prendere all’estero... perché forse in Italia non ne nascono più di gnocche? Evidentemente no, infatti anche quest’anno oltre che qualche bidone di calciatore ecco puntuali come l’influenza l’immancabile sconosciuta estera bonazza: Ivana Mrazova che in un italiano stentatissimo (mi immagino) aiuterà (???) Morandi e Papaleo nelle serate. 
Per chi come me da tempo non vede più la tv non ci sono problemi ma per chi ha ancora orecchie buone e il televisore in casa consiglio vivamente di attrezzarsi con un buon libro e dell’ottima musica in sottofondo. A questi “poveracci” vedrò, se posso, di postare qualche buon album.

mercoledì 8 febbraio 2012

Ecco la fine dei nostri soldi....

Ok! Ok! Ok! Le tasse vanno pagate comunque, ma in un “paese normale” si vorrebbe che i nostri soldi siano ben spesi. Non è possibile che ancora nel 2012 in Italia si possa morire dal freddo e per gli stenti. Penso che con una infinitesimale porzione del PIL, invece di destinarla in maniera idiota, si possa garantire a tutti i cittadini meno abbienti una vita dignitosa.
Volete un esempio di come il nostro denaro viene speso alla cazzo? Eccolo qui:
La portaerei Cavour, vanto della Marina Militare Italiana. Posto che alla nostra Nazione serva davvero siffatta nave (con una stazza superiore, per capirsi, alla Costa Concordia di triste memoria); si legge nei dati ufficiali della M.M.: " La Cavour è una portaerei STOVL (acronimo inglese per : decollo corto ed atterraggio verticale) italiana entrata in servizio per la Marina Militare Italiana nel 2009, costruita da Fincantieri cui era stata commissionata il 22 novembre 2000. Lo scafo è stato impostato il 17 luglio 2001 nel cantiere navale di Riva Trigoso presso Genova e assemblato definitivamente nel cantiere navale del Muggiano della Spezia. Il 22 dicembre 2006 ha effettuato la prima prova di navigazione ed il 27 marzo 2008 è stata consegnata alla Marina Militare per i collaudi finali, al termine dei quali il 10 giugno 2009 è entrata in servizio dopo aver ricevuto la bandiera di combattimento alla presenza del Capo dello Stato. Il 20 settembre 2011 ottiene la certificazione ufficiale NATO come portaerei." Beh? Direte che c’è di strano in tutto ciò? Molto e vado ad elencare: Per primo di certo sarà costata come minimo, secondo l'uso italico, il doppio dell'enorme cifra preventivata. Non è che poi noi siamo più furbi degli USA, o della Royal Navy piuttosto che della Francia che hanno quelle "solite";  è che con una simile portaerei possono decollare quasi tutti gli aerei ma atterrare solo quelli detti a decollo verticale dato che non è dotata dei ganci d’atterraggio; ed ecco così spiegati i 15 miliardi di euro (poi ridotti della metà da Monti) per dare anche questa nave dei nuovi cacciabombardieri  adatti e infatti a tutt’oggi essa è una nave senz’aerei. Del resto, pensateci un po’, durante l’ultimo conflitto in Libia a coadiuvare l’osservanza del blocco navale era solo la Garibaldi con i suoi vetusti Harrier mentre la Cavour languiva in quel di Taranto; o meglio, faceva la spola fra quel porto e il Muggiano (e lo fa tutt’ora) per mettere a posto i motori e revisionarli più altre cose. Ora pensate a quanto vi costa una revisione per la vostra auto se per esempio abitate a Bolzano e ogni mese andate a Napoli per essa. Fati i due conti? Sì e ora moltiplicate il tutto per qualche milione di Euro a botta. Inoltre la Cavour deve anche imbarcare elicotteri e mezzi anfibi (per ora a quanto ne so assenti) e la Garibaldi divenire una portaeleicotteri (e forse con qualche aereo a decollo verticale), ma se i soldi sono quelli che sono, ne verrà, forse, dotata solo la sorella maggiore e lei sarà destinata a languire in un porto. Dovete però sapere che una nave ferma costa sempre un pozzo di denaro all’anno: il soldo dell’equipaggio, la manutenzione ordinaria e strardinaria ecc ecc.
Ma ne valeva proprio la pena di averla?
 In alto la Cavour e qui sotto la Garibaldi


domenica 5 febbraio 2012

A proposito di prog...


Già a proposito di musica progressiva... l’anno scorso è uscito l’ultimo album live degli Yes intitolato: In The Present Live From Lyon su due cd. Lì potete trovare tutti i classici del gruppo: da Siberian Khatru a Starship Trooper con un ottimo livello d’incisione e l’immancabile stupenda cover. Sinceramente la band britannica, nonostante sia una pietra miliare del prog, non è mai stata fra le mie favorite, dato che le mie preferenze vanno verso il krautrock,  Zappa, le band di Canterbury e il sound della West Coast. Anche sul fronte del prog più puro ho un occhio di riguardo sui primi Genesis piuttosto che sui V.d.G.G. o sugli E.L.P. (discorso a parte per i King Crimson... i miei preferiti). Devo però ammettere che i componenti del gruppo negli anni ’70 erano fra i migliori esecutori del genere. Il problema è che ho ritenuto da sempre i dischi in studio troppo glaciali, troppo perfetti, tanto che quando uscì Yessongs da subito, proprio per la sua non perfezione, divenne fra i miei preferiti. Tornando a questo ultimissimo live, se prima non ci fosse stato Yessongs, potrei gridare al miracolo; invece affermo che è un ottimo lavoro, di certo fra i migliori cd usciti nel 2011, ma, rispetto al suo famoso fratello, gli manca qualcosa: la verve, l’originalità. Anche perché di quegli Yes ne sono rimasti solo due e mezzo (Squire e  Howe e il mezzo è White, buon batterista ma Bruford è un’altra cosa e si sente) mentre gli altri sono buoni mestieranti o poco più e poi gli anni passano per tutti. Comunque si fa più che ascoltare e gli assoli e i fraseggi di basso e chitarra ci fanno, noi certo non più giovani, ritornare a quel fantastico periodo della nostra vita musicale...e non solo.
Voto: + + + +
Se volete lo potete trovare qui: http://depositfiles.com/files/2bw4rsehe

sabato 4 febbraio 2012

Super Mario



Vorrei qui spendere due parole in favore di Super Mario Monti. Infatti lo stoccafisso col loden (così a me sembra) di palazzo Chigi e i suoi ministri hanno fatto e combinato di più in questi pochi mesi che il Berlusca in 15 anni (a parte le leggi e leggine pro domo sua). Sì certo, molte sue iniziative poco mi piacciono ed alcune perfino mi scontentano ma, del resto, chi non fa un tubo di sicuro non sbaglia. Non sono nè un commercialista nè un esperto di conti dello Stato e quindi solo il futuro mi potrà dire se la sua ricetta sarà stata quella giusta o no. Anche certe sue affermazioni (ed anche di alcuni membri del suo staff) mi lasciano basito, ma le giustifico, per ora, col non essere avezzo/i ai discorsi di Palazzo. Pure la scelta dei ministri non mi convince del tutto, Passera in primis; ma, ripeto, credo che la situazione fosse disperata o quasi e che ci fosse per forza voluto il pugno di ferro per smuovere certe situzioni e privilegi incancreniti da decenni. Si poteva fare di più e meglio? Certo, ma non va scordato il fatto che metà e più della sua maggioranza  è ancora composta dai “soliti” italoforzuti berlusconiani. Tutti sanno che in Italia, dal dopoguerra a adesso poco o nulla si è mosso e che il paese sembra ingessato in un modus vivendi vecchio ed obsoleto. Chi mi ha seguito in questi anni, attraverso i vari blog, sa come la penso e quindi non ho nè da giustificarmi nè da dire: ci ho ripensato. Prendiamo per esempio l’articolo 18. Esso tutela solo una parte di lavoratori; chi ha una partita IVA (ditta individuale), magari dovuta aprire per forza, chi è un Cococo, chi lavora in una ditta con meno di tot dipendenti (il numero non lo ricordo) se deve rimanere a casa ci rimane dall’oggi al domani e con una mano davanti e una dietro. Non sarebbe meglio che tutti i lavoratori fossero messi sullo stesso piano e che, come negli USA, chi perde il lavoro (chiunque) ha diritto ad un sussidio di disoccupazione con l’obbligo però di accettare qualsiasi altro lavoro si presenta. Per fare questo credo che alcuni privilegiati debbano rinunciare a qualche cosa in favore di molti che non hanno un tubo. Ciò non vuol certo dire che vorrei il far-west in Italia...

giovedì 2 febbraio 2012

Grazie all’amico Edulms possiamo ascoltare il 7° album (databile 1976) di Manfred Mann e della sua Earth Band. Gruppo che, nella sua lunga storia, ha registrato numerosi dischi senza, a mio giudizio, lasciare qualcosa di indimenticabile nella storia della musica. Così infatti è anche questo The Roaring Silence. Intendiamoci è ben eseguito, insomma il compitino fatto bene ma manca sempre qualcosa, forse l’anima? La fantasia? Definirlo un album prog ce ne vuole e infatti qualcuno gli ha affibbiato l’etichetta di “ecletic prog” (che vuol dire tutto e/o niente); a mio modesto parere, e se proprio vogliamo catalogarlo, direi un pop/prog. Infatti ogni singola canzone inizia promettente e poi si dilunga in un pop/prog/rock/jazz (a volte...) banale sebbene ben suonato. Su tutti (ottimi musicisti) le tastiere di Manfred Mann e la chitarra di Dave Flett. Se volete lo potete trovare qui un ottimo bitrate:
http://www.doaltodasvertentes.blogspot.com/  Postato il: 30-01-2012
Voto: + +