domenica 12 febbraio 2012

Il Festival di S. Scemo


Martedì prossimo ( credo...) ricomincierà l’ennesima puntata del Festival di San Remo.  Dovremmo così subire (almeno chi ha la tv e paga il “famoso” canone RAI) 5 giorni di esso. Ne parleranno su tutte le reti tv generalistiche dalla mattina alla sera e così non ci sarà modo di sfuggirgli. Oltre che alle canoniche 4 ore e più per dì su uno dei canali RAI lo troveremo anche, come il prezzemolo, su ogni talk show dove si disquiserà non solo (come forse sarebbe giusto) sulle canzonette pop presentate, ma spesso di più intorno ai vestiti delle solite oche di turno che tentano di presentarlo, sulle loro papere, su come i presentatori sanno stare sul palco e ultimo e non ultimissimo su cosa pensano i cantanti (ma pensano?) della realtà, per non parlare di quei fessi, che sfidando le temperature gelide, sono lì ad aspettare l’apparizione del divo/diva di turno.
Ricordo che negli anni ’70 si era parlato di chiuderlo perché anacronistico nonché poco amato dai compratori di dischi di allora (cioè i giovani). Non se ne fece nulla poiché anche su questo la restaurazione ebbe la meglio; furono solo inseriti (come pesci fuor d’acqua) band come i Delirium costretti a condensare la loro musica in 3,3 minuti. Da quel momento San Scemo (così lo chiamo) è cresciuto: prima a 3 giornate poi alle 5 di oggi. Esso dovrebbe rappresentare la canzone italiana popolare, peccato che anche in quello, i maggiori elementi del genere se ne tengono a distanza. Inoltre da un po’ di tempo a fianco del/dei conduttori uomini vengono messe le solite 2 bonazze pagate un’enormità solo per far da cornice. L’anno scorso c’era l’italiana Canalis, che da quando Clooney l’ha vista sul palco, l’ha mollata e l’argentina Rodriguez. Quest’ultima (tra l’altro con le gambe leggermente storte) imperversa da anni in Italia pur non sapendo fare in pratica nulla. C’è da chiedersi se certi personaggi li si devono andare a prendere all’estero... perché forse in Italia non ne nascono più di gnocche? Evidentemente no, infatti anche quest’anno oltre che qualche bidone di calciatore ecco puntuali come l’influenza l’immancabile sconosciuta estera bonazza: Ivana Mrazova che in un italiano stentatissimo (mi immagino) aiuterà (???) Morandi e Papaleo nelle serate. 
Per chi come me da tempo non vede più la tv non ci sono problemi ma per chi ha ancora orecchie buone e il televisore in casa consiglio vivamente di attrezzarsi con un buon libro e dell’ottima musica in sottofondo. A questi “poveracci” vedrò, se posso, di postare qualche buon album.

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