domenica 29 aprile 2012

Il Rancio del Legionario Romano




Il rancio dei Legionari romani durante le marce non doveva essere molto abbondante almeno secondo le fonti storiche; del resto è intuibile, essi facevano svariati chilometri, sebbene spesso aiutati in questo dalle strade consolari. Così mentre marciavano si nutrivano di gallette, lardo o altri salumi (conoscevano il prosciutto, il salame e la mortadella) che sbocconcellavano via via. Da bere utilizzavano la Posca: acqua mista a un po’ di aceto. Però la legione era formata anche dalle “salmerie” e così quando ponevano il campo le cucine si davano da fare. Possiamo quindi dire che oltre alla carne derivata o dalla caccia (vi erano soldati apposta con questo compito, così come ve ne erano addetti a procurare il foraggio per gli animali e di certo la fauna era notevolmente più abbondante di oggi), o dalle bestie al seguito; veniva preparata spesso una zuppa e del pane poco lievitato. La zuppa, molto nutriente, era data dai ceci (il cui nome deriva dal latino cicer.  È noto che il cognome di Cicerone discendeva da un suo antenato che aveva una caratteristica verruca a forma di cece sul naso), dai fagioli dolichos (detti oggi “con l’occhio” gli unici conosciuti; borlotti ed altri sono arrivati con la scoperta dell’America), scalogno e cipolla più un po’ di pancetta e/o ossa di prosciutto e/o pezzi di carne. Il fatto che usassero molto i legumi è ovvio: sono facilmente trasportabili e si conservano a lungo. 
Se volessimo oggi risentire quei sapori fate così: mettete a bagno preventivamente 24 ore prima i ceci e 6 ore i fagioli. Fateli bollire separatamente salandoli a metà cottura. (a proposito il sale, da cui il termine salario, faceva farte dello stipendio del legionario). In una pentola, meglio se di terracotta, fate soffriggere lo scalogno e la cipolla con la pancetta in olio d’oliva (immancabile nei tempi antichi); quando la cipolla si colora aggiungete i ceci e i fagioli con la loro acqua e un bel pezzo di cotenna di prosciutto. Terminata la cottura scodellate il tutto in capienti piatti si cui avete adagiato un po’ di pane raffermo.

Qui sotto i fagioli con l'occhio e lo scalogno.


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