lunedì 4 giugno 2012

Sempre sull'onda



La storia dei Soft Machine, poi Soft Machine Legacy è di lunga data. Iniziarono infatti, più o meno quando i primi Pink Floyd (quelli con Barrett) suonavano musica psichedelica in fumosi pub londinesi. Fino al terzo, intitolato con molta fantasia Third, dato alle stampe quando i Floyd incisero l’album Ummagumma, seguirono una via sperimentale ma legata all’underground; sebbene, qui e là, cominciavano a trasparire elementi jazz; comunque il pezzo Moon in June rimane uno dei migliori brani progressivi di sempre. Dal quarto in poi il rock-jazz (in realtà molto più jazz che rock) prese sempre più piede e quando, causa incidente, Wyatt lasciò la band, il passo si completò definitivamente. Oggi i Soft Machine Legacy sono, forse, una delle migliori formazioni jazz, almeno della G.B., specie dal vivo e la dimostrazione di quanto vado affermando è questo ottimo Live Adventures del 2010. In esso oltre la formazione tipo troverete, ben eseguiti, alcuni classici della band.
Voto: + + + +
Se vi interessa lo potete trovare qui: 
 http://depositfiles.com/files/8mli95qxo

1 commento:

edulms ha detto...

Bravo.... bravissimo: Soft Machine è stato per sempre il mio gruppo inglese preferito. Mi piace tantissimo tutta la sua carriera: dagli sessanta fino ai giorni nostri. Anch'io non parlo di Soft Machine senza riferire Third e la SPLENDIDA Moon in June (musica che non ho mai trovato le parole giuste per dimostrare le mie sensazioni in sentirla): brano incredibile, incredibile rsrsrsr. Grazie per l'upload...