Oggi
incominciano le Olimpiadi di Londra e
io non capisco perché esse sono dovute costare così tanto in termini di
sterline (ma se erano dollari o euro faceva lo stesso) tanto da mettere in
difficoltà quel paese. Per veder gareggiare “4” govanetti aitanti in mutande
bisogna oggi giorno tirar fuori miliardi? Come facevano allora nell’antichità?
E anche sull’idiota gara ad accapparrarsi i Giochi da parte delle Nazioni ci
sarebbe molto da ridire (vedi poi le difficoltà della Grecia) e meno male che l’Italia
ha rinunciato ad essi. Personalmente mi sarebbe scocciato tantissimo tirar
fuori anche una ghella in più di quello che pago di tasse per aver le Olimpiadi
qui. Non credo infatti che il valore di una Nazione (posto che si possa parlare
di valore) si misuri sulle prestazioni dei suoi atleti o delle sue squadre, ma
piuttosto su cosa ha dato al mondo in tema di storia, cultura, scienza,
civiltà, e perché no anche di cucina e di buon vivere.
venerdì 27 luglio 2012
giovedì 26 luglio 2012
Oggi si aiuta Edulms!
Come
promesso qualche post fa oggi mi rimbocco le maniche ed aiuto il buon Edulms
nel postare sul suo secondo blog (Do Alto Das Vertentes II) buona parte della
discografia di Frank Zappa e del suo famigerato gruppo: The Mothers of Invention. Così ecco oggi a voi il doppio album, uscito nel 1969,
intitolato: Uncle Meat (versione cd a 320kbps). Diciamo subito che con esso si
entra nell’empireo della musica dell’artista, empireo che si protrarrà con
pochissime cadute (per altro appena accennate) fino almeno al 1979. L’unica
cosa è che in questa versione “extended” e rimasterizzata è stato inserito, e
non si capisce il perché, ben 37 minuti e poi circa 4 minuti di parlato (anche
con brevi frasi in italiano) relativi al film (uscito poi sul finire degli anni
’80) omonimo. Fra i due inutili e noiosi brani (io nell’mp3 che mi sono rifatto
li ho eliminati) non presenti nello stupendo lp in vinile c’è un interessante e
scurrile brano in italiano, composto e suonato da Zappa e la sua band ma
cantato da Massimo Baccioli (che è presente anche nel film). Il titolo è Tengo na’ minchia tanta (per i miei lettori stranieri si potrebbe tradurre
in inglese: I have got a dick so big) ed è sintomatico di come Zappa sia
scurrile e volgare nei testi. All’interno del primo cd continua pure l’epopea
di Susy Creamcheese, la groupie apparsa già dal primo album Freak Out!, come
gli sberleffi su musichette all’apparenza banali ed altri brani di pura
avanguardia sonora, incredibile poi la suite di 17 minuti intitolata King Kong.
In questo album, forse per la prima volta, si evidenzia il fatto che Zappa,
oltre ad essere un eccellente compositore è anche un talentuoso chitarrista fra
i meglio del panorama rock-rock-jazz di tutti i tempi.
mercoledì 25 luglio 2012
Per distrarsi un po'
In questi
giorni non certo allegri con l’Euro sotto attacco degli speculatori (a questo
proposito vorrei sapere chi sono “sti speculatori”, non mi basta il nome
generico di Finanza Mondiale) e probabile conseguenza negativa per i soliti
noti cittadini italiani può essere utile distrasi un po’ parlando di quanto più
futile, personale e leggero credo ci sia nell’universo del chiacchiericcio: le
donne.
Personalmente
ritengo che le “bellezze” (o presunte tali) che vanno ora per la maggiore
(dalle Veline alla Belen) siano, come dire, standarizzate... Tutte simili una
all’altra anno per anno, tutte con la stessa faccia (a parte il colore dei
capelli) e tutte secche dal posteriore in giù... Fateci caso: coscette magre
come stecche di ombrello e che potresti cingere con una sola mano, polpacci
allungati e viso da pomella. Non so a voi ma a me piacciono altri tipi, diciamo
più in carne, e qui sotto le foto di due bellezze (vere!) sebbene esotiche.
Beyoncè e Jennifer O'Deel
A
margine scusate questo mio excursus da ombrellone...
venerdì 20 luglio 2012
Zappando qui e là
Il
buon Edulms sta continuando nella meritoria opera di postare buona parte della
discografia zappiana sul suo secondo blog: Do Alto Das Vertentes II; in tal guisa
molti giovani, che forse sono a digiuno di conoscenza riguardo a questo
musicista, possono, settimana per settimana, farsene un’idea e noi aver l’occasione
di riascoltarlo. Così eccoci arrivati alla quarta opera dell’artista italo
americano. Essa insieme con la prossima (Cruising With Ruben & The Jet) è
il preludio al miglior momento artistico del “super” Frank. Infatti, a mio
parere, gli album che vanno dal 1969 (con Uncle Meat) al 1975 (con One Size
Fits All) sono i migliori della sua produzione (a parte forse, Chunga’s
Revenge). Prendendo oggi in esame l’album postato: We’reOnly In It For The Money (del 1968 e qui a
360kbps) va detto che è uno degli lp più dissacranti e sbeffeggianti della sua
produzione. Infatti già a partire dalla front-cover, prende in giro uno dei
miti di quegl’anni: The Beatles con il loro forse miglior album: Sgt. Pepper’s
Lonely Hearts Club Band. Prendetevi un po’ di tempo e guardate la copertina,
insieme a Zappa (in minigonna!) si riconosce Jimi Hendrix, le Mothers of Invention,
Lindon Jonson (allora presidente degli USA) e altri a me ignoti. La musica è
una conseguente di ciò: canzonette all’apparenza di facile ascolto con testi
irriverenti se non oltraggiosi supportate da un tappeto sonoro tipico zappiano
(polifonia, musica sperimentale, dadaismo sonoro, jazz dedecafonico ecc). Un’altra
perla!
Mentre scrivevo queste poche note mi è venuta alla mente la
recentissima scomparsa di J. Lord e pensavo... chissà lassù (o laggiù per chi
preferisce) che formazione si può imbastire: F. Zappa ed J. Hendrix alla
chitarra, J. Lennon al basso, J. Morrison alla voce, K. Moon alla batteria, R.
Wright e J. Lord alle tastiere. Che ne dite?
martedì 17 luglio 2012
Un pezzo di storia del rock se ne è andato
Già è vero, un' importante e notissima figura del rock (meglio dell'hard rock) ci ha lasciato. Infatti ieri, dopo una lunga malattia, è scomparso Jon Lord il bravo e dotato tastierista dei Deep Purple. Questo blog lo ricorda con affetto evitando però di postare sue opere per rispetto all'artista ed alla sua memoria.
Ai miei cari lettori vorrei ricordare che non è stato solo l'organista della band inglese ma anche un bravo autore, che spesso, lasciati i panni del rocker, si inoltrava nella musica da camera, sua prima e grande passione. Infatti ha inciso alcuni ottimi album da solista che val la pena riascoltare o riscoprire.
Ciao Jon! Addio grande - piccolo Lord!
venerdì 13 luglio 2012
Un'idea con le cozze (di mare...)
Questa
è la stagone in cui le cozze (o chi preferisce: mitili o muscoli) nostrali sono
le migliori. Infatti la tradizione dice di raccoglierli nei mesi senza la Erre
e fra questi Luglio e Agosto sono senz’altro da preferirsi. Fra le tante
idee di come cucinarli quest’oggi vi vorrei suggerire questa:
Muscoli Frittti. Essa,
come quasi tutte le ricette di mare, è di facilissima preparazione.
Orbene per due persone (io li servo come antipasti o come
secondo dopo un “bella spaghettata” ai frutti di mare) prendete 400gr di cozze,
fateli aprire a vapore dentro una pentola incoperchiata con dentro del
prezzemolo e un rametto di rosmarino. Mi raccomando! Fate bene attenzione a non
farli cuocere troppo, appena le valve si aprono chiudete il gas! Togliete il
mitile dal suo guscio e passatelo prima nell’uovo (1 va bene, sbattetelo con un
po’ di sale e del prezzemolo tritato finissimo) e poi nel pane grattato quindi
immergetelo in olio evo bollente. Fate friggere per pochi minuti e servite
guarnendo il piatto con una bella fetta di limone e un rametto di prezzemolo. Come vino vi
suggerisco uno spumante metodo charmatt tipo un Pinot dell’Oltrepò Pavese.
mercoledì 11 luglio 2012
"Zappiamo" ancora un po'
Sempre ringraziando il buon
Edulms per la lunga fatica nel postare la discografia di Frank Zappa (a questo
proposito presto gli darò una mano, seppure piccola), quest’oggi ci porta
un’altra perla dell’italo-americano: Lumpy
Gravy terza fatica ufficiale databile 1968 (c’è chi dice la quarta,
ma fa lo stesso, dato che è uscita a distanza di due maesi l’una dall’altra)
dell’artista. In pratica è una lunga suite schizzoide divisa in una Parte 1
(sul vecchio lato A dell’lp ovviamente) e Parte 2. Detto album è stato poco
valutato se non disprezzato dalla “solita” critica. Invece, a mio modesto
parere, è una delle sue incisioni migliori, certo di non facile fruizione, ma
utile, per esempio a comprendere lavori successivi come 200 Motels o come Uncle
Meat. Il bit-rate è buono (256kbps) e siamo in trepida attesa del prossimo
upload: We’re only it for the money.
Grazie ancora Edulms!
Un ascolto consigliatissimo
che potete fare andando qui: Do Alto Das Vertentes II
Ancora sugli Autovelox
Non
riesco a capacitarmi del perché a volte siamo così masochisti. Eppure lo siamo.
Una delle tante strade pericolose (o almeno ritenute tali) della mia provincia
(ma potrebbe essere in qualsiasi delle province italiane) da un po’ di tempo
sono accuduti degli incidenti. Bene...(meglio male) la popolazione del posto
invece di chiedere il miglioramento della stessa, guardarail sicuri anche per i
molti motociclisti per esempio, cosa sta facendo? Va sui media perorando l’ennesima
istallazione degli inutili (allo scopo) autovelox, dicendo che così i veicoli
sono costretti a rallentare. Una balla enorme! L’autovelox verrà con
probabilità istallato seminascosto da cespugli o cartelloni stradali e l’anacronistica
velocità dei 50km/h sarà rispettata solo dagli abitanti del luogo che ne
conoscono l’esistenza (sempre che un giorno non se ne dimentichino pagandone
poi le conseguenze). Ma se uno viene da Milano o piuttosto da Catanzaro
transiterà a velocità normale o anche eccessiva e la multa gli arriverà un po’
di tempo dopo che avrà commesso l’infrazione. E allora ache servono (tranne a
far cassa per i Comuni spreconi). Ribadisco qui la mia idea. Aumentare dove c’è
il limite dei 50 ai più “normali” 60km/h; gli autovelox usarli solo come
deterrente e per far ciò segnalare la loro presenza con almeno 2 cartelli di
1x2 posti uno a 150m e l’altro a100, a 50metri scritta sull’asfalto (tipo
Stop!) e granulato che rumorosamente ne segnali la presenza. Quanto agli
autovelox, invece del mimetico grigio, colorarli di un vivo rosso a strisce bianche
con una lucetta lampeggiante gialla sopra. Così facendo si otterrebbe quello
per cui il codice della strada li ha introdotti: PREVENIRE GLI INCIDENTI! NON
FAR CASSA!!
Quello nella foto si avvicina di molto a quello che penso sia corretto.
martedì 10 luglio 2012
Che delusione!
Ormai
mi conoscete da anni cari e pochi lettori... Una delle mie filosofie che nel
tempo mi ha sempre seguito è stata quello di non postare album troppo
recentemente usciti, ciò per non danneggiare troppo gli autori. Questo è valso
specie per gli artisti italiani (del genre prog, rock-jazz avant ecc ecc ) che mai
compaiono sui e nei media nazionali. A detti musicisti, il più delle volte,
è già un lusso per loro arrivare al pareggio fra incisioni e noleggio della
sala apposita, per non parlare dell’acquisto degli strumenti necessari. Va
detto che molti cd usciti recentemente non valgono la pena del loro acquisto
data la pochezza delle idee espresse.
Quest’oggi
voglio però fare uno strappo alla regola postandovi l’ultima
fatica dei Van Der Graaf Generator intitolato Alt (nomen omen?) perché
detto album è assolutamente “una boiata pazzesca” e non vale certo gli euro
dell’acquisto. Prima di affermare questo, ben sapendo di attirarmi forse le ire dei
fans della band inglese, l’ho ascoltato più volte, ma rimango a tutt’oggi della
stessa idea. In un intervista Peter Hammill disse che nel registrarlo avevano
usato solo la parte sinistra del cervello (e si sente). Insomma mettete un
fanciullo davanti ad un sintetizzatore o ad un organo ed egli ne ricaverà dei
suoni che una volta si dicevano d’avanguardia ma (dopo 40 anni penso che ogni
distorsione sia già stata inventata) oggi sono solo rumore. Per fortuna vi è la
base ritmica della batteria a mitigare il tutto (G.Evans è stato per anni un
batterista sottovalutato dalla critica). La particolarità dei V.d.G.G. era la
voce di Hammill non certo le tastiere di Banton (normale organista ma nulla
più), bene qui essa è del tutto assente sostituita a volte da una chitarra non
certo eccelsa. Penso che ormai nel mondo della musica (e del prog) poco o nulla
ci sia da inventare di nuovo e c’è solo da incidire buoni o ottimi album senza
pretese di un’assurda avanguardia che non è nelle loro corde (altr cosa è
infatti il bel A Grounding in Numbers del 2011).
Insomma se non fossero i V.d.G.G. il mio voto sarebbe + ma
per rispetto alla memoria ed alla grandezza (passata) della band
esso è perciò: + +
esso è perciò: + +
Potete risparmiare ascoltandolo qui: Alt
martedì 3 luglio 2012
Aria curvata da ascoltare
Questo ottimo album dei Curved Air (il cui nome è un omaggio a Terry Riley ed al suo più noto lavoro) fu il primo della band da me acquistato. Avevo infatti visto il gruppo esibirsi "dal vivo" come supporter credo dei Jethro Tull (ma non ne sono sicuro, ormai la memoria è quella che è...) e mi colpì parecchio il loro suono molto originale nonché l'avvenenza della cantante Sonja Kristina. Tutti bravissimi strumentisti fecero un'ottima esibizione, così rientrato in Italia comprai questo Phantamgoria (terzo lp della band) In seguito mai compresi perché il gruppo non fosse annoverato fra le migliori espressioni del progressive britannico, non dico dei King Crimson ma dei Camel o degli Henry Cow sì. L'album non sarà forse il migliore della band a detta dei critici ma a me piace moltissimo e così lo premio con
voto: + + + + + insomma imperdibile.
per chi è inressato: Phantasmagoria
lunedì 2 luglio 2012
Spagna-Italia 4-0 Fine di un sogno...
Sgombriamo
subito il campo da ogni equivoco. La Spagna ha meritatamente vinto l’Europeo e
ha evidenziato la differenza che ancora esiste fra la Nazionale e lei, del
resto appena due anni fa avevano vinto un mondiale... Aggiungo anche che il
risultato ottenuto dagli Azzurri è stato ben al di là di ogni rosea previsione
della vigilia. Chi avrebbe mai detto che avremmo battuto la Germania e l’Inghilterra?
Ma ci sono dei “però” che val la pena sottolineare. Se a Prandelli va il merito
di averci portato in finale a lui va ascritto, certamente, il demerito di aver
schierato una squadra cotta/spompata di energie per questa gara. Certo che se
ha chiesto, per esempio, a un Marchisio (irriconoscibile): te la senti di
giocare la finale? Di sicuro avrà risposto: Certo! Ma lo staff tecnico non gli
ha comunicato le pietose condizioni di forza sue e degli altri? In Italia, fin
dalla Nazionale del Messico ’70 si è schierata la medesima squadra (magari dopo
faticosissimi supplementari) solo per riconoscenza verso quelli che fin
lì ti ci hanno portato. Assurdo! Se il team è composto da ventuno elementi bene
uno farebbe ad utilizzarli. Pertanto è poi così certo che avremmo subito dopo
una mezzora il predominio del centrocampo spagnolo, schierando da subito i vari
Nocerino, Balzaretti, Motta (il suo infortunio è stata una tegola incredibile!),
Diamanti e Giovinco più un’altro (Ogbonna?), serbando magari le prestazioni dei
Cassano e Marchisio per la seconda metà del secondo tempo quando anche gli
iberici sarebbero stati sulle ginocchia? Se no cosa li si è portati a fare? Il
fatto poi che è finita 4 a 0 non cambia nulla, dopo il 2 a 0 ed in dieci la
partita era finita. Da giorni si andava cianciando che l’incontro si sarebbe
risolto a centrocampo ed infatti l’Italia ne ha presentato uno il cui fiato era
rimasto negli spogliatoi... Quanto poi all’UEFA bisogna dirgli che non è
possibile giocare una partita importantissima dopo soli tre giorni; alla fine
di un torneo anche un giorno di riposo in più fa la differenza! Come
consolazione resta il fatto che l’Italia calcistica è la seconda più forte d’Europa
(e chi l’avrebbe mai detto?) e che io avevo indovinato il pronostico...
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