mercoledì 25 giugno 2014

Considerazioni sull'Italia pallonara e sui Mondiali

Come per altro avevo predetto (non  per vantarmi) nel post di alcune settimane fa, l’Italia del calcio è miseramente uscita dal Mondiale in Brasile. Meno male! Già che secondo me non dovevamo neppure andarci (ricordate il caso Battisti) come dovremo evitare di aderire ad eventi organizzati dall’India (per i nostri marò); adesso possiamo concentrarci (senza i soliti politici che salgono sul carro del football a farsi belli) sui veri problemi che affliggono il Bel Paese (che fu). Per fortuna non vidi la partita ma leggendo i giornali credo che ciò sia accaduto giustamente. Detto questo mi chiedo però delle cose: Quanto è costata alla Federazione Italiana Gioco Calcio (e quindi a noi) la fallimentare spedizione? Non era meglio destinare quei soldi per aprire scuole di calcio per giovani e toglierli quindi “dalla strada”? E poi, ho saputo che nel ritiro della Nazionale erano presenti mogli, fidanzate, amanti e “tegami” vari dei super pagati (e troppo valutati) calciatori azzurri. Queste erano lì a loro spese (o dei rispettivi compagni milionari) o a carico del “solito Pantalone”? Il Campionato la finirà ora d’importare bidoni esotici a scapito del nostro vivaio? Onore senz’altro agli uomini Abete e Prandelli, che in un Paese dove nessuno si dimette, hanno rassegnato subito le loro dimissioni, molto meno considerazione sul C.T. che fu già fallimentare due ani fa  nella finale europea con la Spagfna dove sbagliò completamente formazione e che nella sua carriera di “mister” non ha mai vinto nulla (o quasi).
Detto questo, mi rivolgo anche agli amici brasiliani. Ho letto che il Mondiale è costato loro l’astronomica cifra di 11 miliardi di Dollari (e c’è chi dice anche 15) e che il loro selezionatore prende ben 8 milioni di equivalenti Euro netti all’anno (il più pagato dei Mondiali); non era forse meglio destinare quella montagna di danaro per sistemare alcune Favela, fare scuole, ospedali, strade, porre mano al disastro idro-geologico e via dicendo piuttosto che appuntarsi una stella (!??) nella maglietta; posto poi che ci riescano. Vale più un Mondiale o dieci o una vita umana? Delle partite ho visto (ma è stato solo il caso, ero da amici con il televisore acceso) quelle del Brasile e a parte Neymar (per certi versi ancora acerbo) non mi è sembrata una squadra di fenomeni (anzi!) e prevedo che se non avranno sfacciati aiuti arbitrali (ingiustamente dovutogli, nel caso, per aver organizzato la manifestazione ed essere il Paese ospitante, si dovrebbe essere sportivi a prescindere!) non andranno oltre, se va bene, alle semifinali. Del resto chi l’ha detto che automaticamente l’organizzare un Mondiale comporta per forza la vittoria. Basta pensare a quello che successe a Italia ’90 (vinse la Germania) o a Germania 2006 (vinsero gli Azzurri).
Come consiglio spassionato: per il futuro lasciamo e lasciate che Olimpiadi, Mondiali, Expo ed altre amene manifestazioni le organizzano Paesi che hanno soldi da buttare dalla finestra come gli Arabi o i Cinesi. E alla fine ricordarsi sempre che è un gioco e solo un gioco.

1 commento:

edulms ha detto...

Hai raggione caro Centurione; abbiamo ancora cose importantissime per risolvere prima di spendere tanti soldi con Mondiali, Olimpiade, etc, ma dall'altro è bello per diffundere questo paese continentale e pieno di spazio per chi vuoi lavorare e/o investire i suoi soldi; per quanto riguarda la seleção Neymar è toppo giovane, cosa che ci dá l'esperanza di che puó essere ancora meglio ;-) e la sento troppo dipendenti di lui :-(. Per quanto riguarda Italia pensavo potessero fare meglio, peccato Azzurra :-(.