venerdì 29 agosto 2014

Rimembranze...musicali


Ricordo il mio primo lp e quando entrai nel negozio dopo averlo visto in vetrina e titubante (ero molto giovane) ne chiesi una copia. In realtà era un doppio (povere le mie finanze di adolescente!) ma lo presi “a scatola chiusa”, era Ummagumma. Del resto avevo già sentito da amici i Pink Floyd negli album precedenti e mi erano piaciuti tantissimo. Da quel momento in poi passavo davanti alle vetrine di quei 3 (non erano di più!) negozi di dischi della città ed appena vedevo una copertina che mi ispirava ecco che entravo a sentire il disco (allora lo facevano fare) e nel caso l’acquistavo. Rammento i tuffi al cuore quando comparivano le nuove opere dei King Crimson o dei V.d.G.G. piuttosto che dei Genesis o dei Jefferson Airplane. Allora (ma anche oggi purtroppo!) la “mia” musica non passava mai per i media nazionali e c’era solo una o due pubblicazioni (molto di parte) che potevano aiutarti nella scelta. Tanti artisti li ho poi scoperti in un secondo tempo e tantissimi in tempi relativamente recenti. Rievoco quando da ragazzo mi prese la “fissa” del krautrock e passai anni ad ascoltare solo Tangerine Dream, Klaus Schulze, Popol Vuh e via enumerando. Rimembro ancora vivamente l’odore del cellophane che copriva l’album e che io stavo attento a tagliare giusto da un lato per far uscire il disco e così la copertina si sarebbe conservata più a lungo. Nonostante ciò, quando essi erano a libretto, con dispiacere, ero costretto a toglierlo, ma ero compensato dal fatto di poter ammirare per intero l’album (tipo lo stupendo disegno di In The Court) e poi all’interno c’erano, il più delle volte, i nomi degli artisti impegnati e che io mandavo a memoria e poi facevo a gara con gli amici a ricordarli. Era veramente un piacere tenerlo e rigirarsi quel cartoncino in mano. Mi sovviene poi il profumo (ebbene sì!) del vinile e con quanta cura lo maneggiavo neanche fosse un antico vaso etrusco e con le dovute (a volta anche eccessive) attenzioni lo ponevo sul piatto e delicatissimamente appoggiavo la puntina. Mi viene in mente il suo suono pieno e vitale (altra cosa dal freddo cd moderno) e mi dava un brivido anche il fruscio, fra un brano e l’altro, della puntina e gli inevitabili tok della polvere e dell’energia elettrostatica. Rievoco il ricordo di come mi incazzavo quando “delinquenti” di amici a cui avevo imprestato un lp me lo ridavano, nonostante le mie raccomandazioni, come se ci avessero mangiato su una pizza. Infine provo ancora piacere nel rammentare quando orgogliosamente andavo in giro nelle vie del passeggio con dischi rari (o rarissimi) sotto braccio che fortunosamente, il più delle volte, mi ero procurato e così attiravo le occhiate d’invidia di altri estimatori (invero non tantissimi) neanche avessi avuto con me Laura Antonelli. Ah bei tempi!

1 commento:

Christomannos ha detto...

Hai ragione erano proprio bei tempi. Io non sono un cultore ne tanto meno conoscitore come te ma anche a me piaceva e mi piace ascoltare musica. Ho una discreta collezione di vinili ai quali sono attaccatissimo. Oggi purtroppo manca questo contatto. Mi ricordo lp dei jethro tull Thick as a Brick lp era un giornale. Mi ricordo bene Ummagumma (ne ho anch'io una copia) Bei ricordi e soprattutto bei tempi.
ciao
Ms