sabato 11 ottobre 2014

Un "Privileggio"



Siamo di fronte ad un buon disco di hard rock (ma lo potremmo anche chiamare heavy psichedelic rock) con questi americani Privilege che nel 1973 uscirono con il loro omonimo album. Avendo una formazione composta anche da un tastierista viene subito in mente il riferimento ai Deep Purple e così è, ma hanno anche saputo abbastanza mantenere una loro originalità sia esecutiva che compositiva grazie anche a certi riferimenti al sound “made in USA”. Buoni strumentisti (ma nulla di più) l’album si fa apprezzare per la sua carica rock. Ottima la qualità della registrazione.
Voto:  + + +

venerdì 10 ottobre 2014

Usciamo dalle tenebre?



Oggi rimaniamo sempre nel Regno Unito per ascoltare questo gruppo che si chiama Out Of Darkness, ascrivibile in parte (ma non forse per tutte le canzoni dell’ lp) al genere Rock Cristiano che andava abbastanza di moda sul finire degli anni ’60 ed inizio dei ’70 (basta pensare alla nota rock opera Jesus Christ Superstar). La band fu autrice nel 1970 di questo omonimo album che come sound possiamo ascriverlo al genere rock blues psichedelico mantenendo comunque una buona originalità compositiva ed esecutiva. Ottimamente registrato ed anche ben suonato. Molto interessante, fra i migliori del genere.
Voto:  + + + +

Il Barbaresco

Barbaresco e le sue colline
Il paese di Barbaresco

Qualche post fa, nella rubrica dedicata ai vini italiani, quando parlai del Barolo, accennai anche al “quasi” gemello Barbaresco. Esso è infatti fatto da uve Nebbiolo in purezza e la sua zona di produzione non è poi molto distante da Barolo. Le uve devono essere coltivate solo nei comuni di Barbaresco, Treiso, Neive e una piccola porzione del comune di Alba. Dette colline sono un Patrimonio tutelato dall’Unesco. Il vino è una Docg. Deve avere un invecchiamento obbligatorio in botte di almeno 9 mesi e in bottiglia per i restanti 17 mesi. La Riserva 9 mesi in botte e 41 mesi in bottiglia. Le sue caratteristiche organolettiche sono simili al barolo ma io lo ritengo più “gentile”. Insomma se il Barbaresco, pur nella sua complessità, lo possiamo forse dire femmina il Barolo è certamente maschio. Comunque sia, ha un bel colore rosso rubino scuro (con riflessi granati nella Riserva). Profumo molto intenso e persistente, elegante, aromatico, etereo e speziato, ampio e caratteristico. Il sapore è piacevolmente asciutto con tannini bene svolti che danno una sensazione vellutata seppure calda al palato, austero e pieno. Anche qui molto persistente ed intenso. Gli abbinamenti sono più o meno gli stessi del Barolo, quindi il classico Bollito misto alla Piemontese, arrosti, selvaggina e formaggi a pasta dura e molto saporiti. Ovviamente è anche da meditazione.

giovedì 9 ottobre 2014

Gli "Elementi" del Re Cremisi



A conti fatti, possiamo parlare, di fronte a questo The Elements (2014 Tour Box), come di un nuovo album ascrivibile alla discografia dei King Crimson? Penso di sì. Infatti esso è stato assemblato, voluto e in parte nuovamente rimasterizzato dal grande Fripp. Contiene brani che vanno dal 1969 al 2014, tutte di canzoni famose ma in una diversa versione mai apparsa su disco senza contare quelli presenti dal vivo (stupendi). Al primo ascolto passare da Greg Lake a Tony Levin potrebbe sembrare un gran minestrone o una banale raccolta e invece no! Sentendo con attenzione questo doppio monumentale cd riusciamo, sebbene il lasso di tempo compreso sia enorme, a capire la filosofia musicale (gli Elementi appunto!) del grande compositore chitarrista che lega come in un unico filo logico tutto il bellissimo album tanto da farlo sembrare come un’ unica opera. Pertanto Cadence And Cascade può stare con Larks e con Fracture e 21st Century con Discipline e Thrak come in uno splendido unico continuum. Infine pensate, ascoltandolo, quanto deve il genere prog-metal (che io non amo ma che sicuramente conoscete) a canzoni come, per esempo, 21st Century o Sailor Tales o Discipline. All’interno del file ci sono comunque note esaurienti per districarsi fra i brani dei 2 dischi.
Ottima la registrazione.
Voto:  + + + + +

mercoledì 8 ottobre 2014

Un po' di "luce"



Buon disco di rock blues psichedelico questo Neon, uscito nel 1970 ad opera dell’ omonimo gruppo americano. Per i più curiosi all’interno del mio file ci sono note riguardanti i membri della band. La musica risulta piacevole, abbastanza originale e sicuramente ben eseguita; non un capolavoro certo ma che si può ascoltare con piacere. In risalto soprattutto una più che capace batteria. Il disco è un’ottima riproduzione da vinile.
Voto:  + + +

martedì 7 ottobre 2014

Il Progetto Cremisi



Questi The Crimson ProjeKct, orfani nelle esibizioni live di Fripp (ha dichiarato che non vuole più mostrarsi dal vivo), non sono propriamente (scusate l’inglesismo) una cover band (moda in uso che non mi piace affatto) dei King Crimson in quanto il buon Fripp ha dato loro l’imprimatur e la sua supervisione per questa impresa. Del resto con la presenza di Adrian Belew, Tony Levin, Pat Mastellotto, Markus Reuter, Tobias Ralph e Julie Slick non si può certamente parlare di cover. Certo se l’immenso genio (lo paragono a Zappa) fosse stato presente in questo album saremo di fronte ad un capolavoro immortale, ma anche così (aspettando magari qualche suo nuovo disco in studio) questo Live in Tokio, registrato ottimamente nel 2013 ma uscito quest’anno, è un lavoro eccezionale e imperdibile per chi come me ama il Re Cremisi.
Voto:  + + + + +

lunedì 6 ottobre 2014

Carrara

Carrara vista dalle Apuane
Carrara con le Apuane (vista lato mare) Il bianco è marmo non neve
Una cava di marmo
Carrara una piazza centrale
Il Duomo

La città di Carrara (uscita autostradale omonima) in Toscana (caro Edulms!) ha storia antichissima. Fu infatti insediamento fin dalla preistoria (X-IX sec a.C.) di popolazioni che poi divennero i Liguri Apuani. Conquistata dai Romani nel III sec a.C. divenne un villaggio da loro fondato ai piedi delle cave di marmo e delle odierne Alpi Apuane (fanno parte della catena dei Monti Appennini ma per la loro forma, pur non essendo montagne particolarmente alte, assomigliano alle Alpi e per questo il nome). Detto pagus (villaggio in latino) serviva come residenza degli addetti all’estrazione del prestigioso marmo bianco (chiamato oggi statuario) di cui Roma ne era infatuata. Da lì i blocchi venivano portati nel vicino porto di Luni per essere imbarcati per Ostia e quindi per l’Urbe. L’estrazione del marmo continuò poi anche nei secoli successivi alla caduta dell’Impero. La fama crebbe così tanto che per dire cava oggi in francese si dice carrière o in inglese quarry (notizia questa presa da wikipedia). Le cave oggi sono un patrimonio dell’ Unesco e alcune si possono visitare (tra l’altro c’è ancora quella detta romana o quella di Michelangelo, infatti il grande artista fiorentino da lì prendeva e sceglieva i marmi per le sue famosissime statue). Nel medio evo la cittadina (invero anche oggi non particolarmente popolosa) fu prima Bizantina e poi Longobarda e quindi possedimento dei vescovi di Luni. Poi dal XIII sec fu prima Pisana, indi Lucchese e alla fine Fiorentina e da questi acquistata dai Visconti di Milano. Divenne poi possedimento dei Malaspina che trasferirono qui la loro capitale (XVI sec) entrando così sotto il Ducato di Massa. Nel XIX sec con un matrimonio divenne proprietà del Ducato di Reggio e Modena. Con l’unità d’Italia entrò a far parte della Toscana e quando fu formata la provincia essa si chiamò di Massa e Carrara.
Da visitare il centro storico (ricco di marmi, ci mancherebbe altro), il Duomo del XII sec e il Palazzo Ducale del XVI sec (ora sede dell’Accademia delle Belle Arti). Val la pena arrivare poi fino a Colonnata (piccolo borgo incuneato nelle cave di marmo) a pochissimi km dalla città per assaggiare ed acquistare il notissimo lardo (viene ricavato da lardi di maiali per lo più emiliani e lì stagionato dentro urne di marmo, è un IGP). Come vino tipico della zona c’è il Candia dei Colli Apuani Doc (un bianco simile al Vermentino) ottimo con i panini al lardo.
Certo che pensate: facendo, per esempio tappa a Carrara, a circa 50 km verso Nord Ovest ci sono le 5 Terre (altro Patrimonio tutelato dall’Unesco) poi a scendere: Sarzana, Fosdinovo e gli scavi archeologici di Luni. A Sud a meno di 50 km c’è Pisa con le sue meraviglie (e di nuovo patrimonio dell’Unesco) e a salire Viareggio, Forte dei Marmi, Pietrasanta e Massa. Come del resto in tutta Italia non si possono fare che pochi km senza incontrare siti interessanti; dicono infatti che qui c’è il 75% dei tesori d’arte, archeologici e culturali dell’intero pianeta e per di più sparsi in tutta la penisola ed isole comprese.
Colonnata
Il Lardo
Alpi Apuane