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A short holiday, a week maybe ten days. Hi folks, see you later... Ciao!!!
A free blog against the overbearings,lies and injustices, which speaks about news, music, cuisine,archaeology and all that will come in my mind. Speaking sometimes in English and more sometimes in Italian.
 
 
 
 e che i giochi olimpici siano solo sport e non esaltazione di uno Stato; troverei infatti giusto che gli atleti si confrontino senza bandiere e senza dietro le Nazioni, pronte a salire sul carro del vincitore per esaltare un senso di razza anacronistico. Comunque questo blog si asterrà dal commentare le Olimpiadi, una specie di moratoria, facendo sua la linea di Amnesty International: "In vista delle Olimpiadi, presentiamo al governo cinese quattro richieste fondamentali: adottare provvedimenti che riducano significativamente l'applicazione della pena di morte, come primo passo verso la sua completa abolizione; applicare tutte le forme di detenzione in accordo con le norme e gli standard internazionali sui diritti umani e introdurre misure che tutelino il diritto a un processo equo e prevengano la tortura; garantire piena libertà d'azione ai difensori dei diritti umani, ponendo fine a minacce, intimidazioni, arresti e condanne nei loro confronti; porre fine alla censura, soprattutto nei confronti degli utenti di Internet."
e che i giochi olimpici siano solo sport e non esaltazione di uno Stato; troverei infatti giusto che gli atleti si confrontino senza bandiere e senza dietro le Nazioni, pronte a salire sul carro del vincitore per esaltare un senso di razza anacronistico. Comunque questo blog si asterrà dal commentare le Olimpiadi, una specie di moratoria, facendo sua la linea di Amnesty International: "In vista delle Olimpiadi, presentiamo al governo cinese quattro richieste fondamentali: adottare provvedimenti che riducano significativamente l'applicazione della pena di morte, come primo passo verso la sua completa abolizione; applicare tutte le forme di detenzione in accordo con le norme e gli standard internazionali sui diritti umani e introdurre misure che tutelino il diritto a un processo equo e prevengano la tortura; garantire piena libertà d'azione ai difensori dei diritti umani, ponendo fine a minacce, intimidazioni, arresti e condanne nei loro confronti; porre fine alla censura, soprattutto nei confronti degli utenti di Internet."  
 
 
 
 
 Paesone in provincia di Udine, Cividale del Friuli vanta origini molto remote; infatti è la presenza di popolazioni paleolitiche e neolitiche quindi celtiche. A metà del I sec a.C. Giulio Cesare vi fondò un municipio col nome di Forum Iulii ("il foro di Giulio") da cui poi tutta la regione prese il nome: Friuli. Alcuni tratti di mura romane sono visibili sotto quelle più tarde di epoca veneziana. La cittadina nel basso medioevo crebbe d'importanza divenendo principale sede vescovile della regione, causa distruzione e poi abbandono di Aquileia da parte degli Unni. Fu poi importante centro Longobardo e capitale del relativo Ducato del Friuli. Anche sotto i franchi non mancò di notorietà e nel 850 dette i natali a Berengario I, prima re d'Italia e poi Imperatore del Sacro Romano Impero. Nel IX sec prese il nome di Civitas Austriae, da cui deriva il nome attuale. Dal XII sec fu libero comune e poi dal XV sec passò sotto il dominio di Venezia. Fra i suoi interessanti monumenti vanno ricordati: L'ipogeo celtico, serie di caverne artificiali forse utilizzate dai Celti per il culto e poi dai Romani come prigioni; il Tempietto Longobardo dell'VIII sec fra i più interessanti e meglio conservati dell'epoca; il Duomo del XV/XVI sec; il coevo palazzo comunale; il ponte del Diavolo sul Natisone del XV sec ( così detto perché: narra la legenda che il Diavolo .avrebbe costruito il ponte in una sola notte, ma in cambio avrebbe preteso l'anima della prima persona che fosse passata sul ponte. Così in una sola notte il Diavolo eresse il ponte; il giorno dopo però i cittadini fecero passare sul ponte un gatto. Il Diavolo così dovette accontentarsi dell'anima dell'animale, lasciando per sempre in pace i cividalesi). Sotto nell'ordine: palazzo comunale con statua di Cesare, il Duomo, il tempietto Longobardo. In alto Cividale con il ponte del Diavolo.
Paesone in provincia di Udine, Cividale del Friuli vanta origini molto remote; infatti è la presenza di popolazioni paleolitiche e neolitiche quindi celtiche. A metà del I sec a.C. Giulio Cesare vi fondò un municipio col nome di Forum Iulii ("il foro di Giulio") da cui poi tutta la regione prese il nome: Friuli. Alcuni tratti di mura romane sono visibili sotto quelle più tarde di epoca veneziana. La cittadina nel basso medioevo crebbe d'importanza divenendo principale sede vescovile della regione, causa distruzione e poi abbandono di Aquileia da parte degli Unni. Fu poi importante centro Longobardo e capitale del relativo Ducato del Friuli. Anche sotto i franchi non mancò di notorietà e nel 850 dette i natali a Berengario I, prima re d'Italia e poi Imperatore del Sacro Romano Impero. Nel IX sec prese il nome di Civitas Austriae, da cui deriva il nome attuale. Dal XII sec fu libero comune e poi dal XV sec passò sotto il dominio di Venezia. Fra i suoi interessanti monumenti vanno ricordati: L'ipogeo celtico, serie di caverne artificiali forse utilizzate dai Celti per il culto e poi dai Romani come prigioni; il Tempietto Longobardo dell'VIII sec fra i più interessanti e meglio conservati dell'epoca; il Duomo del XV/XVI sec; il coevo palazzo comunale; il ponte del Diavolo sul Natisone del XV sec ( così detto perché: narra la legenda che il Diavolo .avrebbe costruito il ponte in una sola notte, ma in cambio avrebbe preteso l'anima della prima persona che fosse passata sul ponte. Così in una sola notte il Diavolo eresse il ponte; il giorno dopo però i cittadini fecero passare sul ponte un gatto. Il Diavolo così dovette accontentarsi dell'anima dell'animale, lasciando per sempre in pace i cividalesi). Sotto nell'ordine: palazzo comunale con statua di Cesare, il Duomo, il tempietto Longobardo. In alto Cividale con il ponte del Diavolo.


 
 
 
 
 un elmo di epoca medievale, con pennacchi per abbellirlo, e far più timore al nemico e cavallo corazzato, in modo che difficilmente le frecce nemiche potessero ferirlo e quindi lasciare il padrone in balia di sé stesso. Il fante invece era difeso da un'armatura a maglie (più pesante e meno protettiva di quella a segmenti in voga fino al II/III sec nelle legioni romane), uno scudo ovale od oblungo in legno, un elmo in metallo simile a quello usato nel medioevo da tanti soldati (gli alti ufficiali ne avevano uno diverso simile a quello antico romano da parata, a volte con gemme preziose inserite, foto in basso), una lunga spada, picche e lance. C'erano pure i tiratori d'arco sia a piedi che a cavallo. L'esercito d'elitte aveva pure un'uniforme da parata (foto in alto). Nell'ultimo periodo le armature e l'equipaggiamento era del tutto simile a quello degli altri soldati europei o asiatici. (foto in basso)
un elmo di epoca medievale, con pennacchi per abbellirlo, e far più timore al nemico e cavallo corazzato, in modo che difficilmente le frecce nemiche potessero ferirlo e quindi lasciare il padrone in balia di sé stesso. Il fante invece era difeso da un'armatura a maglie (più pesante e meno protettiva di quella a segmenti in voga fino al II/III sec nelle legioni romane), uno scudo ovale od oblungo in legno, un elmo in metallo simile a quello usato nel medioevo da tanti soldati (gli alti ufficiali ne avevano uno diverso simile a quello antico romano da parata, a volte con gemme preziose inserite, foto in basso), una lunga spada, picche e lance. C'erano pure i tiratori d'arco sia a piedi che a cavallo. L'esercito d'elitte aveva pure un'uniforme da parata (foto in alto). Nell'ultimo periodo le armature e l'equipaggiamento era del tutto simile a quello degli altri soldati europei o asiatici. (foto in basso) 
 
 
 
 
 
 




 
 Altro b
 Altro b el paesino della riviera ligure di ponente è Cervo, in provincia d'Imperia, circa a metà strada tra Varazze e Ventimiglia, posto su una collina digradante verso il mare. Dominano il colle il Castello dei Clavesana, che oggi ospita il Museo Etnografico del Ponente Ligure, e la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista. Tradizione vuole che quest’ultima, che rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura barocca in Liguria, sia stata costruita, su progetto dell’architetto Gio Batta Marvaldi di Candeasco (Imperia), con le ricchezze derivate dalla pesca e dal commercio del corallo (meritandosi l’appellativo di "Chiesa dei Corallini"). Il borgo, ben conservato, sembra letteralmente aggrapparsi alla roccia; sullo sfondo del mare, s’intrecciano terrazze, archi, scalinate, tetti e vicoli, bianche case medioevali (disposte a schiera, a due o tre piani, con ancora visibili - al piano terra - gli arconi dei porticati) e palazzotti barocchi, creando scorci inimitabili che fanno la delizia di pittori e fotografi. Paese antichissimo, la cui origine risale probabilmente all'era paleolitica, è caratterizzato da una cinta muraria, eretta
el paesino della riviera ligure di ponente è Cervo, in provincia d'Imperia, circa a metà strada tra Varazze e Ventimiglia, posto su una collina digradante verso il mare. Dominano il colle il Castello dei Clavesana, che oggi ospita il Museo Etnografico del Ponente Ligure, e la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista. Tradizione vuole che quest’ultima, che rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura barocca in Liguria, sia stata costruita, su progetto dell’architetto Gio Batta Marvaldi di Candeasco (Imperia), con le ricchezze derivate dalla pesca e dal commercio del corallo (meritandosi l’appellativo di "Chiesa dei Corallini"). Il borgo, ben conservato, sembra letteralmente aggrapparsi alla roccia; sullo sfondo del mare, s’intrecciano terrazze, archi, scalinate, tetti e vicoli, bianche case medioevali (disposte a schiera, a due o tre piani, con ancora visibili - al piano terra - gli arconi dei porticati) e palazzotti barocchi, creando scorci inimitabili che fanno la delizia di pittori e fotografi. Paese antichissimo, la cui origine risale probabilmente all'era paleolitica, è caratterizzato da una cinta muraria, eretta dai suoi abitanti in epoca romana e di cui resta la roccaforte munita di torri, posta sopra uno sperone roccioso quasi a picco sul mare, a difesa delle scorrerie dei Saraceni. Già nel 789 stazione di sosta, con lo scorrere degli anni, ed in relazione a questa funzione, il nucleo storico conobbe il massimo splendore ed il suo più importante sviluppo urbanistico. Nell'anno mille divenne feudo dei Marchesi di Clavesana, nel 1200 giurò fedeltà alla Repubblica di Genova di cui seguì le vicende sino al 1797, anno della proclamazione della Repubblica Ligure. La Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Battista fu iniziata nel 1686 e terminata nel 1734; altra chiesa che merita una visita è la chiesa di San Nicola, di forma ottagonale, che fu la prima parrocchiale dedicata al culto di San Giorgio di Cappadocia, al quale erano devoti i marinai cervesi. Fu probabilmente edificata sulle rovine di un tempio pagano di forma rotonda, venne ricostruita più volte nei secoli, fu abbandonata verso la metà del sec. XV e fu persino cimitero, finché nel 1600 fu affidata ai Frati Agostiniani. Il Castello di Cervo esempio di chiesa fortificata, venne edificata dai Cavalieri di Gerusalemme, durante il periodo delle prime crociate ed adibita per moltissimo tempo ad ospedale.
 dai suoi abitanti in epoca romana e di cui resta la roccaforte munita di torri, posta sopra uno sperone roccioso quasi a picco sul mare, a difesa delle scorrerie dei Saraceni. Già nel 789 stazione di sosta, con lo scorrere degli anni, ed in relazione a questa funzione, il nucleo storico conobbe il massimo splendore ed il suo più importante sviluppo urbanistico. Nell'anno mille divenne feudo dei Marchesi di Clavesana, nel 1200 giurò fedeltà alla Repubblica di Genova di cui seguì le vicende sino al 1797, anno della proclamazione della Repubblica Ligure. La Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Battista fu iniziata nel 1686 e terminata nel 1734; altra chiesa che merita una visita è la chiesa di San Nicola, di forma ottagonale, che fu la prima parrocchiale dedicata al culto di San Giorgio di Cappadocia, al quale erano devoti i marinai cervesi. Fu probabilmente edificata sulle rovine di un tempio pagano di forma rotonda, venne ricostruita più volte nei secoli, fu abbandonata verso la metà del sec. XV e fu persino cimitero, finché nel 1600 fu affidata ai Frati Agostiniani. Il Castello di Cervo esempio di chiesa fortificata, venne edificata dai Cavalieri di Gerusalemme, durante il periodo delle prime crociate ed adibita per moltissimo tempo ad ospedale.
 
 
 
 
 

