lunedì 30 giugno 2014

E quindi in Germania


Dopo la Scozia e il Galles non potevo esimermi dal proporvi l’ascolto di una band tedesca. Infatti questi Temple provengono dalla Germania (nella zona di Cologna) e propongono con il loro unico (credo) album intitolato con lo stesso nome del gruppo, uscito nel 1976 (ma con registrazioni anche del ’75) un buon krautrock che schiaccia più di un occhiolino ai grandi Amon Düül II (quelli di Yeti per intenderci). Certo l’originalità non è il loro forte, comunque il disco si fa ascoltare con molto piacere soprattutto agli appassionati del genere.
Voto:   + + +

Il vino Lambrusco


Il vitigno Lambrusco

Non molto tempo fa, l’amico Edulms mi disse, in una sua e-mail, che stava per assaggiare un vino italiano: il Lambrusco, così, nonostante sia passato un certo tempo, ho pensato di inaugurare una nuova rubrica giusto sui vini e pertanto parlare oggi di esso. La zona di produzione è nell’Emilia e in una porzione della bassa Lombardia (a sud di Mantova) il vitigno è il lambrusco. Si distinguono queste sottovarietà (ognuna leggermente diversa dall’altra):Lambrusco Reggiano, L. Salamino, L. di Sorbara, L. Grasparossa, L. Mantovano, è una DOC. Il suddetto prodotto si presenta con un rosso rubino vivace, profumo vinoso e con sentori di bacche rosse (ciliegia), solitamente frizzante (la diversità dallo spumante è nelle atmosfere, qui una) con bollicine medie ed evidenti, buona acidità e viene commercializzato anche nella versione amabile. Il vino non si presta ad invecchiamento e risulta di pronta beva (quindi non complesso né particolarmente elaborato o difficile né per palati fini), nonostante questo (o forse anche per questo) è fra i vini italiani più esportati e conosciuti. L’abbinamento (da me consigliato) e con i primi piatti regionali (tipo tagliatelle al ragù, meno con le lasagne), i secondi come lo zampone o il cotechino oppure con i salumi a pasta grassa (salame o mortadella, per intenderci, ma non con il prosciutto crudo a cui rigorosamente va abbinato un bianco). Nella versione amabile ovviamente va con i dolci tipo la crostata di frutta (con marmellata di ciliegie). Un vino simile (sebbene di certo diverso per certi aspetti) è la Bonarda dell’Oltrepò Pavese.

domenica 29 giugno 2014

Ora siamo in Galles...




Dalla Scozia con questi Quicksand siamo passati al Galles. Detta band incise il suo unico disco (almeno credo) nel 1973 e lo intitolò: Home Is Where I Belong. Formazione è composta da un quartetto di musicisti (basso, batteria, tastiere e chitarra) che suonano un discreto prog con qualche riferimento ai Procol Harum, certi cori che potrebbero ricordare i Beatles e certe sonorità pinfloydiane (di Animals) a cui si aggiungono anche brani che farebbero propendere per certa musica made in USA. Detto album non è certo un capolavoro ma si fa ascoltare e il mix di quanto detto sopra genera pure una certa piacevole originalità.
Voto:  + + +

sabato 28 giugno 2014

Anche in Scozia fanno musica




Oggi vi propongo l’ascolto di una brava band scozzese i Captain Marryat la cui storia e le curiosità del nome sono contenute nelle note (in inglese) interne al file. Questo gruppo che ricorda molto gli Uriah Heep e un po’ anche i Beggars Opera suona un buon hard rock con sentori di prog. Questo album, uscito nel 1974 con lo stesso titolo del gruppo è rimasto il solo della loro non lunga carriera musicale forse perché, alla fine, difettano di originalità sebbene come strumentisti mi sembrano assai validi.
Voto:   + + + e forse anche qualcosa in più…

venerdì 27 giugno 2014

Ancora sul Circo Massimo ed altre considerazioni

A Proposito dell’ultimo assurdo concerto tenuto dai Rolling Stones nel Circo Massimo di Roma ci siamo mai fermati a considerare cosa potremmo ottenere in termini di posti di lavoro se avessimo la volontà di valorizzare, almeno in parte, il nostro immenso patrimonio artistico e culturale? Prendiamo ad esempio Roma. Se finalmente potesse sparire quell’  obbrobrio fascista di via dei Fori Imperiali e al suo posto si potesse avere un unico parco archeologico che comprendesse il colle Palatino, il Foro Romano, i Fori Imperiali (anticamente non c’era una divisione fra di loro), il Colosseo e i Mercati Traianei, dotandoli tutti dei più moderni media cosicché il turista, anche solitario, possa conoscere di cosa si tratta. Tutto questo sarebbe il più importante e grande parco archeologico del mondo al cui interno potrebbero lavorare guide regolari (penso ad un biglietto d’ingresso sui 30/40€, non credo esagerato se quello per la storica band inglese era di 90€), chioschi di ristoro, ristoranti (non invasivi), souvenir legalizzati, insomma un po’ come fanno altre Nazioni con un centesimo di quello che potrebbe offrire l’Urbe. E se a questo aggiungessimo la messa in sicurezza e la riapertura al pubblico della Domus Aurea neroniana, la sistemazione della zona archeologica, facendola fruibile al pubblico (a pagamento come per i Fori), di Largo Argentina (fu lì presso la curia di Pompeo che Giulio Cesare venne ucciso dai congiurati), un Circo Massimo degno della sua storia e per attuare questo ampio programma attingere anche a sponsor privati cosi come fu fatto per l'Anfiteatro Flavio; quanti persone giovani o meno potrebbero trovare impiego e rendere così anche un servizio al Paese? E invece ecco le orde dei novelli barbari per 8000€ invadere il sito. Questo è come sarebbe affittare la stanza dove c’è (nel Castello Sforzesco di Milano) la Pietà Rondanini di Michelangelo per un pugno di Euro e intorno ad essa far esibire una ballerina di lap dance; che dite, prima o poi non succederà davvero?

Ottimo album di hard psichedelic rock music


Il disco in questione fa parte di quella serie di musica americana alternativa ed underground spesso autoprodotta che sbocciò verso la metà degli anni ’60 e poi continuò per un buon decennio (poi si trasformò nel genere punk, garage ecc). Questa rara perla vide la luce nel 1970 ad opera dei Bulbous Creation e si intitolò: You Won’t Remember Dying. La musica di quest’ottimo album si snoda in un interessante hard-psichedelic-blues-rock originale e ben eseguito. I temi delle canzoni vertono sul Vietnam, droghe e satanismo il tutto tipico di quei turbolenti anni. Bello.
Voto:   + + + +

giovedì 26 giugno 2014

Risiamo in Germania




Oggi vi propongo l’ascolto di un discreto album made in Germany. L’autore di questo lavoro è Thomas Dinger che ha fatto parte della nota band teutonica: La Dusseldorf autrice di ottimi dischi di krautrock. L’incisione di questo autore si intitola Für Mich ed uscì nel 1982 quando forse un certo tipo di musica stava andando (purtroppo!) fuori moda. La musica che scaturisce dall’ lp è come ci si potrebbe aspettare da un siffatto autore, cosmic ed elettronic mista a krautrock. Sfortunatamente però, a parte il bel brano intitolato E-605, il resto scivola troppo spesso in una banale (almeno a mio giudizio) musichetta alquanto orecchiabile.
Voto:  + + +

mercoledì 25 giugno 2014

Considerazioni sull'Italia pallonara e sui Mondiali

Come per altro avevo predetto (non  per vantarmi) nel post di alcune settimane fa, l’Italia del calcio è miseramente uscita dal Mondiale in Brasile. Meno male! Già che secondo me non dovevamo neppure andarci (ricordate il caso Battisti) come dovremo evitare di aderire ad eventi organizzati dall’India (per i nostri marò); adesso possiamo concentrarci (senza i soliti politici che salgono sul carro del football a farsi belli) sui veri problemi che affliggono il Bel Paese (che fu). Per fortuna non vidi la partita ma leggendo i giornali credo che ciò sia accaduto giustamente. Detto questo mi chiedo però delle cose: Quanto è costata alla Federazione Italiana Gioco Calcio (e quindi a noi) la fallimentare spedizione? Non era meglio destinare quei soldi per aprire scuole di calcio per giovani e toglierli quindi “dalla strada”? E poi, ho saputo che nel ritiro della Nazionale erano presenti mogli, fidanzate, amanti e “tegami” vari dei super pagati (e troppo valutati) calciatori azzurri. Queste erano lì a loro spese (o dei rispettivi compagni milionari) o a carico del “solito Pantalone”? Il Campionato la finirà ora d’importare bidoni esotici a scapito del nostro vivaio? Onore senz’altro agli uomini Abete e Prandelli, che in un Paese dove nessuno si dimette, hanno rassegnato subito le loro dimissioni, molto meno considerazione sul C.T. che fu già fallimentare due ani fa  nella finale europea con la Spagfna dove sbagliò completamente formazione e che nella sua carriera di “mister” non ha mai vinto nulla (o quasi).
Detto questo, mi rivolgo anche agli amici brasiliani. Ho letto che il Mondiale è costato loro l’astronomica cifra di 11 miliardi di Dollari (e c’è chi dice anche 15) e che il loro selezionatore prende ben 8 milioni di equivalenti Euro netti all’anno (il più pagato dei Mondiali); non era forse meglio destinare quella montagna di danaro per sistemare alcune Favela, fare scuole, ospedali, strade, porre mano al disastro idro-geologico e via dicendo piuttosto che appuntarsi una stella (!??) nella maglietta; posto poi che ci riescano. Vale più un Mondiale o dieci o una vita umana? Delle partite ho visto (ma è stato solo il caso, ero da amici con il televisore acceso) quelle del Brasile e a parte Neymar (per certi versi ancora acerbo) non mi è sembrata una squadra di fenomeni (anzi!) e prevedo che se non avranno sfacciati aiuti arbitrali (ingiustamente dovutogli, nel caso, per aver organizzato la manifestazione ed essere il Paese ospitante, si dovrebbe essere sportivi a prescindere!) non andranno oltre, se va bene, alle semifinali. Del resto chi l’ha detto che automaticamente l’organizzare un Mondiale comporta per forza la vittoria. Basta pensare a quello che successe a Italia ’90 (vinse la Germania) o a Germania 2006 (vinsero gli Azzurri).
Come consiglio spassionato: per il futuro lasciamo e lasciate che Olimpiadi, Mondiali, Expo ed altre amene manifestazioni le organizzano Paesi che hanno soldi da buttare dalla finestra come gli Arabi o i Cinesi. E alla fine ricordarsi sempre che è un gioco e solo un gioco.

Un buon jazz-rock




Ogni tanto ascoltare un buon album di jazz-rock credo non possa che far bene. Se poi è abbastanza originale (anche per l’uso della madrelingua) e ben eseguito non può darci che piacere. E’ il caso di questa band teutonica: Firma 33 che nel 1979 diedero alle stampe questo Se Forst. Molto curioso il brano (notissimo nella versione originale) stille nacht qui rivisitato in chiave jazz-prog. Aggiungiamo poi che gli strumentisti sono bravi e talentuosi e quindi… Buon ascolto!
Voto:  + + + +

martedì 24 giugno 2014

Sarà...



Da qualche parte ho letto che quest’album di John Lodge, intitolato Natural Avenue ed uscito nel 1977, fino a che era su vinile fu di abbastanza rara reperibilità. Come purtroppo spesso accade il fatto che sia raro non è detto poi che sia per forza bello ed interessante. E’ questo infatti il suo caso, nonostante la presenza di Chris Spedding, di Mel Collins e di Gary Osborne, il disco si snoda in un banale soft-prog, quando non nel pop e con forti riferimenti ai The Beatles (ma erano ormai passati 7 anni da quando il gruppo di Liverpool si era sciolto) e un pesante (ed inutile, nonché datato) arrangiamento soprattutto di archi. Insomma di interessante c’è solo la copertina ma anche lei con alcune pecche tipo il suo faccione nel tondo fra i titoli.
Voto:   + +

lunedì 23 giugno 2014

Rolling Stones a Roma


Il Circo Massimo oggi


Il Circo Massimo veduta aerea

Il Circo Massimo com'era
Ho saputo l’aberrante notizia che la strafamosa band rock inglese dei Rolling Stones ha tenuto ieri sera il suo unico concerto italiano a Roma ed esattamente nel Circo Massimo, importantissima vestigia dei tempi dei Cesari, affittata al gruppo per la misera cifra di 8.000€ (ma non sarebbe stato giusto neppure per un milione, o più!) a cui avrebbero assistito circa 70.000 e passa persone. Sarebbe l’ora di smetterla di utilizzare i nostri (o meglio dell’intera Umanità) monumenti per siffatte manifestazioni. Già abbiamo dato, anni addietro, con Venezia deturpata dagli spettatori per il concerto dei Pink Floyd (ci vollero più di 3 giorni per ripulire la città e chissà i danni che i decibel arrecarono alla fragile meraviglia lagunare) e adesso ci mancava solo che il gruppo rock si esibisse addirittura o al Colosseo (forse troppo piccolo per la bisogna) o nei Fori Imperiali o magari alle Terme di Caracalla. Se, putacaso, detto monumento fosse stato dei tedeschi, i teutonici lo avrebbero tenuto in siffatta maniera e vi avrebbero fatto accampare orde di fan urlanti? Penso di no. Noi Italiani abbiamo l’obbligo di preservare e se possibile restaurare i nostri tesori archeologici e d’arte per le future generazioni e non farne bivacco o scempio o incuria. Possibile che a Roma non c’era altro posto? E se le Pietre Rotolanti insistevano su di esso altrimenti niente tappa italiana, pace; credo che se ne potesse fare a meno e sopravvivere comunque… Già detto sito vide le orde urlanti e becere di quando la Roma vinse lo scudetto (con Sabrina Ferilli mezza nuda e sculettante) e se non bastasse, pure i tifosi scalmanati allorché nel 2006 l’Italia del calcio si aggiudicò il Mondiale. Adesso basta! Ormai il Circo Massimo, causa negligenza sia del Comune che delle Belle Arti, giace in uno stato di semiabbandono. Altro che gonfiarsi il petto (da sciocchi) per la Nazionale e i vari Pirlo, Balotelli o Cassano (oltretutto con la pessima figura rimediata contro la Costarica e la probabilissima altra brutta contro l’Uruguay)! Pensate che l’arena dove correvano le bighe (cocchi trainati da due cavalli, quadrighe se i cavalli erano quattro) risulta essere a otto metri sotto l’attuale piano (che quando piove si riduce a marrana acquitrinosa). Scomparsa pure sotto metri di fango quello che resta della spina centrale più, immagino, altre strutture. Non sarebbe meglio reperire i fondi necessari e dare una sistemata al sito archeologico, magari implementandolo con piante ornamentali (penso a alti cipressi dove erano gli obelischi, per esempio) così da far capire anche al turista più profano di cosa si trattava e ridare dignità al posto?
Il Circo Massimo, opera di forma rettangolare, nell’antichità poteva contenere nei suoi spalti quasi 150.000 persone (più l’imperatore che facilmente e con un passaggio e poi una tribuna a lui riservata, scendeva lì dalla vicinissima e sovrastante reggia sul colle Palatino). In età repubblicana era fatto di mattoni e sovrastrutture in legno poi, sotto l’impero, fu ampliato e rivestito di marmo (dopo che subì l’incendio in epoca neroniana, anzi dai suoi pressi esso partì) ed opere d’arte e obelischi portati dall’Egitto. In esso non si svolgevano solo le corse dei carri ma anche battaglie fra gladiatori e allagandolo parzialmente le naumachie (scontri navali gladiatori). Era il più grande di tutto l’impero e sopravisse ancora per qualche secolo dopo la caduta di Roma; poi lentamente scese in disuso e come molti monumenti divenne una cava di materiale per l’Urbe medioevale. Fino ad oltre la metà del secolo scorso era lo stadio (o circo, se preferite) con la possibilità di ospitare più spettatori del mondo. Una curiosità: il noto romanzo e poi colossal cinematografico hollywoodiano Ben Hur era ambientato lì. Speriamo che il nuovo governo ponga rimedio presto a questo ennesimo “disastro”.

Rock band americana




Negli anni ’70 questa band americana dei Nazareth era abbastanza nota nell’ambito della musica rock; intendiamoci niente da “strapparsi i capelli” ma suonavano una buona musica con le chitarre (niente male invero) in evidenza. Parteciparono pure ad alcuni festival pop. Oggi, nel 2014, sono ritornati (posto che abbiano mai smesso) ad incidere un disco, questo: Rock ‘n’ Roll Telephone. Ne risulta un discreto lavoro che si barcamena fra il rock blues e l’hard rock con spunti interessanti. Non è certo un capolavoro ma diciamo che potrebbe aiutare se messo sulla nostra auto quando dobbiamo guidare stanchi o siamo in una lunga e noiosa coda evitando così di addormentarci…
Voto:  + + +

domenica 22 giugno 2014

Storica band americana


Fra i grandi della musica rock americana vanno senz’altro annoverati gli Steppenwolf autori di indimenticabili canzoni (prima fra tutte Born To Be Wild) di cui molte troverete in questo bel album dal vivo intitolato Live At Fillmore West San Francisco 1968-08-27; per l’occasione dell’uscita di questo cd (prima giravano dei bootleg inascoltabili o quasi) è stato rimasterizzato cosicché la musica che ne scaturisce è più che udibile. Certo che se avessero avuto le tecniche di registrazione attuali oggi potremo parlare di un capolavoro assoluto ma purtroppo nel 1968 i live erano quello che erano; comunque sia è da non perdere!
Voto:  + + + +

sabato 21 giugno 2014

Fiori di zucca


Fra i fiori estivi edibili vanno senz’altro annoverati quelli di zucca (o zucchini), di certo fra i più prelibati del genere. La loro “morte” penso sia nel friggerli in e.v.o. e a tal proposito c’è chi lo fa prima passandoli nell’uovo, oppure chi come me (anche per renderli meno “pesanti”) prepara una pastella (farina bianca, acqua, un po’ di sale, non troppo liquida ma nemmeno troppo pastosa); a questa si può incorporare un po’ di birra (magari al posto dell’acqua) o del lievito naturale per rendere poi i fiori più soffici. Se per caso non avete a portata di mano il lievito o la birra potete ovviare aggiungendo alla pastella un cucchiaino abbondante di bicarbonato. In entrambi i casi è bene lasciare riposare i fiori con su la pastella per una mezz’oretta (a temperatura ambiente). Una variante potrebbe essere quella di farcirli preventivamente con del formaggio a pasta molle come lo stracchino e poi friggerli. Comunque se non ne avete avuto il tempo va bene, una volta spadellati, prendere il formaggio e spalmarlo sui fiori ancora caldi.
Come vino suggerirei un buon Trebbiano (è un bianco) o un Pinot Bianco frizzante, entrambi belli freschi data anche la stagione.

venerdì 20 giugno 2014

Si fa ascoltare





Come forse sanno i miei più attenti lettori, io non ho una alta considerazione del gruppo britannico degli Asia. Reputo infatti questa formazione posta in essere solo a fini commerciali; del resto, nel tempo, non hanno certamente sfornato dei capolavori, nonostante il fatto che fra le sue fila militassero un fior fiore di musicisti del calibro di Howie o Palmer. Oggi però, scomparsi tutti gli storici elementi ed aggregato un nuovo componente, sono usciti col nome di Asia Featuring John Payne (buon bassista ed interessante voce) ed hanno inciso questo discreto album (nel 2014) intitolato Recollections: A Tribute To British Prog. Già dal nome avrete senz’altro capito che vi troverete classici come Lucky Man o Court Of Crimson King reinterpretati dalla band con buona volontà, purtroppo altri per me imprescindibili mancano, ma tant’è…. Certo loro non sono né Fripp, né Giles (anche se il batterista Jay Schellen non è malaccio), né Lake e né Emerson ma nel complesso si difendono e poi risentire certi brani (non stravolti, per fortuna!) oltre alla nostalgia dei bei tempi andati non può fare che piacere! Con questo post credo di essermi messo in pari data la mia assenza.
Voto:  + + +

giovedì 19 giugno 2014

E questo?




Dato che l’ultimo mio post riguardava un grande” (ma non grandissimo) della musica anni ’70, oggi non potevo non esimermi dal proporvi un altro ottimo album, questa volta composto ed eseguito da Darryl Way, indimenticato violinista degli storici Curved Air ed autore pure di eccellenti lp col nome di Darryl Way’s Wolf. Questo Children Of The Cosmos uscito nel 2014 va detto subito che non è un capolavoro ma un disco ben fatto ed ottimamente eseguito sì. Non è certo sperimentale (anzi tutt’altro) ma nelle sue 13 canzoni, piacevoli, qui e là fa capolino il suo magico violino ed è un bel sentire ed alcune di esse sono delle autentiche gemme.
Voto:  + + + +
           

mercoledì 18 giugno 2014

Rammentate di costui?


Sinceramente spero che tutti (o quasi) i miei lettori appassionati di musica prog anni ’70 si ricordano chi sia Martin Barre. Per quei pochi di memoria corta gli rammenterò che era uno dei protagonisti dello storico gruppo dei Jethro Tull. A lui in particolare erano riservate le chitarre sia acustiche che elettriche. Buon strumentista, nel 2013 ha inciso un più che discreto album intitolato Away With Words. La musica che ne scaturisce è solo lontanamente imparentata con la vecchia band d’appartenenza (pur se qui e là fa un po’ capolino, vedi la canzone Air); in realtà si snoda in rifacimenti classici e ballate acustiche in cui raramente compare una sezione ritmica e/o chitarre elettriche ma spesso si fa notare il flauto. Nonostante questo (o forse proprio per questo) l’album è interessante e merita di essere ascoltato.
Voto:   + + + +
PS: Grazie a Quaterpass ed Edulms per le gentili parole di "Ben ritornato".                        

martedì 17 giugno 2014

Riecco un po' di musica!


Altro buon lp questo inciso dagli Jolliver Arkansaw nel 1969 ed intitolato Home (...figlio unico del gruppo). La musica che ne scaturisce è un buon rock tipico delle band americane di quel periodo: un po’ psichedelia, un po’ folk-rock. Il disco comunque si fa sentire con piacere anche se nulla toglie nè nulla aggiunge alla storia della musica di quell’era. All’interno del file ci sono anche delle note aggiuntive (in Inglese) per chi vuol sapere qualcosa di più su questa band.
Voto:   + + +

Il perché sono stato assente per un po'

Cari amici lettori, ciao!
Scusate l’assenza di post in questo blog per un così lungo periodo di tempo (e senza avvertirvi prima), ma il fatto fu che mi andò in cortocircuito (credo) la scheda video, e forse anche quella madre, del mio pc. Ciò probabilmente a causa di un forte temporale abbattutosi nella zona. Dato che vivo in campagna, ho dovuto trovare il tempo per scendere in città e acquistarne di nuove e poi istallarle sul pc. Cercherò nei giorni prossimi di rifarmi del tempo perduto postandovi, penso, album assai interessanti

martedì 10 giugno 2014

Da sentire


Questo gruppo inglese, i Moonkyte appunto, realizzarono il loro unico lp, intitolato Count Me Out nel remoto 1971. Più tardi, visto che le copie incise (e vendute) furono poche centinaia, e grazie anche alla moda di “resuscitare” in digitale lavori perduti e dimenticati, abbiamo la possibilità di ascoltare quest’album. La musica, buona ma non superlativa, è un mix (lo leggo nelle note di copertina e concordo) di pop, folk e psichedelia (più quest’ultima, forse). Le 12 canzoni del disco si snodano infatti in interessanti ballate a volte supportate dal sitar e da una capace chitarra ora elettrica, più spesso acustica  e dall’harmonium che fa da tappeto sonoro insieme alle percussioni.
Voto:  + + + ... e forse qualcosina in più...

sabato 7 giugno 2014

Torino e il Museo Egizio

Torino Panorama con la Mole Antonelliana
Porta Romana
Palazzo Reale
Palazzo Carignano

Piazza S. Carlo
Quest’oggi riprendo il discorso, che interruppi alcune settimane fa causa impegni, sui principali musei italiani a proposito dei quali il buon Edulms mi chiese di parlargli mesi orsono. Siamo quindi adesso passati in Piemonte ed esattamente a Torino città che, almeno relativamente ai suoi monumenti (nel tempo non dovrebbero essere mutati), conosco bene non fosse altro che ere fa ci passai quasi un anno di naja (il C.A.R. lo feci invece ad Asti). Per prima cosa parliamo un po’ della sua storia. Posta com’è (il centro storico) nella confluenza quasi ad angolo retto fra due fiumi: il Po e la Dora e su una specie di sperone rialzato fu fin dall’antichità sito facilmente difendibile e quindi abitato. Le prime popolazioni furono i Liguri-celti con una tribù chiamata (dai Romani) Taurinia (forse perché adoravano un toro o forse perché la confluenza dei 2 fiumi ricorda le corna di quell’animale) e che lì edificarono una città. Fedele fin dal III sec a.C. a Roma, fu distrutta da Annibale nella sua discesa in Italia per non aver collaborato coi Punici. Dopo qualche secolo Giulio Cesare, che con le sue mire espansionistiche era interessato alla vicina Gallia, fece lì un suo campo militare. Detto sito divenne ben presto un castrum (nome latino da cui deriva la parola castello) e fu poi sotto Augusto che si tramutò in città col nome di Julia Augusta Taurinorum divenendo colonia romana. Dopo il crollo del’Impero di Occidente nel V sec fu prima Ostrogota, poi Longobarda e quindi dei Franchi. Sul finire del primo millennio fece parte di un marchesato al cui comando era Umberto Biancamano (fondatore della dinastia dei Savoia). Da quel momento seguì tutte le sorti prima del Piemonte e poi dell’Italia. Dell’epoca romana rimangono cospicui resti visitabili e quelli scomparsi (tipo l’anfiteatro) rimangono nei toponomi nella città. Ovviamente, essendo stata prima capitale del Regno Sabaudo e poi per un breve periodo dell’Italia, non mancano i monumenti come la Reggia Sabauda, vari palazzi, il Duomo, chiese e il simbolo della città: la Mole Antonelliana. Anche i dintorni sono interessanti a cominciare dalla basilica di Superga, dalla Reggia di Venaria e dal capanno di caccia reale di Stuppinigi Come musei è ovviamente fornitissima a cominciare da quello dell’auto (la FIAT è torinese, almeno di nascita) ma qui vorrei consigliare la visita del Museo Egizio il più fornito al mondo di reperti di quella civiltà dopo quello del Cairo (non c’è Louvre, nè British Museum che tenga); per maggiori informazioni cliccate qui. 
Da assaggiare, se volete pranzare o cenare in un buon ristorante, gli agnolotti, il famoso bollito alla piemontese, il pantagruelico antipasto e il tutto inaffiato dai stupendi vini che fanno da corona alla città: Dal Barolo al Barbaresco, dal Gattinara al Sizzano, dal Dolcetto al Barbera e via dicendo, non dimenticando di gustare un caffè (o a un marocchino) accompagnati magari dai Gianduiotti (cioccolatini tipici della città) in uno dei bar del centro. Come aperitivo non dimentichiamoci dei vermuth nati in un quartiere periferico (Pessone) come il notissimo Martini.
PS: le foto non sono mie dato che non riesco più a trovare quelle che scattai sia quando ero militare che nelle mie visite successive alla città

venerdì 6 giugno 2014

Un ex The Byrds


Di certo uno dei più noti componenti dei The Byrds è senz’altro il bravo Roger McGuinn che nel 1975 insieme alla suo gruppo (diverso da quello storico, ndr.) incise quest’ottimo lp intitolato, per altro con poca fantasia, Roger McGuinn & Band. La musica che fuoriesce dal bel album è un rock folk-psichedelico tipico della West Coast con tanto di steel guitar e rimandi ai classici del periodo (uno per tutti Bob Dylan). Il disco contiene anche degli interessanti brani dal vivo. Il tutto non certo una sorpresa per chi ama quel tipo di musica.
Voto:   + + + +

giovedì 5 giugno 2014

Un Capolavoro Sconosciuto


Questo bel disco (totalmente strumentale) vide la luce nel 1976, periodo in cui ormai e purtroppo la grande musica progressiva era forse in declino; nonostante questo l’album in questione, intitolato: On The Theshold Of Reality è un gran bel lp. Ad incidere questo furono due talentuosi strumentisti britannici: Martin Weaver (chitarre e basso) e Dave “Doc” Wadley (tastiere e percussioni) che chiamarono la “mini-band”  Mind Doctors. La musica che ne scaturisce è un mix di elettronica, cosmic music, progressive con un occhio strizzato anche al krautrock ma del tutto originale e affascinante. Non credo che l’album sia allora che adesso risulti famoso e questo è un peccato perché a mio parere si tratta di un capolavoro ignorato e nascosto. Molto bella anche la copertina. Qui il nuovo link
Voto:  + + + + +

mercoledì 4 giugno 2014

Ancora....?


Per favore rinchiudetelo e buttate la chiave! Ma è mai possibile che quel rincoglionito del Gabibbo di S. Ilario [Ge] (con Malox) non sappia perdere con dignità? Ha preso una meritata batosta data dal nulla della sua proposta politica e dagli improperi e minacce a vanvera ed ora che vuole? Lui insieme ai suoi accoliti più fanatici non trovano niente di meglio, ormai a bocce ferme, di buttare benzina sul fuoco cianciando di presunti brogli elettorali a sfavore del suo Movimento (de panza...). Va detto che, per certi versi, credo che l’Italia sia come una Repubblica Delle Banane ma almeno fino a quel punto non penso sia mai scesa (almeno su vasta scala). Di sicuro non posso mettere la mano sul fuoco se nella circoscrizione di Sassogonfio (una celia, per esempio) non sia successo qualche pasticcio (e non è detto che sia poi a favore del PD) ma da lì a porre in dubbio la valanga di voti che ha visto stravincere Renzi e i suoi candidati in tutta l’Italia (e non solo alle Elezioni Europee) ce ne vuole di fantasia! Continuo a pensare che quel figuro sia aberrante e prima si toglierà dalla scena politica lui e i suoi rincretiniti (e pericolosi) pentastellati meglio sarà per il nostro Paese! Avete poi visto con chi si vuol alleare in Europa? Con un esponente della destra più estrema inglese, allucinante!

martedì 3 giugno 2014

Due interessanti album tedeschi


Quest’oggi vi voglio fare un doppio regalo postanto in un unico file i due album della band tedesca chiamata Emtidi. Il primo lp uscito con lo stesso nome del gruppo nel 1970 è di certo ascrivibile al genere folk psichedelico (con un occhio anche a Dylan) incentrato com’è nel duo (un uomo e una donna, entrambi al canto e alle chitarre acustiche) e che sono poi gli unici componenti del complesso. Due anni dopo ebbero un’evoluzione verso il kraut-rock anche grazie all’aggiunta di tastiere, chitarre elettriche, basso e percussioni e tutto ciò si evince nel bel disco intitolato Saat. Secondo me questo lp è più bello del precedente, abbastanza originale anche se la voce femminile a volte potrebbe ricordare i Renaissance, ma che c'è di male? Li potete trovare tutti qui.
Emtidi 1970 Voto:  + + +
Saat 1972      Voto:  + + + +

lunedì 2 giugno 2014

Perché non seguirò i Mondiali di Calcio


Non so a chi possa interessare, ma a proposito del vicino inizo dei Mondiali di Calcio in Brasile ho deciso, senza affatto aver alcunché per quel popolo, di non seguirli. I motivi, che per alcuni versi a molti potrebbero sembrare strani, sono questi (e non necessariamente in questo ordine d’importanza):
  • Non ho il televisore e dato gli orari per me troppo tardi (non sono un nottambulo) avrò pochissima voglia di recarmi al vicino “bar dello sport” per vedere le partite (forse con l’esclusione della Finale a prescindere dai concorrenti che vi parteciperanno).
  • Da un po’ di tempo il Calcio mi annoia sempre di più e assai raramente (per non dire mai) riesco a seguire per intero un match (qualsiasi sia la squadra impegnata).
  • Ormai, specie in Italia, il Calcio è meta di idioti violenti, fanatici rincretiniti ed interessi che troppo hanno pochissimo a vedere con esso.
  • Quasi nessuno si ricorda che alla fine è un gioco e nulla di più.
  • Ho sempre odiato lo stupido campanilismo, il becero nazionalismo da 3 soldi, l’enfasi falso patriottica con cui si accompagna l’evento (a cominciare dagli inni nazionali). Posto che sia giusto gloriarsi del proprio Paese (ed io ritengo che sia cosa sciocca) non c’è paragone fra gli idoli del pallone e l’aver dato i natali a un Leonardo, a un Michelangelo, a un Dante o a una Rita Levi di Montalcino (per esempio), tutti enormemente più importanti per l’Umanità che un Baggio, un Rivera o un Totti.
  • Di questo Mondiale si sa già chi sarà il vincitore (con o senza aiuti) dato che il Brasile non farà certo l’errore di decenni fa quando “permise” all’Uruguay di vincere lì e quindi è come leggere un libro giallo di cui si conosce già la trama e l’assassino: inutile.
  • E’ chiaro che non potrei non esimermi dal sostenere gli Azzurri, ma perché allora farmi del sangue marcio? Credo che l’Italia, a stento, non andrà oltre gli ottavi (posto che ci arrivi grazie al cervellotico girone dove in 4 squadre ci sono 6 Coppe del Mondo). Ormai sono anni che il vivaio nostrale da pochissimo e la causa la si conosce: troppi stranieri (molti di questi dei bidoni) e scuole calcio improntate alla fisicità piuttosto che alla tecnica.
  • Meglio dell’Italia ci sono almeno 3 squadre Sud-Americane e 4/5 Europee.
  • Rimango poi del mio vecchio parere. Ricordate il caso Battisti (il terrorista condannato all’ergastolo qui)? Il Brasile, con l’allora presidente Lula, si comportò in maniera scorrettissima con l’Italia (diede la grazia all’ultimo giorno del suo mandato), così come ora sta facendo l’India con i “marò”. Fossi stato io a comandare per ripicca avrei almeno vietato alla Nazionale di andarci come dimostrazione lampante al Mondo del nostro sdegno (in fondo si tratta solo di partite di un gioco). Ma cosa volete farci, qui i nostri politici gonfiano il petto a parole ma prestissimo si dimenticano dei fatti e poi non osano, per paura di perder consensi, andare contro al modus pensandi popolare.

domenica 1 giugno 2014

Grande band tedesca


Di certo nell’ambito del krautrock e cosmic music, dopo i grandi tipo i Faust, gli Amon Düül (anche i II), i Tangerine Dream e gli Ash Ra Temple venivano questi Agitation Free sia per la bontà delle loro esecuzioni sia per l’originalità della loro musica. Orbene nel 2014 hanno dato alle stampe questo stupendo Shibuya Nights Live In Tokio, album che secondo me si colloca fra i capolavori usciti quest’anno (almeno sino adesso). Musica per palati fini per altro ottimamente registrata tanto che non sembrerebbe un disco dal vivo. Da non perdere!
Voto:   + + + + +