giovedì 16 aprile 2015

Colli di Luni Doc

In arancione la zona di produzione
Un castello (Malaspina) della zona
La terza importante Doc della provincia di Spezia è questa: Colli di Luni Doc al cui interno svetta per importanza il Vermentino Colli Di Luni Doc. Dalla cartina allegata al post (la parte arancione) si evince che la zona è abbastanza vasta; in realtà la produzione più significativa va dalle colline di Bolano fino a sud sconfinando in una piccola porzione della provincia di Massa e Carrara (da lì  poi prende il nome di Candia delle Colline Apuane Doc) questo per quanto riguarda il versante orientale della valle solcata dal fiume Magra, mentre per quello occidentale si parte dal comune di Vezzano, poi Arcola e si arriva fino a quello di Amelia (posto alla foce del fiume stesso). Le altre località danno invero poco contributo alla produzione. Nella Doc si produce un bianco doc (con in uvaggio: vermentino, trebbiano e malvasia toscana) e un rosso doc (anche lì in uvaggio: sangiovese toscano, merlot e altre uve a bacca rossa) e soprattutto il vermentino doc (in purezza o quasi). Detto vitigno è diffuso in tutto il Mediterraneo (Spagna, Sud della Francia, Corsica, Sardegna, Grecia) spesso con nomi diversi e il più conosciuto (ma non il migliore) è quello di Alghero (in Sardegna). In realtà studi di archeologia enologica (diciamo così..) effettuati con oculatezza dicono che questo vitigno è originario proprio del comprensorio delle colline intorno all’antica città romana di Luni e che da lì si diffuse poi nelle altre zone e nazioni. A ulteriore riprova del fatto è che solo lì esiste anche un vermentino rosso che viene studiato (e che spesso entra anche nella produzione del rosso doc) ma che per ora non da risultati entusiasmanti vinificato da solo. Secondo me i migliori sono quelli esposti a oriente (spesso risultano fra i primi posti nelle degustazioni anche internazionali).  A livello organolettico il Vermentino Doc si presenta di un bel colore giallo paglierino vivo e buona trasparenza, al naso è intenso e persistente con sentori di frutta (mela verde), erbe (rosmarino), elegante  e particolare, in bocca è ugualmente intenso e persistente e con un restrogusto leggermente mandorlato, fine e con buona ed equilibrata acidità. La gradazione parte dagli 11,5 gradi. Non presenta spiccata sapidità se non in quelli prodotti in vicinanza del mare. Ottimo con crostacei, primi piatti di mare, fritto misto (sempre di mare, quello che si dice di paranza) e pasta al pesto, un po’ meno con i secondi di mare (tipo orata al forno). Il Bianco doc ha colore giallo paglierino (a volte carico), profumi tenui, fruttati e floreali, sapore asciutto è vino da tutto pasto, da mèsch-cìua, da frittelle di baccalà e da antipasti di mare. Il Rosso Doc dal colore rubino intenso, abbastanza persistente e intenso, profumo delicato, vinoso e fine. In bocca è abbastanza pieno e caldo e gradevele seppure non complesso. Si sposa con il coniglio ripieno, grigliate di carne, salsicce e spezzatino con patate.

Nessun commento: