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Cappello Pashtun Afghano |
In questo giorni ho avuto
l’occasione, purtroppo, di osservare alcuni programmi televisivi di formato
giornalistico. Mi è apparso del tutto evidente che il tema imperante è il terrorismo islamico e che sia le varie
testate sia i giornalisti ci hanno inzuppato ben bene il pane. Anzi a tratti mi
sembravano “gongolare” per l’eventuale share
che avrebbero ottenuto. Credo che a loro importasse poco o nulla di aumentare,
così facendo, il senso d’insicurezza dei telespettatori. (Il mio no, in quanto,
come già dissi, reputo molto più pericoloso prendere l’auto ogni mattina,
stante i troppi incidenti stradali che accadono). Ho così assistito ad un
profluvio di cazzate sparate (queste sì) a destra e a manca. Hanno dato aria ai
denti politici ignoranti, ninfe di regime minigonnate e taccute stravaccate sui
divani e con le cosce al vento, benpensanti e giornalisti proni al sistema (e
magari messi lì proprio da esso), generali in pensione e altri col cervello in
pensione perenne. Non bastasse tutto questo, ogni trasmissione aveva il suo bel
imam (ormai la loro presenza è come
il prezzemolo) e tanto per far audience primi
piani sulla mussulmana di turno
imbacuccata nel velo. Tempo fa al loro posto erano presenti (ed inquadrati)
uomini di colore, ma allora il problema (???) era l’immigrazione e
l’accoglienza. A quanto mi risulta non si parla d’altro che di terrorismo.
Spariti i morti nel mare, i problemi delle nostre periferie, gli sfrattati, i 5
milioni d’italiani poveri, la disoccupazione, la corruzione, il degrado delle
nostre città, il taglio alla sanità, la legge elettorale e quella di stabilità,
la riforma del senato e tanto altro. Tutto ottenebrato dalla questione (che a
molti fa comodo) del terrorismo. Oppio al popolo! La mia condanna per le stragi
siano esse parigine, tunisine o libanesi rimane ovvia, ma chiedere un po’ di
equità no? Il risultato di tutto questo è che si sta instaurando, anche per
colpa loro, una paura immotivata per chi non
è né veste come noi (almeno a
sentire le interviste fatte dai giornalisti). Credete che se fossi un
terrorista e volessi fare un attentato andrei in giro con il burqa o con il
cartello che spieghi chi e cosa sono? Ma siamo seri! Mi travestirei allora da
occidentale magari con tailleur o giacca e cravatta, ovviamente. Detto questo
mi viene voglia di mascherarmi e vedere poi l’effetto che fa… (come in una nota
canzone). Nel cassetto ho ancora un cappello da talebano afghano (il pashtun,
vedi foto) e una galabia presa in Egitto un po’ di anni fa e credo che in una
scatola ci sia pure un bel barbone finto, retaggio di un passato carnevale.
Sono convinto che così agghindato, quando e se dovrò fare una coda, avrei
senz’altro il vuoto intorno a me… Un consiglio, buttate la tv nel cesso e usate
il cell (o lo smartphone) solo lo stretto necessario.