giovedì 19 novembre 2015

Ragioniamoci su un po'

Un fastidioso disturbo allo stomaco mi ha alettato alcuni giorni e l’unica cosa che potevo fare oltre a tenermi la borsa dell’acqua calda proprio lì fu di ascoltare musica o leggere. Grazie ad un’amica che ha un’edicola mi sono fatto portare svariati quotidiani così per farmi un’idea di quello che succedeva e soprattutto di quello che la gente (o i giornalisti) pensano sui tristi fatti recenti. Oltre ai due più diffusi quotidiani nazionali ho letto anche quelli di parte come il Fatto Quotidiano, Il Giornale, l’Unità e altri. La prima cosa evidente è che la stampa sui delittuosi fatti di Parigi ci ha inzuppato ben bene il pane (e chissà quelli televisivi poi…) coadiuvati dai soliti benpensanti e politici nostrali. La destra è per l’intervento armato contro l’Isis subito e senza ma né se evitando però di dire che nel caso dobbiamo essere pronti a piangere i nostri soldati che cadranno nell’impresa e quanto ci costerà (in tasse). La sinistra (o quello che ne rimane) è sul tipo di “armiamoci e partite” e sta lì a vedere cosa succederà. I pentastellati boh? L’opinione pubblica è preoccupata se non terrorizzata. Qui non capisco il perché se non sobillata artatamente dai media. Se volessi andare a Milano a vedere una partita di calcio non avrei certo paura dei terroristi (nel caso) per questi motivi. Su, diciamo, 60.000 spettatori, nello sciagurato caso si avrebbero si e no 100-200 morti (cioè una percentuale risibile). E poi in Italia, solo in serie A ci sono decine di altri stadi. Sarei molto più preoccupato nel prendere l’auto e recarmi là. In Italia (e nel Mondo penso uguale) ci sono assai molti più morti in incidenti stradali che in tutti gli attentati mondiali. Forse che la morte fra le lamiere è diversa? Eppure ogni giorno saliamo in macchina sperando che un imbecille ubriaco non prenda l’autostrada in senso contrario. Altra cosa. Sento beceri discorsi sull’aprire o no una moschea qui o là. A parte il fatto che la nostra Costituzione sancisce la libertà di culto personalmente non avrei problemi se la facessero davanti a casa mia. Basta certo che il muezzin non si metta a cantare le lodi di Allah 5 volte nelle 24 ore (specie di notte) e che tutto si svolga là al chiuso (così come accade nelle nostre chiese) ed educatamente. Ma per questo esiste certo una legge, basta farla rispettare (per tutti!). Tra l’altro se fossi un terrorista islamico non farei certo casini nei pressi della moschea. Il tutto penso sia nella nostra innata paura del diverso. Vorrei sapere che differenza c’è fra una donna musulmana che porta il velo e una nostra suora. Certo rimane il fatto che essa non sia stata costretta dai suoi famigliari ma ciò accadeva non tanti anni fa anche qui da noi (ricordate la Monaca di Monza?). Cerchiamo di non istigare il popolino tanto per far cassa. Così facendo, anche se, forse, inconsapevolmente, facciamo il gioco di quei bastardi terroristi. Io non cambio né cambierò di una virgola le mie abitudini.

2 commenti:

Christomannos ha detto...

Sono d'accordo anch'io a non cambiare abitudini (anche perchè lavorare è indispensabile e quindi volere o non volere ...) però devo ammettere che prendere la metropolitana in questi periodi non è molto piacevole visto l'aria che tira. Ma sperem in bene.
Un saluto
ciao
Ms

edulms ha detto...

Io mi preoccupo molto piú davvero con le cose sopracitatte da te; prima o poi andró senz'altro a Parigi (e moltissimo ben accompagnato slurp!). Non ho nessun preoccupazione in usare parole brutte in italiano datto che non è la mia lingua e per lei ho soltantto interesse in communicarmi. Molto piú facile allora quando stare a Milano. Complimenti per il blog.
Ciao