Era
già da un po’ che volevo fare questo post sugli strafalcioni che purtroppo si
vedono in tanti film e telefilm storici americani e non solo. A parte quello leggendario del legionario con l’orologio mi viene qui da sottolineare un errore
comune dato probabilmente dal fatto che non consultano preventivamente uno
storico: l’uso della staffa. Essa apparve in Europa diffusamente solo
dopo il periodo Longobardo (VII/ VIII sec d.C.) dato che fu un’invenzione
indiana del II sec d.C. Infatti durante tutto l’Impero Romano (almeno quello d’occidente)
l’uso della cavalleria era molto ridotto. Essa serviva solo come appoggio alla
fanteria ed era utile sopratutto per incalzare il nemico in fuga. Dopo il III
sec la cavalleria (sempre senza staffe!) prese più largo impiego anche se in
realtà era un modo per trasportare celermente le truppe ove ve ne fosse bisogno
(incursioni improvvise di barbari), giunta poi sul posto i cavalieri smontavano
da cavallo e combattevano a piedi con spade lance e scudi. Per tutto l’impero
vi fu il problema di come far stare saldi in sella i cavalieri specie quelli
catafratti (cioè con pesanti armature anche per il cavallo); solo dopo l’uso
delle staffe la cavalleria divenne un’importante arma d’assalto lancia in resta
(come si dice). Quindi vedere un Alessandro Magno o un Giulio Cesare a cavallo
con le staffe è una stupidaggine.
Altra
cosa, spesso si vede che (presunti) eroi mezzi nudi dai pettorali scolpiti
menano fendenti a destra e a manca facendo strage di soldati in armatura,
oppure infilzano con frecce i malcapitati anche da considerevole distanza.
Altra scempiaggine! Fin dagli albori le armature servivano a proteggere i
soldati, altrimenti non si capisce perché essi andassero a combattere appesantiti
da queste.
All’inizio
della Repubblica Romana, per esempio, le armature
consistevano per lo più in piastre di bronzo o ferro poste sul petto e sulla
schiena e tunute ferme da lacci. Più tardi vennero (per chi poteva
permettersela tipo i principes) le armature simili a quelle del mondo greco
degli opliti (foto 1) che davano buona protezione alle frecce (altrimenti come
poteva Leonida resistere alle Termopili) e un po’ meno ai fendenti. Alessandro
introdusse per l’Occidente le armature di lino a fogli sovrapposti che
erano invulnerabili alle frecce scagliate con forza anche da vicino (a meno di
10 metri). Fu poi con Roma che esse ebbero un’ulteriore evoluzione: le loriche
(armature in ferro), tutte indossate sopra una specie di giubbotto imbottito che
faceva da ammortizzare dei colpi. Vediamo adesso le caratteristiche di ognuna: Lorica
Squamata (foto 2 non di largo uso, indossata per lo più dalla cavalleria e dai
centurioni) invulnerabile alle frecce ed ai fendenti di spada meno ai colpi di
punta e con una buona mobilità; Lorica Segmentata (quella famosa indossata
dai legionari nella Colonna Traiana, foto 3), la migliore come protezione ma di
difficile costruzione tanto che se ne perse l’uso a partire dalla metà del III sec d.C.,
anch’essa invulnerabile alle frecce (tranne, è ovvio, nei punti dove la carne
era scoperta) ai fendenti e buona protezione ai colpi di punta (difficilmente un
pugnale poteva attraversarla); Lorica Muscolata (foto 4) indossata per lo più da
ufficiali nelle parate e dai generali nelle battaglie era forse la più bella ma
la meno pratica, utile sopratutto contro le frecce; Lorica Hamata (foto 5) fatta
di anelli di ferro era la più comune ed usata per tutto il periodo romano
(specie nel basso impero, foto 6) fino a tutto il medioevo (qui prese il nome di Usbergo,
più completa con cappuccio per la testa, foto 7 e 8), ottima indossabilità, invulnerabile
ai fendenti di spada (infatti ancora oggi i macellai usano un guanto di maglie
di ferro per non ferirsi mentre tagliano la carne), buona difesa dalle frecce
scagliate da lontano meno per quelle da vicino che comunque ferivano solo il
soldato e scarsa protezione per i colpi di punta. L’Usbergo fu in uso fino all’avvento
delle armi da fuoco. Con questo non voglio certo dire che i soldati erano del tutto invulnerabili ma solo sottolineare il fatto che era molto difficile ucciderli tanto pù che a protezione ulteriore avevano elmi, scudi, schinieri e bracciali.