domenica 26 gennaio 2014

Piccola storia sull'elmo (prima parte)

Elmo di zanne di cinghiale

Elmo Corinzio
Elmo Calcidico
Elmo macedone
Elmo Attico
Elmo Attico-romano
Elmo Italico-etrusco

Elmo Montefortino
Elmo di Coolus
Elmo di Coolus Manheim
Il buon Christomannos mi ha detto che è interessato alla storia delle armature e antiche armi in genere, così colgo l’occasione di parlarvi oggi degli Elmi, di certo fra le più affascinati armi da difesa.
Fin dagli albori l’uomo si è posto il problema di riparare la testa dalle offese. Se ricordo bene l’Illiade descrive un elmo (credo di Ulisse) composto di zanne di cinghiale (foto 1) e di certo questo fu uno dei più ricercati dell’epoca.  In Grecia si svilupparono poi nei secoli altri tipi: quello Corinzio (nome derivato dalla città di Corinto, foto 2) usato tipicamente dagli opliti (soldati che predevano il nome dall’oplon = scudo ovale) della Grecia fin dal VII sec. a.C. Per lo più fatto di bronzo, offriva una discreta protezione ma aveva il difetto che, coprendo tutta la testa, non permetteva di sentire bene gli ordini e gli squilli di tromba nè di vedere bene. Più tardi (V e IV sec), per ovviare al problema, fu progettato l’elmo Calcidico (nome derivato da una città dell’isola Eubea, sempre in Grecia, foto 3) che era più leggero ed offriva spazio sia per le orecche che per gli occhi. Un miglioramento lo si ebbe sotto Alessandro Magno (foto 4) che lo alleggerì ulteriormente e mise una cresta non solo per far sembrare più alti i suoi soldati ma anche per proteggere la testa dai fendenti. Parallelamente al Calcidico si diffuse l’elmo Attico (una regione della Grecia foto 5) che con le sue varianti prese piede anche a Roma (foto 6) divenendo il copricapo tipico (anche di molti film) dei pretoriani, degli ufficiali (specie i generali) e degli imperatori. Offriva una discreta protezione ed era sormontato da una cresta (o più) piumata con decorazione sulla parte frontale.
Veniamo ora a Roma. Agli inizi (periodo monarchico) l’esercito (volontario, di leva diremo oggi) aveva come come elmo quello tipico dell’Italia centrale cioè l’ Etrusco (foto 7); poi quando in epoca repubblicana l’Urbe entrò in contatto con la Magna Grecia si diffusero quelli greci (Corinzio e Calcidico) specie nei soldati che finanziariamente se lo potevano permettere (principes) e rimasero in uso fino a Giulio Cesare. Insieme con esso, usato per lo più dagli astati e dai triari, fu l’elmo Montefortino (da una località italiana dove fu ritrovato, foto 8), era in bronzo foderato di cuoio che aveva come rinforzo una sorta di palla sulla cima a cui potevano essere attaccate piume. Esso riparava sì il viso e in parte la testa dai fendenti di spada ma ma non la nuca. Più tardi (III sec a.C. foto 9) esso fu migliorato in parte rendendolo piu tondo ed entrambi avevano i paragnati (cioè protezione per le guancie). Con la riforma di Mario riguardo all’esercito (stipendiato) nel I sec a,C, ma sopratutto sotto Cesare si diffuse anche per i contatti (pugnaci) con i Galli, l’elmo in ferro di tipo Coolus-Manheim (località dove fu ritrovato foto 10) molto vicino al tipo classico. Esso offriva una buona protezione anche per la nuca avendo quella specie di gronda, in tal guisa i colpi di spada scivolavano sull’armatura senza fare soverchi danni, e aveva una specie di visiera atta allo stesso scopo, rimanevano però esposte le orecchie ad amputazioni.
Continua...

2 commenti:

edulms ha detto...

Complimenti per il curioso post; è stato molto interessante leggere i. 1l rapporto che hai fatto con la storia assicome le belle foto. Grazie a te pe il post ed a Christomanos per l'idea...
Ciao

Christomannos ha detto...

Grazie per l'interessante post. Certo che hai una passione grandissima e sei anche preparatissimo.
un saluto
Ms