giovedì 5 gennaio 2012


Di recente è uscito l’ultimo lavoro della mitica band Van Der Graaf Generator, estremamente apprezzata qui da noi, fin dal primo album edito in Italia (H to He I’m the only one). Poi, come spesso succedeva nel mio paese, ci si accaniva a cercare di trovare (spesso d’importazione) i dischi antecedenti favoleggiando chissà quali meraviglie, salvo poi disilludersi.
Ma torniamo a questo A Grounding In Numbers suonato e cantato dalla medesima formazione che vidi ben 40 (anno più anno meno) al Piper di Viareggio: Peter Hammill – chitarre, tastiere, voce. Hugh Banton – organo, bass pedals, chitarra basso. Guy Evans – batteria. E il punto sta proprio qui. Se nell’ultimo album postato (quello di J. F. & Collins) mi sono sperticato in elogi, specie sul “folletto” Fripp dicendo che sempre ha inventato o sperimentato, lungo la sua sterminata carriera, qualcosa di nuovo che potrà essere piaciuto o meno ma che di certo pop non era. Nell’album dei VDGG sembra che per la loro musica, per altro benissimo eseguita, non siano passati ben 8 lustri! (purtroppo!!) Certo Hammill ha sempre una incredibile voce e Banton e Evans lo accompagnano a dovere, ma la “zuppa” è sempre la stessa. In più, la parte musicale si è assotigliata (penso a Pawn Hearts dalle lunghe siute) esaltandosi come accompagnamento della voce di Hammill. Insomma, se non sapremmo dalla cover che sono i VDGG, potremmo di certo pensare ad un album  del solo Hammill con ottimi sessionmen. Però qui e là punti di originalità appaiono e poi nel complesso l’album è buono e si fa sentire, quindi lo consiglio sebbene per i neofiti del gruppo altri sono quelli da ascoltare per capire il loro sound e il contributo che hanno dato alla “nostra” musica. Diciamo che, come votazione, potrei rilasciare un due più e mezzo ma dato che ciò non è possibile mi limito a :
voto: +++ chi poi volesse ascoltarlo prima di acquistarlo lo potete trovare qui:
http://www.doaltodasvertentes.blogspot.com/   postato il 2 Gennaio 2012

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