martedì 27 novembre 2012
Ancora jazz (di quello buono!)
Anche per allentare la tensione elettorale (almeno per chi la pensa come il sottoscritto...) andare a casa e sentirsi questo ottimo album di Pat Metheny (in realtà del Pat Metheny Group) intitolato Watercolors uscito nel lontano 1977 e seconda fatica del "nostro eroe". Con lui suonano: Lyle Mays - piano; Eberhard Weber - bass e Danny Gottlieb - drums.
Voto: + + + +
Primarie Centro Sinistra II Turno
L’altro
ieri mi sono recato a votare per le Primarie del Centro
Sinistra e sia
lì che poi nei dibattiti televisi ho sentito alcuni discorsi che dire assurdi è
dire poco. Infatti degli elettori (ovviamente volontari e pochissimi, ndr) là e
dei presunti tali in tv hanno tirato fuori le tematiche più idiote e
qualunquiste che abbia mai sentito. Tutto sui 2,00 Euro di contributo minimo
volontario per le Primarie. Alcuni ebeti hanno infatti fatto “i conti della
serva”: 3.100.000 elettori (e forse più) moltiplicato 2 fanno la cifra di 6
milioni e duecentomila Euro (e anche qui di certo di più) lamentando pertanto la
“solita litania” di moda oggi in Italia: sono tutti ladri e che se ne fanno di
altri soldi sti' partiti? A questi idioti integrali va ricordato che i 9.000 e passa seggi
elettorali sono a carico del Centro-sinistra senza alcun rimborso elettorale
da parte dello Stato e che, come nel mio caso, oltre alla spesa delle
schede ed altre scartoffie indispensabili, penne e matite copiative, vi era
pure l’affitto del fondo (dato da un’associazione esterna ai partiti), l’onere
della corrente elettrica (dalle 7 di mattina alle 22 di sera), del relativo
riscaldamento e che infine il tutto andrà ripetuto domenica prossima per il ballottaggio
(senza chiedere ulteriori esborsi) a fronte di un paese di circa 1000 anime (compresi i bambini). Senza contare che la settimana
prima la sezione locale è stata aperta per la pre-iscrizione e che lo risarà
mercoledì e giovedì prossimo. Del resto da noi non c’è certo un mecenate
straricco come il Berlusca o Montezemolo, ma nepppure ricco il Grillo milionario
pronti a finanziare tambur battente.
mercoledì 21 novembre 2012
Ri-jazzando...
Ho
visto che interessa il primo rock-jazz e così ho deciso di postarvi un altroalbum di Larry Coryell uscito un anno
dopo Spaces e di conseguenza ristampato anch’esso un anno dopo il
precedente. A mio parere è leggermente meno bello anche perché il contributo
dei vari John McLaughlin (qui già “Mahavìshnu”), Billy Cobham, Cick
Corea, Miroslav Vitous è meno sostanzioso che in Spaces; essi
infatti sono rimpiazzati, a volte, da altri meno dotati strumentisti. Va detto
che comunque questo Planet End rimane un disco più che godibile.
Voto: +
+ +
Primarie Centro-sinistra
Domenica
prossima andrò con convinzione a votare alle Primarie del Partito Democratico (per chi è ovvio un mio segreto) certo che così facendo mi
avvicinerò quanto più possibile al mio concetto di democrazia. Come più volte
ho detto non serve per l’Italia un “Unto da Dio” nè un “Messiah nuotatore” ma
semplicemente una persona seria con buone e fattibili idee che, all’interno di
un partito politico (indispensabile in una democrazia) e quindi di un’idea di
società , porti avanti delle sue differenze, a volte sostanziali, dagli altri amici-competitori.
Se vincerà il “mio cavallo” sarà lui quello che si dovrà battere nelle elezioni
nazionali di primavera contro gli altri avversari.
Cosa c’è di più democratico di questo? Infatti all’interno
del centrosinistra le varie “correnti” hanno trovato i loro capi che se anche
non dovessero vincere porteranno certamente in futuro un loro contributo d’idee
quanto più pesante quanti più voti prenderanno.
Qualcuno (forse molti) diranno: ma basta con i partiti,
fanno tutti schifo! Ciò è sbagliato in quanto non è il partito a fare ribrezzo
ma la percentuale di mele marce che in esso è presente e in questo le destre
sono leader assolute.
domenica 18 novembre 2012
Rifacciamoci le orecchie
Credo
che ogni tanto una scivolata su un buon jazz (specie se si tratta di rock-jazz)
faccia bene all’udito (dato il periodo di musicaccia) ed all’animo. Così oggi
voglio farvi il regalo di quest’ottimo album: Spaces
uscito nel 1970 e quindi ristampato nel 1974 e poi rimasterizzato
su supporto digitale. L’opera è di Larry
Coryell valente musicista di quegl’anni e
il disco risulta uno dei primi tentativi di cercare nuovi suoni coniugando il
jazz classico a contaminazioni rock. A dare una mano alla chitarra di Coryell sono intervenuti quelli che poi
sarebbero diventati famosissimi esecutori-compositori nell’ambito del
rock-jazz. I nomi sono da far temar le vene ai polsi: al basso Miroslav
Vitous, alla batteria Billy Cobham, al piano elettrico Chick
Corea e all’altra chitarra il bravissimo John McLaughlin. Intendiamo
l’album non è un capolavoro ma rimane un’ eccellente prova di tutti i musicisti
sopracitati.
Voto: + + + +
Voto: + + + +
venerdì 16 novembre 2012
Ho molti dubbi...
Ci deve essere qualcosa nel
sangue di noi latini (per noi intendo: Italiani, Francesi, Spagnoli e
Portoghesi e relative ex colonie) che ci fa sperare, nei momenti di difficoltà,
l’arrivo di un “demiurgo”, di un “salvatore della patria”, di un “ghe pensi mì”.
Fin dai tempi di Coriolano, quando Roma era in ambasce, veniva eletto un
Dittatore a capo dello Stato, il quale, finito il pericolo, riemetteva il suo
mandato. Ciò avvenne, più o meno, fino a Caio Giulio Cesare che però pensò bene
di tenerselo finchè non fu eliminato alle idi di Marzo. Da lì in poi ecco un
fiorire di emuli fino ai recenti Mussolini, Franco, De Gaulle (per certi versi
lo era...) più vari Generalissimi, Colonellissimi ecc ecc dalla punta della
Terra del Fuoco al confine degli USA. E’ vero la Germania ha avuto il suo
Hitler, ma, come si dice, una rondine, non fa primavera. Certo adesso il potere
è diverso; oggi la dittatura può essere mediatica: vedi Berlusconi e il suo
partito di plastica o subdola vedi Grillo. Sì certo proprio lui. Più ne sento
parlare e meno mi piace. Non mi va giù
il fatto che sia l’unico padrone del marchio 5 Stelle, che sia l’unico a
dettare i diktat ai suoi sottoposti e men che meno quella sua aria di “so tutto
io e mo ve lo spiego”, odio la sua visone antifemmista ed il suo egocentrismo. Ammetto
che mi piaceva (e qualche volta ero pure andato a vederlo) nei sui spettacoli
live e nelle sue frecciate verso la società corrotta, ma da qui a farne il mio
futro leader ce ne corre. Qualche volta mi sono imbattuto nei suoi discepoli
più fanatici (i così detti “grillini”) ed ogni volta la sensazione è stata
sempre sgradevole. Tipi con una certa luce esaltata negli occhi ed un’aria di
supponenza se non di alterigia poco rassicurante. Spero che il suo bluff sia
scoperto presto se no credo che cadremo dalla padella alla brace.
Una torta per Edulms
Anche
se non è ancora la stagione delle fragole, il caro amico brasiliano Edulms mi
chiese, alcuni giorni fa, una ricetta nuova su come utilizzare le Fragole Del resto da
lui, essendo nell’altro emisfero, si sta avvicinando l’estate e quindi... vedo
accontentarlo oggi con:
Torta di Fragole e Cioccolato Bianco
Occorrente:
alcuni biscotti al burro (tipo quelli danesi), 2 fogli di
gelatina, 200 gr di fragole (se di bosco è meglio...), 10 cl di latte intero,
30 gr circa di burro, 180 gr. di cioccolato bianco ed un 250 gr di ricotta
fresca (che ricordo ai più non essere un formaggio ma un latticinio), alcune
foglie di menta.
Preparazione:
Prima si riducono in polvere i biscotti (metterli in uno
strofinaccio pulito e poi batterli), far fondere il burro e mescolare la
polvere dei biscotti con esso. Fatto ciò mettere il composto sul fondo di una
tortiera che prima avevamo ricoperto con pellicola alimentare adatta. A questo
punto si fa fondere il cioccolato bianco (va bene anche nel micro-onde) e si fa
scaldare il latte (in una pentola adatta) che servirà per far sciogliere la
gelatina (che prima avevamo un po’ ammorbidito in acqua fredda). Quando la
gelatina si è sciolta del tutto si unisce (sempre nella stessa pentola) il
cioccolato bianco fuso e la ricotta e quindi si mescola bene. Finito di far ciò
si versa il composto sopra ai biscotti sbriciolati della tortiera. Finito
questo si distribuiscono le fragole (o i pezzi di esse) sopra la torta e se ne
avete tante anche agffogate in essa. Prima di riporla in frigo per almeno 12
ore date una spolverata leggera di zucchero sopra le fragole.
Quando verrà servita bisogna far attenzione toglierla con
delicatezza (dalla pellicola alimentare); prima di servirla in tavola la si può
decorare con foglie di menta.
Vino consigliato: Brachetto
d’Acqui DOCG non spumante, oppure un Barbera dolce Piemonte DOC.; insomma un
vino rosso dolce ma non spumante nè frizzante.
domenica 11 novembre 2012
Saliamo sull'aereoplano di Jefferson
Quando
avevo nettamente meno anni sul groppone di oggi, appesi sui muri, per altro
spogli, della mia cameretta, spiccavano (quasi a grandezza naturale) le foto
(allora si chiamavano poster) delle mie “cantanti” preferite; questo non solo
per le loro indubbie capacità vocali (almeno due di loro), ma certamente per la
loro avvenenza. Una era Sonja Christina (dei Curved Air), un’altra la
francesina Françoise Hardy ed infine la grande Grace Slick (Jefferson Airplane). Ricordando così i bei
tempi ho pensato di postare questo stupendo album: Surrealistic
Pillow di certo fra i migliori della band,
al suo interno c’è quel gioiello assoluto di White Rabbit una delle
canzoni simbolo dell’epoca. L’lp è databile 1967 ma a sentirlo sembra ancora
“freschissimo”.
Voto: + + + + +
PS: Riguardo a come
archivierei questo file: prima cosa una
cartella “artisti americani” al cui interno un’altra: Jefferson Airplane che
conterrà poi tutte le cartelle/album della band che possiedo o possiederò.
Ancora A Creta
Nei
pressi di Festos (di cui parlai nel post precedente) si estende la fertile e
ubertosa pianura di Messara al cui centro vi
sono gli scavi (si fa per dire) archeologici della città greco-romana di Gorthina. Essa ne era
una delle più grandi e popolose del medio oriente e di certo la capitale di
Creta. Quello che si può ammirare oggi è il teatro (bouleterion = teatro
coperto dove si riuiva anche il senato della città), una basilica poi
trasformata in chiesa bizantina, qualche rudere del foro e nulla più; il resto
(9/10) è ancora da mettere in luce, compreso il grande ippodromo. Infatti nell’Ellade
erano preferite le corse ai giochi gladiatori (che comunnque si potevano tenere
nei teatri). Un’orribile strada asfaltata divide a sinistra il foro ecc e a
destra altre rovine (innumerevoli) lasciate all’incuria di pecore e capre o ai
turisti che ci siedono sopra cercando refrigerio sotto a ulivi nel frattempo
cresciuti un po’ ovunque. Chiunque sia
andato in Grecia, almeno una volta, si sarà sentito dire: “italiani-greci una
fazza (nel senso di viso) una razza”; detto che sta a significare che
apparteniamo entrambi alla stessa etnia (in parte vero se consideriamo la
nostra Magna Grecia). Infatti, e qui faccio un inciso, siamo messi male quasi
come la Grecia e come lei ignoriamo di tutelare il nostro patrimonio storico;
basta vedere lo scempio vicino a me della romana Civitas Lunae (Luni) dove, (un
domani ve ne parlerò) negli anni ’60. pensarono bene di costruire un edifcio in
cemento armato, con lo scopo di museo, per metà coi pilastri aggettanti sull’antico
foro e dove per mancanza di fondi i 6/10 sono ancora da scavare e il resto è
lasciato ai rovi...
Il porto naturale di Messara fu fin dall’antichità la
cittadina di Matala le cui caverne sul mare (vedi foto) furono abitate miglia e
migliaia di anni fa e che (solo alcune invero)
a cavallo degli anni’60/’70 da un gruppo nutrito di yippies, tanto che
Matala fu considerata, insieme con Formentera e Mikonos, una delle mete ambite della hippy generation.
Oggi ne sopravvivono alcuni con i capelli alquanto incanutiti che vendono
souvenirs e danno alla cittadina un’atmosfera un po’ stantia. Lasciata la
pianura e affrontati alcuni rilievi ove può capitare di imbattersi in stupende
chiese bizantine (vedi foto) dirigendosi verso la città di Ierapietra possiamo
ammirare distese di spiaggia scevre (almeno nell’anno in cui ci andai io: 1998)
da qualsiasi brutto e deturpante insediamento turistico balneare.
lunedì 5 novembre 2012
AVVISO AI LETTORI
Da un po' di tempo pubblico i miei upload (invero pochi...) grazie al multiserver Multiupload. Se avete dei problemi nel fare il vostro download fate così: scaricatevi dal sito il file iLividSetup (file exe) e poi con il link sceglietevi fra i vari server di multiupload quello che preferite; fate quindi un copia ed incolla sul nuovo programma ed il gioco è fatto. Tra l'altro, per ora, il tutto funziona anche meglio.
Ciao!
Ciao!
I’m iust using Multiupload
server for my uploads. If you are in trouble do in this way: you have to
download the iLividSetup and after the program iLivid with this program open you go on Multiupload and chose a
server that you prefer, after using an elementary “copy and paste” you paste
the url on iLivid and so your download starts.
Bye!
sabato 3 novembre 2012
Siamo alle solite...
Una curiosità, o meglio, un esempio di come va l’Italia anche nelle piccole cose è ciò che mi è accaduto pochi giorni fa. Dovete sapere che ormai quasi ogni autunno la mia regione (la Liguria) è colpita da forti piogge, alcune delle quali hanno provocato (come quella dell’anno scorso) morti e distruzione. Orbene, giorni fa si è scatenato, nella tarda serata, un forte nubifragio (molto meno di quello di un anno addietro) che ha fatto sì che alcune linee elettriche saltassero (compresa la mia). Dopo mezz’ora di buio quasi totale (erano le 18 e con il nuovo orario è notte..) rischiarato solo dal tremolio di una quasi dimenticata candela mi decido di chiamare l’803 500 per segnalare il guasto. Premesso che vivo in campagna quasi isolato da altre abitazioni e che prima mi ero, ovviamente accertato che sia l’interruttore generale che il salva-vita fossero “on”. Non possedendo il telefono fisso usai il mio cellulare (con la batteria quasi scarica...rsss!|). Nel quasi buio profondo e nero e dopo un po’ “la solita” vocina registrata disse: digitare il codice POD della sua ultima bolletta (chissà dove c..o l’avevo messa?) = a 13 numeri (scritti in minuscolo) e il suo numero presa (altri 13 numeri). Riagganciai e mi misi a cercare la “famosa” bolletta facendo luce (si fa per dire) con la tremolante candela,. Trovatala, rifeci il numero telefonico (ormai il mio cell segnava solo una tacca) Solita tiritera... digitai i famosi numeri ma ciò all’ENEL non bastava...”per favore digiti il prefisso telefonico della sua zona e resti in linea in attesa di un operatore... La candela stava ormai per spengersi ed il cellulare con lei. Dopo altri 10 minuti la linea cadde ed io rimasi al buio e senza telefono per tutta la notte. Solo verso le 13 del giorno dopo riebbi l’energia elettrica. Ma si può???
Rispolverando la discografia
Da
un po’ di tempo mi sono messo “di buzzo buono” a mettere in ordine la mia
discografia situata sui vari dischi rigidi del pc. Detto computer ha visto,
negl’anni, traslocchi e manomissioni di parenti ed amici vari e così alcuni
files sono andati persi ed altri messi là dove capitava... E’ il caso di questo
Eberhard Weber e
del suo album databile 1976 ed intitolato Yellow
Fields riemerso da dentro un altro file
musicale e fino ad ieri per me dato per perduto.
A questo proposito vi voglio segnalare come mi comporto:
Creo una cartella con il nome dell’Autore, all’interno di essa una o più
cartelle a seconda dei suoi album da me posseduti, col nome del suo disco e
possibilmente la data relativa, all’interno di ciascuna poi il nome della
canzone (con il numero progressivo ed eventuali altre informazioni), il suo
numero progressivo, titolo di essa, il nome dell’artista ed infine quello
d’album di riferimento, a queste aggiungo la front cover e se ce l’ho il retro.
Sembrerebbe tutto facile ma mi sono accorto che il 50% dei miei files sono
incasinati e così ecco il lavoraccio... Quando faccio un upload basta che
comprimo la relativa cartella di riferimento ed il gioco è fatto e credo che
ciò faciliti anche il vostro download.
Ritornando al disco postato esso è un buon jazz/fusion di
godibile fattura.
Voto: + + +
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