sabato 12 aprile 2014

La Provincia di Spezia (seconda parte e continua...)

Le Grazie

Portovenere
Portovenere: chiesa di S. Pietro
Portovenere dal mare (direzione Palmaria)
Portovenere, Palmaria e sullo sfondo il Tino
La "Grotta di Byron" e il Cimitero (sotto il castello)
Quest’oggi siamo nella riva di ponente del Golfo di Spezia. Le prime borgate (penso a Marola o a Cadimare) sono in parte occupate dalle propaggini dell’Arsenale Militare e quindi il primo paese (non me ne vogliano gli amici del Fezzano) degno di nota sono Le Grazie il cui specchio d’acqua è delimitato a sud dalla punta del Varignano su cui insiste il forte omonimo e che ospitò Garibaldi dopo l’Aspromonte e che adesso è la sede degli Incursori (in pratica i Navy Seals italiani). Oltre ad esso, sempre proseguendo verso sud, c’è una piccola baia che ospita  insediamenti della Marina Militare (purtroppo!) ma che ha a pochi metri dall’acqua gli estesi resti di una villa romana (visitabile qualche volta all’anno). Arrivati sulla punta estrema della riva di ponente si apre ai nostri occhi uno dei più bei panorami d’Italia: la baia di Portovenere con l’Isola Palmaria. Chiamata così non per la presenza di palme ma perché nella sua forma ricorda una mano, essa (visitabile con battelli sia da Lerici, che da Spezia e ovviamente da Portovenere) insieme con l’altra Isola del Tino (posta più a sud, militare ma visitabile solo in occasione di S. Venerio, patrono del golfo o di S. Giuseppe patrono di Spezia; essa è quasi completamente ricoperta da un fitto bosco ma conserva le suggestive rovine di un medioevale monastero), tutte fanno parte di un Parco Naturale. Ci sarebbe una terza isoletta più a sud: il Tinetto ma in realtà è poco più di un grosso scoglio. Quanto a Portovenere dall’origine antichissima, è forse uno dei più bei paesi marinari d’Italia. Infatti è un intatto borgo medioevale con le tipiche case fortezza (verso mare), la romantica chiesetta di San Pietro a picco sulle onde (dove fanno la fila per andarsi a sposare); lì forse in antichità c’era un tempio dedicato o a Nettuno o a Venere (più probabile) e il cui piccolo promontorio delimita da una parte lo stretto (poche centinaia di metri) che divide il continente dalla Palmaria e dall’altro la cosidetta Grotta di Byron (il poeta inglese) che nel paese soggiornò e vi morì in una traversata a nuoto verso S.Terenzo (circa 3,5km) dove risiedeva il suo amico Shelley. Affascinanti sono anche la chiesa parrocchiale (veramente antica, eretta sulle fondamenta di un tempio romano) e il castello genovese che sovrasta l’abitato e che ha nel suo interno un piccolo ma interessante museo. Una curiosità, il minuscolo e romantico cimitero (a strapiombo sul mare) è il posto dove anche i divi di Hollywood cercano di andare (pagando un botto) quando verrà la loro ora. Il paese è a ZTL e il centro storico chiuso al traffico ma ci sono parcheggi prima (a meno di non arrivarci d’estate se no bisogna lasciarla a km)) oppure autobus da Spezia o in alternativa battelli sempre da Spezia o Lerici (vale la pena prenderlo). Proseguirò la prossima volta parlandovi delle 5 Terre, poi di Levanto e Bonassola e di alcune località dell’entroterra.



Nessun commento: