lunedì 1 settembre 2014

Considerazioni su Conte e Tavecchio

Conte e Tavecchio

Quando ero su in montagna in vacanza, per mia libera scelta, spensi  il telefonino e mi isolai quasi del tutto dal resto del mondo non acquistando né riviste né giornali; quanto alla tv, nella casa in cui ero, non c’era e la radio, volutamente, era sempre spenta. Fare questo del resto non mi comportò un grande sacrificio dato che da mesi non ho più il televisore, le edicole poi erano a km di distanza e il pc a casa. Ritornato però alla mia dimora, fra le altre cose, seppi che erano stati eletti i vertici della FGCI. Alla solita pessima maniera italiana, invece di fare un sano repulisti dopo la peregrina figura ai Mondiali Brasiliani e immettere giovani di balde speranze, ecco che viene eletto Tavecchio (nomen omen, ultra sessantenne) dal passato, come dire, un po’ dubbioso e dalla mentalità non certo progressiva, in più sponsorizzato, fra gli altri, dal “solito” Berlusconi prezzemolino (attraverso Galliani). Come CT quell’antipatico di Conte (almeno per me) che sarà stato anche bravo come allenatore juventino vincendo 3 Campionati di fila, ma che come Mister a livello internazionale non ha certo brillato. Di sicuro avrei visto favorevolmente un Mancini anche se i problemi del Calcio italiano non sono certo nel suo selezionatore ma vanno ricercati nella incancrenita mentalità delle società e dei tifosi. Infatti, da come leggo, si preannuncia un’ennesima alluvione di stranieri (in essi ci metto pure gli europei) certo di terza fascia o bolsi (e rotti) ex campioni (i veri fuoriclasse sono accasati in altre Nazioni), a scapito di dar fiducia al vivaio nostrano e probabilmente buoni solo a far zittire (per un po’, giusto i primi mesi) la becera piazza di tifosi che da buoni italiani pensano solo ai cazzi loro (leggi la squadra del cuore) e chissenefrega della Nazionale. Mala tempora currunt …

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