martedì 7 luglio 2015

A tavola con i soliti (le solite) cagacazzi...



La frase del titolo è stata estrapolata da una contenuta in un interessante libro di Chiara Lalli (All You Can Eat edito da Fandango) in cui l’autrice si domanda:  “Gli appartenenti alla specie umana che mangiano tutto e non rompono i coglioni si sono estinti come il dodo?“ (o i dinosauri aggiungo io). A questo premetto che io vivo in campagna e ho un bel orto da cui ricavo (specie in estate) circa l’85% della mia dieta (settimanale). Il pane lo faccio spesso da me utilizzando farine integrali (pan di un giorno e vin di un anno, dicevano). Le uova poi sono da galline allevate a terra che se fosse per me morirebbero di vecchiaia. Ci pensa un mio vicino che ha un’azienda agricolo-biologica (certificata) a porre rimedio, ogni tanto. Da lui poi prendo patate, legumi, coniglio (raramente), miele e olio e.v.o. Quanto alla frutta ho aranci, mandarini, limoni, melograni, peri, meli, susini, kiwi, fichi e uva (non faccio il vino e la uso solo da tavola). La carne, che consumo ogni tanto, o la compro insieme con amici da un allevatore che tiene sia i vitelloni (l’unica che acquisto) che i maiali di cinta senese allo stato brado in una montagna all’interno della Liguria al confine con la Toscana oppure da un macellaio di fiducia. Il pesce o in pescheria o se sono fortunato, vivendo a pochissimi chilometri dal mare, pescandolo. Orbene, invitai a pranzo domenica due vecchi amici con le rispettive nuove “fiamme” (che non conoscevo). Menù: antipasti: crostini di pane con zucchine a funghetto, acciughe crude (ma cotte nel limone per 24 ore), battuta di filetto di tonno; primo: risotto alle zucchine; secondo: orate (pescate la sera prima) al cartoccio con patate e come dolce, dato che fa caldo, una bella torta gelato (di pasticceria). Un ottimo Prosecco Cartizze sugli antipasti e primo e una eccellente Falanghina di Avellino sui pesci, niente sulla torta (il freddo anestetizza la bocca e quindi ogni vino perde). Una di queste invitate esordì subito dicendo che era vegetariana e astemia (poverina! Aggiunsi io!) ma che mangiava il pesce. Da bere fui costretto, dopo che mi chiese una Coca (io le dissi che non avevo certe porcherie americane) a preparargli un chinotto (fatto da me con sciroppo di Alberga, acqua minerale gassata e zucchero) e vederla bere quell’intruglio con il pesce fu una fitta al cuore. L’altra, tutta taccuta (non mi ricordo se con scarpe, tacco 12, in “vera plastica” o in pelle), minigonnata, impomatata, truccata, pettinata, palestrata, fasciata, abbronzata, smartphonata e aggiungo abbelinata; disse di essere vegana e con lo stesso fare supponente ed antipatico (come quello negl’anni ’70 quando affermavo di essere del PCI e avevo sempre qualcuno che ribatteva di essere lui di ultra, arci, iper estrema sinistra e che mi guardava quasi con compassione e superiorità, salvo ora essere un barone della medicina, un avvocato di grido o un direttore di banca). Dovetti (non per lei ma per rispetto al mio amico), sotto il sole, scendere nell’orto a prendere della roba ed inventarmi delle ricette. Per fortuna beveva vino e mangiò sia i crostini che il risotto (senza formaggio, mi raccomando… e uffa!) ma non la torta perché conteneva latte. Ma va a fan c….! Passi per chi è in casa sua (ognuno faccia lì come crede e io mi sono sempre adeguato) o allergico, ma se uno è intollerante, vegetariano, vegano (moda idiota dai paesi anglosassoni in cui là sì che ci sono dei problemi seri d’obesità e cibo di merda (vedi USA), oppure fritti e grassi animali a iosa (vedi Inghilterra); con fisime salutiste o erudiste, se per una volta questi mangiano normale cosa succede, vanno all’inferno? Debbono per forza spaccare i cosiddetti? Beata maleducazione! Va detto che poi simili corbellerie sono spessissimo proprie di persone agiate o benestanti, donne in carriera per lo più, che non sanno come complicarsi (e complicarci) la vita in altra maniera. Siffatti individui-e si perdono (dato che si vive una sola volta) queste prelibatezze (le mie preferite): formaggi come il Taleggio, il Gorgonzola, il Parmigiano Reggiano, il Raschera, il Caciocavallo, l’Asiago, il Puzone di Moena, il Pecorino Sardo e quello di Pienza, la Mozzarella di Bufala Campana, la Burrata, la Toma piemontese, la Fontina Valdostana, come salumi: il Culatello, il Salame Felino e quello Milano, il Prosciutto di Parma e di S. Daniele (ma anche quello spagnolo), la Mortadella di Bologna, il lardo di Colonnata e di Arnad, la Pancetta, la Coppa, le salsicce di Pignone (dalle mie parti), la Testa in cassetta, lo Speck, la Bresaola; come pesci: i crostacei, i frutti di mare (muscoli e vongole su tutti), l’Orata, la Mormora, il Dentice, il Pesce Spada, il Branzino, il Sarago, la Cernia, il San Pietro e le Acciughe; come carne: il Ragù Bolognese e quello Genovese, la bistecca fiorentina, la tagliata toscana, l’agnello sambucano, il porceddu sardo e la porchetta, il cinghiale, la lepre, il faggiano, il capretto, le rosticciane e le bracciole; inoltre la pizza Margherita, quella speck e mascarpone, la prosciutto e funghi e la capricciosa (più altre ovvio). Ultimo ma non ultimissimo il fantastico gelato tradizionale italiano. Ma si può? Finisco col ricordare che sia Himmler che Hitler erano vegani (e forse questo qualcosa vuol dire…).

4 commenti:

Christomannos ha detto...

Credo che ormai essere vegani o vegetariani sia solo una moda, una moda che ha annebbiato il cervello di queste persone che a mio parere non gliene frega una cippa degli animali ma fa chic. Poveri loro. Devo ammettere hai avuto una bella pazienza io al tuo posto sarei stato nella m.... ciao
Ms

edulms ha detto...

Peccato non hanno sfruttato del TUTTO che avevi da offrirle...... non sanno certamente identificare quello ti piú bello. Questo post l'acquolino mi fa tanto veniere in bocca e non potevo non ricordare subito la meraviglia cinematografica che ho rissentito altra volta ieri sera: Amarcord girato in un paese che come ha detto lui "la nascita di questo paese si perde nella notte del tempo"; sai dove `e stato girato nel Bel Paese ?
Ciao

Il Centurione ha detto...

Grazie Chris per la comprensione...;-)

Caro Edulms il grande Federico Fellini ambientò Armarcord (che in dialetto Emiliano vuol dire: mi ricordo) nella terra dove è nato: L'Emilia Romagna e in particolare a Rimini sulla costa adriatica poco a sud di Ravenna. Fondata dai Romani col ome di Areminium conserva ancora prestigiose vestigia ed oggi è una delle mete turistiche balneari più frequentate in Europa sia dagli Italiani che dai Tedeschi (e non solo).
Ciao a tutti e due

edulms ha detto...

Grazie per le interessantissime informazioni; io sono appssionato (anche) del cinema italiano con Fellini in testa e anche per i dischi dei The Byrds che li sentiró con enorme curiosità ;-)
Ciao