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Provincia di Trento, zone vitivinicole |
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Filari lungo la Val D'Adige |
Già che in queste settimane vi
sto parlando nella mia rubrica luoghi
interessanti del Trentino ho deciso di riprendere in mano il discorso dei
vini iniziando proprio da quella regione che, a dispetto di quello che uno può
andar pensando, è una delle regioni vitivinicole più importanti d’Italia,
specie per i bianchi.
Vi avevo lasciati parlando di
“bollicine” e quindi mi sembra giusto riprendere a parlarvi di spumanti: Trento Spumante Doc metodo classico.
Oltre all’Oltrepò Pavese e alla Franciacorta i migliori spumanti li possiamo
rinvenire qui in provincia di Trento. Ottenuti dai “soliti” vitigni: Pinot
Bianco, Chardonnay e Pinot Nero (vinificato in bianco) o in uvaggio fra di loro
o singolarmente. I nomi dei maggiori produttori sono notissimi nell’ambiente a
cominciare da quello che ha lo stesso cognome di quella supercar italiana che
corre anche in Formula 1. Il capostipite
di quella famiglia fu negl’anni ’60 il primo a capire le potenzialità che
poteva avere il territorio, potenzialità microclimatiche e di terreno
paragonabili alla nota regione francese della Marna e dello Champagne. Il
metodo classico, ve lo ricordo, prevede la rifermentazione in bottiglia sui
lieviti. Le uve vengono coltivate a un’altezza variabile dai 200 ai 700 m slm. Questa doc è la prima Doc italiana riguardo spumanti metodo
classico (fu istituita nel 1993) e la seconda al mondo dopo lo Champagne.
Rispetto alle altre zone italiane sta il fatto che attualmente la produzione di
spumante avviene principalmente utilizzando lo Chardonnay in purezza. Comunque
sia il demisec che il brut (sono le due tipologie prodotte) deve rimanere 15
mesi in maturazione sui lieviti mentre la Riserva 36 mesi (minimo). Il vino ha un bel
colore giallo paglierino e un perlage persistente e fino. Al naso si avvertono
profumi di mela (la golden), di biscotto, mandorle, cedro e nella riserva anche
di pane appena cotto. Vagamente floreale E’ molto intenso e persistente. In
bocca non delude affatto è fresco, avvolgente, morbido. Molto intenso e
persistente. Si produce anche un Rosè
(da Pinot Nero) elegante e raffinato ha profumi di frutti rossi tipici del
Pinot e in bocca, come retrogusto, ci propone sensazioni di lampone, violetta e
fragole di bosco. Gli abbinamenti sono, per il bianco, come aperitivo, da tutto
pasto (se si ama pasteggiare a bollicine), da crostacei e da party. Il Rosè va
bene con le ostriche o se amate il secco, con dolci (non troppo) a base di
marmellate di lamponi o fragole.