lunedì 31 marzo 2014

Il Lampredotto



Tre post fa, parlandovi di Firenze, citati fra i piatti tipici fiorntini il Lampredotto che in realtà è una parte dello stomaco della vacca (abomaso). Nella città gigliata la ricetta prevederebbe la salsa verde e poi mangiato il tutto con un panino la cui parte superiore è inzuppata nel brodo di cottura con aggiunta di peperoncino. Personalmente quando non ho voglia di preparare tale salsa cucino il Lampredotto come se fosse una trippa alla genovese, cioè in bianco. Per cui lo faccio bollire (anzi meglio sobollire), dopo averlo lavato con cura, iniziando dalla’acqua fredda, con gli odori (sedano, pepe nero in grani, alcuni chiodi di garofano, salvia  e un rametto di rosmarino), sale grosso, il tutto per circa 3 ore. Poi lo scolo e lo taglio a fettine e lo condisco con olio evo ligure e prezzemolo fresco tagliato fine fine.
Vino consigliato: Cortese di Gavi DOCG o un vino bianco ligure.

2 commenti:

edulms ha detto...

Slurp..... sembra molto interessante ;-)

Christomannos ha detto...

mai sentita!!!
ciao
Ms