giovedì 5 marzo 2015

Il PIgato Doc (Liguria)

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Passando dalla provincia di Imperia a quella di Savona il vino (un bianco) più famoso ed importante della zona è il Pigato Doc (specie quello coltivato sulle colline alle spalle di Alberga, cittadina interessante anche da visitare). Un amico mi disse che il suo nome potrebbe derivare o dal latino picatum (un vino aromatizzato usato dai Romani) o dal dialetto pigau (cioè con le macchie proprie dell’uva). Comunque sia, esso si coltiva in zona fin dal Rinascimento. E’ prodotto dal vitigno omonimo ultimamente da quasi tutti in purezza (cioè si utilizza solo quello anche se il disciplinare permette l’aggiunta di un max del 5% di altre uve a bacca bianca). Il vino ha un bel colore giallo paglierino e ottima limpidezza. Al naso è  intenso, ampio e abbastanza persistente (almeno relativamente ai bianchi) con sentori di albicocca e pesca, floreale (fiori bianchi) e con un vago profumo di salvia. In bocca è morbido sebbene non manca una sua specifica acidità e come tutti i vini liguri ha una certa sapidità (data dal salmastro marino) e qui anche un bel retrogusto leggermente amarognolo. Anche al palato è intenso e persistente e la sua connotazione è l’eleganza. Il grado alcolico è intorno ai 12°. Ovviamente va servito a temperatura fresca. Alcuni gli conferiscono anche un ulteriore passaggio in botte (qualche mese) che lo arricchisce di profumi vanigliati e un grado alcolico superiore e gli da pure una certa tannicità. Se ne produce anche una versione passito naturale sui 17°. Se particolarmente giovane si sposa ai tipici antipasti liguri di mare. Se di quasi un anno alla pasta al pesto (le trofie, per esempio). Se di un anno o più (ma comunque non è da invecchiamento, tranne quelli con ulteriore passaggio in botte) è l’ideale con la cima alla genovese o il cappon magro (che è un piatto di pesce e non centra nulla con i capponi, maschi castrati dei galli), torte di erbe, zuppe d’erbe e cipolle. Quello passito con dolci a pasta secca. Nel savonese si produce anche un Rossese (ma è diverso da quello di Dolceacqua) e un vino passito detto sciacchetrà (ma quello più noto è delle 5 Terre, ve ne parlerò quando enuncerò i vini della provincia di Spezia).

1 commento:

edulms ha detto...

Che altro bel posto della tua Liguria. É sempre un enorme piacere leggere anche le righe sui vini. E grazie anche per l'odierno di Zappa che non stanca mai. Zappiamo ancora e ancora. Ciao