domenica 20 gennaio 2008

Il Palatino

Quest'oggi Il Centurione vi parla del colle Palatino, che insieme con il Campidoglio, è forse, fra i sette colli di Roma, il più famoso. Se andate nella Città Eterna, salendo dal Foro Romano, a pagamento, potete visitare quello che resta dei vari edifici storici che per quasi mille anni sono stati il centro dell'Impero Romano; la vista è affascinante anche se è relativamente poco quello che è rimasto del passato splendore. Il Palatino, posto al centro del semicerchio di colline, vedi mappa:che si protendono verso il Tevere, ed a una cinquantina di metri sul livello del mare, è gettante su quello che rimane del Circus Maximus, vicino al fiume ed al suo guado a valle dell'Isola Tiberina ( prima che gli antichi Romani costruissero i ponti, ndr.) ed isolato su tutti i lati tranne quello settentrionale dove era unito all'Esquilino dalla Velia (una sorte di vallata rialzata); era il luogo più adatto per la creazione di un insediamento da dove potesse essere controllata l'area sottostante del Foro Boario; che prima del risanamento della valle del Velabro (zona paludosa ove poi sorse il Foro Romano, grazie alla costruzione della Cloaca Massima che funse da drenaggio), era il miglior posto dove far sbarcare le merci provenienti dal Tevere e dove appunto guadare il Tevere stesso. L'occupazione stabile del colle è testimoniata dai resti di un villaggio datato alla prima età del ferro (IX-VIII secolo a.C.) situato sulla sommità del Cermalus, il luogo dove la tradizione poneva l'abitazione di Romolo (Casa Romuli), ed in accordo con la tradizione cronologica varroniana che fissava la fondazione di Roma, sul Palatino, sedici generazioni dopo la guerra di Troia, cioè nel 754-753 a.C. Il giorno della fondazione (il 21 aprile) era quello della festa per l'antico culto di Pales (divinità italica dei greggi e dei pastori) che avrebbe dato origine al nome del colle, il Palatium appunto. Dalla Roma quadrata disegnata dall'aratro di Romolo e con l'espansione dell'Urbe da piccolo insediamento divenne, via via, uno dei quartieri, ora diremmo, più "in" di Roma stessa. Sul Palatino ebbero casa personaggi storici del calibro di Crasso, Cicerone, Marco Antonio ed Ottaviano Augusto. La scelta fatta da quest'ultimo venne seguita dai suoi successori che fecero costruire, nel corso della prima età imperiale, una serie di palazzi che trasformò il Palatino in un unico grande complesso (vedi mappa):La fastosa residenza imperiale finì poi con l'essere designata col nome stesso del colle, diventando così il "Palazzo" per eccellenza. Sul finire del III sec cominciò a decadere anche perché la residenza imperiale fu trasferita in altre città (Milano e Ravenna, per esempio), ma riprese poi vigore con re barbari come Teodorico, con gli esarchi bizantini, con i Papi e con gli imperatori del Sacro Romano Impero fino ad Ottone III (980/1002). Poi fu abbandonato definitivamente sino al 1542 quando i Farnese (nobile famiglia romana) vi costruirono una fastosa villa con giardini (gli orti farnesiani) ancora oggi in parte presente. Recentemente sul declivio che unisce il Palatino al Campidoglio è venuta alla luce la "Grotta del Lupercale" (che poi ha fatto parte della Domus Augusta) dove, narra la leggenda, la lupa allattò Romolo e Remo. Per maggiori informazioni date un'occhiata qui: http://www.centrostudilaruna.it/huginnemuninn/
Una curiosità: lupa in latino vuol dire anche prostituta e quando il regime fascista (ignorante!) definì i giovani italiani "figli della lupa" forse avrebbe fatto meglio a conoscere un po' della lingua di Cicerone.

1 commento:

edulms ha detto...

Post assolutamente spettacolare: questo che è tradizione!
Grazie amico!!