venerdì 21 febbraio 2014

Renzi e Grillo



Personalmente alle scorse primarie del PD non votai il nuovo segretario Matteo Renzi, ma oggi spero (per l’Italia) che riesca a fare con lui quelle riforme necessarie al paese per uscire dalla fanga in cui è impelagato. Di ciò credo poco ma mantengo una piccola fiamma di augurio. Se per fare questo ci si deve anche alleare (momentaneamente e brevemente) con il Diavolo e i suoi accoliti (leggi il pregiudicato Berlusconi) a stomaco pesante va bene, in fondo fare politica è anche l’arte del compromesso fra diverse fazioni ed ascoltare i diversi. Quello che non capisco sono i Pentastellati che, come i topi dietro il pifferario magico, seguono le paturnie isteriche di quel gabibbo in odore di andropausa che corrisponde al nome di Grillo e del suo consigliori Casaleggio (con un aspetto fra un pazzo scenziato e un folle direttore d’orchestra ed il nome che sembra un formaggio del Nord). Questi fanatici figuri sono solo buoni a dire che vogliono sfasciare tutto, che tutti sono corrotti e servi di questo e quello, che manderanno tutti a casa (???) e con una maggioranza bulgara (impossibile!) rivolteranno l’Italia come un calzino. Urlano e strepitano dicendo populistiche ovvietà da osteria (politici tutti ladri ecc) tanto per mettere le mani nel pasticcio del malumore italico e rimediare consensi. Proposte concrete e fattibili zero o quasi. L’esempio lo abbiamo avuto con la consultazione registrata dal vivo fra Grillo (ed alcuni suoi onorevoli alquanto perplessi) e Renzi per la formazione di un nuovo governo. La belina genovese invece di fare proposte serie (almeno una Cristo!) è partito per la solita isterica ed alluvionale tangente rimediando, a mio parere un figuraccia anche fra i suoi seguaci, che insieme all’ex sindaco di Firenze, ascoltavano allibiti il profluvio di parole inutili e a volte pure insultanti. Possibile che dopo il pifferaio di Arcore ci dobbiamo anche puppare quello di Genova?

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