mercoledì 24 giugno 2015

Il Buttafuoco Doc



All’interno della Doc Oltrepò Pavese (ma esiste come Doc a se stante) c’è il Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese Doc ( lo trovate anche con la scritta “solo” Buttafuoco Doc) ed è prodotto non in tutta quella regione vitivinicola ma solo in sette comuni. Il nome deriverebbe da una forma dialettale riferente ad un vino che scalda come il fuoco. Esso ha infatti, normalmente, una gradazione superiore ai 12,5 gradi ed è prodotto dall’uvaggio di vitigni italiani (solo presenti nel Bel Paese) come la Barbera, la Croatina (seppure proveniente dalla Croazia, come dice il nome), l’Uva Rara e la Vespolina. Ricordo, per l’occasione, che qui da noi ci sono più del 60% di varietà di vitigni presenti in tutto il mondo intero. Detto questo (se fossi un politico direi dopodiche) il Buttafuoco si presenta di un bel color rosso rubino con riflessi violacei (si presta a invecchiamento) e tendenti all’arancio con gli anni. Al naso ha profumi intensi, persistenti e di una certa eleganza con sentori di confetture (frutti rossi), spezie e liquirizia che si accentuano con l’età. In bocca è caldo, di corpo, più intenso e persistente che all’olfatto, abbastanza morbido (diviene rotondo con gli anni) e avvolgente. Il suo ideale sposalizio è con carni rosse se in versione fermo, ma dato che viene prodotto anche come frizzante (qui conviene essere cauti con l’invechiamento) in questa tipologia è l’ideale con robusti e gustosi insaccati (alla faccia dei vegetariani e vegani integralisti, tiè!). Per finire consiglierei di degustarlo nella stagione fredda.

2 commenti:

edulms ha detto...

Ma che belle (e credo profumate rs) colline e oggi da me fá freddo. Magari una bella bottiglia cosí vicina. Cin cin ;-)

Christomannos ha detto...

Come già scritto sarà il mio prossimo acquisto in fatto di vini.
ciao
Ms