sabato 19 luglio 2014

Il (o la) Barbera



Barbera

Continuo, per ora (ma presto riprenderò i post sui musei d’Italia), a descrivervi qualche ottimo vino italiano che avevo citato in passati post culinari ed enologici. Oggi è la volta del Barbera (o come molti lo chiamano al femminile La Barbera). Detto vino rosso è prodotto principalmente in Piemonte dal vitigno omonimo (a proposito l’Italia ha la più alta varietà di uve al mondo, la Francia, quanto a diversità, è lontana anni luce). Esso è una DOC e in alcune zone pure DOCG (Barbera d’Asti e d’Alba Superiore e Barbera del Monferrato Superiore) con delle sotto zone (o cru per dirla alla francese) come la Barbera D’Asti Superiore Nizza o quella Colli Astieni. Nella versione doc (quindi con un minore invecchiamento e resa più ampia) è un eccellente vino da tutto pasto (tipo il Dolcetto), mentre le DOCG che si prestano anche ad invecchiamento, sono vini da secondi di carne rossa tipo arrosti e bolliti o primi a base di sughi di carne. Quest’ultimi sono anche spesso bevuti, come si dice, da meditazione (cioè fuori pasto) godendosi appieno le loro peculiarità.
Il colore è di un bel rosso rubino tendente al granato; profumi ampi, fruttati e di confettura di bacche rosse, di gusto deciso, tannico (specie da giovane) buona acidità con qualche ruvidezza che con l’invecchiamento tende a sparire. In certe annate particolari può superare i 14 gradi alcolici ma la tendenza del mercato e quella di presentarlo a 12,5 per la Doc e sui 13/13,5 per la Docg.

1 commento:

edulms ha detto...

Ueilá... un po' di vino non ha di fare male a nessuna persona di questo pianeta... sia davvero per accompagnare piatti (come lo facciamo piú spesso) sia per fare entrare un pó piú di alcol ;-). Bellissimi post di oggi ancora; sentiró anche il gruppo postato e scriveró come mi sono sentiti.
Ciao