venerdì 4 luglio 2014

Rottamiamo l'Italia pallonara!


Certi avvenimenti credo sia meglio commentarli a freddo e dopo un certo tempo trascorso. Così eccomi oggi a discettare dopo la debacle italica (penosa! Ma da me purtroppo prevista) di alcuni giorni orsono. Come ho scritto nel titolo si deve rottamare l’Italia calcistica se, nel futuro, quella che fu una delle “potenze” del football mondiale, vuole riavere il posto che le spetterebbe. Per prima cosa, dato che il pesce marcio puzza già dalla testa mandare a casa tutti quei trafficoni incanutiti e imbolsiti che presiedono i massimi vertici della F.I.G.C.; eleggere quindi un presidente capace, e a seguire nuovi altri dirigenti, che sia lui figura già nota nell’ambiente (vedo favorevolmente la candidatura di Gianni Rivera, che oltre ad essere stato fra i migliori calciatori italiani di tutti i tempi, pallone d’oro, ha esperienze politiche e dirigenziali), poi un allenatore (o meglio un selezionatore) che almeno nella sua carriera abbia vinto qualcosa e dimostrato fermezza di carattere e duttilità tattica (un Mancini o un Allegri, per intenderci). Intervenire pesantemente nelle scuole calcio riformando il modus pensandi attuale; si ha bisogno di giovani di talento non decatleti con i piedi di marmo (del resto un Messi, un Neymar, un Iniesta non sono certo dei colossi e Cristiano Ronaldo è l’eccezione che conferma la regola). E’ mai possibile che ha avuto più presenze in Nazionale Dino Baggio piuttosto che Roberto Baggio? C’è qualcosa che non funziona… La legge comunitaria costringe, come sapete, a non fare discriminazioni fra Europei e Italiani, bene; ma perché non obbligare allora le società della serie A e B a schierare, in ogni partita, almeno 5 atleti nati qui da noi, poi possono avere nella loro rosa anche cento stranieri; in tal maniera si creerebbero pure dei nuovi posti di lavoro per i nostri giovani (di talento). Privatizzare quindi gli stadi italiani che sono scomodi e obsoleti (i più sono antichissimi e risalenti al “Ventennio”) e dare facoltà alle Società di Calcio di costruirsene di propri. Infine, debellare del tutto (anche con misure drastiche) il tifo violento. Io vorrei recarmi a vedere la partita insieme alla mia donna, seduto comodo e con tutti i confort moderni e non rischiare ogni volta che qualche teppista idiota mi spari o mi accoltelli solo perché ho una sciarpa diversa dalla sua.

Nessun commento: