mercoledì 2 luglio 2014

Qualche consiglio



Prima di proporvi l’assaggio di qualsiasi altro vino mi parrebbe cosa giusta dirvi alcune cose. Diciamo subito che per potersi gustare a fondo (e capire tutte o quasi le sue sfumature) detta bevanda bisognerebbe essere degli esperti come sommelier o onavisti e per farlo bisogna sostenere i corsi indetti dall’AIS (Associazione Italiana Sommelier) oppure dall’ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino) in un caso si devono superare 3 esami (un anno dopo l’altro), studiare su 3 libri e fare un po’ di esperienza, nell’altro gli anni sono 2 ma anche lì esami, libri ed esperienza. Ciò non toglie che anche un “profano” possa godere di questo nettare tanto più che alla fine i gusti sono cosa personale. E allora per prima cosa il vino va obbligatoriamente bevuto in bicchieri di vetro trasparente (e senza colori né sfaccettature!) composti da un calice (da riempirsi solo per un quarto, vedi illustrazione del post), da uno stele (o gambo, se preferite) dove il bicchiere va impugnato, questo perché il palmo della mano, essendo a temperatura del nostro corpo, potrebbe alterare la temperatura del liquido (specie nei vini bianchi che è intorno ai 10\12 gradi), è ammesso farlo con i rossi durante i mesi freddi per tenere il vino caldo (infatti la temperatura di esercizio dei rossi è 18\20 gradi) e poi tappare il bicchiere non ci farebbe apprezzare il suo colore. Infatti un vino lo si degusta sia con gli occhi, con il naso e poi con la bocca. Dopo aver riempito quindi il bicchiere ed osservato attraverso il vetro il suo colore, accostarlo al naso ed inspirare profondamente con esso (sentiremo così i profumi primari del vino), poi, con cautela lo stacchiamo da noi, facciamo roteare gentilmente il bicchiere e lo riaccostiamo al naso, inspiriamo nuovamente e più volte (sentiremo così i profumi secondari), poi beviamo e prima di ingoiarlo lo teniamo qualche secondo in bocca per sentirne appieno il gusto. Di bicchieri in giro ce ne è una pletora quasi infinita ricordiamo solo che i vini spumanti vanno bevuti nel flute (per apprezzare il loro perlage, cioè le bollicine che emettono) mentre i vini dolci spumanti o frizzanti nelle coppe (che una volta si dicevano da champagne). Bicchieri più piccoli ma sempre a calice per i passiti. Prosit!

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