Il "mio" minestrone di verdure

Non so da voi ma qui tira un vento della madonna e fa un freddo porco e così in questo clima inclemente (scusate il bisticcio, voluto, di parole) che spero finisca presto e per fortuna che non è nevicato! Ho pensato di proporvi questa facile ricetta “rigenerante”: Il Minestrone di verdure. Per farlo utilizzo i miei prodotti dell’orto (quindi di stagione). Una zucca spinosa e l’equivalente in peso (pulita) di una zucca a pasta gialla che sto conservando da fine Settembre (insieme con altre, ovvio), una bella costa di sedano, due carote, un po’ di foglie di cavolo nero toscano, (a chi piace, a me no bollita, una cipolla bianca), quattro patate medio piccole a buccia rossa (ma vanno bene anche quella a buccia gialla), un etto abbondante di fagioli secchi con l’occhio (tra l’altro gli unici di origine mediterranea mentre gli altri provengono dalle Americhe), olio e.v.o. so che alcuni fanno un soffritto ma io lo preferisco così: più leggero. Per prima cosa metto 24 ore prima a mollo in acqua fredda i fagioli con un cucchiaino di bicarbonato e poi li cuocio (dopo averli sciacquati e quindi pertandoli a bollore in una pentola di acqua fredda). Dopo una buona oretta li scolo e a parte ho ridotto (dopo averle sbucciate) a pezzetti sia le patate che le zucche e le carote. In una capace pentola, appena bolle l’acqua, metto sia i fagioli che le patate, le zucche e le carote; dopo circa dieci minuti aggiungo il sedano a pezzetti e le foglie di cavolo anch’esse sminuzzate (ma non troppo e se vi piace la cipolla a fettine sottili) e faccio sobollire fino a loro completa cottura (circa un quarto d’ora). Verso la fine salo e se vi piace più corposo il brodo aggiungo un dado di estrati vegetali. Servo bello fumante con un filo d’olio e.v.o. a crudo. Se per caso vi piace con la pasta metto circa ottanta grammi (a testa) di ditaloni rigati ma un amico mi disse che ci sta bene anche il riso (quello detto comune, cioè da minestre). Come bevanda uso acqua ma se vi piace accompagnarlo con il vino consiglio un bianco come il Trebbiano (o d’Abruzzo o toscano).