giovedì 19 giugno 2008

L'Aurelia

Ieri vi avevo parlato delle vie romane ed avevo fatto cenno alle grandi strade consolari di allora; oggi, tanto per addentrarsi un po' di più nel tema, vi voglio parlare di una di quelle: l'Aurelia, dato che è l'antica via romana che attraversa la mia regione (la Liguria) in particolare quella di levante dove risiedo. La Via Aurelia nasce a Roma nel III sec a.C. per volere del console Aurelio Cotta col preciso intento di collegare l'Urbe con le nuove colonie romane di Pyrgi e Cosa poste a controllo dei nuovi territori conquistati (l'Etruria, zona costiera). In seguito (quasi un secolo dopo) arrivò fino alla piazzaforte romana di Pisa e li si arrestò causa le paludi "Fossae Papirianae" dove ora ci sono Campus Majior (Camaiore) Viareggio, Forte dei Marmi (ne rimane traccia nel lago/padule di Torre del Lago Puccini) ed anche per la bellicosità dei Liguri Appuani. Ricapitolando, l'Aurelia usciva da Roma attrverso l'odierna Porta S. Pancrazio (vedi foto a lato), toccava Pyrgi, Centumcellae (l'odierna Civitavecchia), poi Tarquinia, Cosa (vicino ad Orbetello), Talamone, Vetulonia, Populonia, Vada Volaterrana (il porto di Volterra a cui era collegata con una strada secondaria) ed infine Pisa (che allora era un porto marino). Fu solo sotto Augusto che proseguì fino a Lucca unendosi così alla Cassia che da Roma portava a Luni , grazie a Giulio Cesare (e che era diventata una città importante causa suoi commerci con il marmo, quello che ora chiamiamo di Carrara) passando per Tabernae Frigidae (oggi Massa). Intanto nel finire del II sec a.C. il censore Marco Emilio Scauro, anche per portare i riottosi Liguri alla pax romana, e per collegare il Tirreno alla fertile pianura Padana costruì l'Emilia Scauri che da Luni attraverso il passo della Cisa portava a Parma quindi a Placentia (l'odierna Piacenza) e poi a Derthona (Tortona) per scendere di nuovo al mare nei pressi di Savona e proseguire poi verso l'odierna Francia. Va da se che tutta l'odierna riviera di levante fino a Genova era senza strade romane, ma nel frattempo alcuni suoi borghi erano diventati importanti centri commerciali; così, sempre per volere di Giulio Cesare, partendo sempre da Luni fu costruita una strada alternativa (via terrena) più piccola (larga circa 2,10) che attraversando la Magra su un ponte in muratura (fino a pochi anni fa ancora in piccola parte vedibile), proseguiva per Ceparana (dove vi era una statio) e poi risaliva il Vara fino a Padivarma dove si univa ad un altra via rustica proveniente da Specula (La Spezia) che a sua volta riceveva vie da Portus Veneris (Portovenere). Toccava poi il vicus fortificato di Brugnato e saliva verso il passo del Bracco per scendere all'importante scalo navale di Segesta (Sestri Levante); continuava poi toccando Lavania (Lavagna), la vicina cittadina di Tigullia (Chiavari) e costeggiando il mare fino a Rapallo (dove convergeva una strada da Portus Delphini- Portofino). Saliva poi sul passo della Ruta e scendeva verso l'odierna Recco per proseguire fino all'importante città di Genua (Genova) e da li collegarsi a Vada Sabatia con l'Emilia Scauri. Se passate in alcuni di quelle località su menzionate ancora oggi vi sono dei toponomi indicanti il nome di "via romana". Solo nel I sec d.C i vari tratti sia consolari che alternativi furono ricompresi nel tracciato della via Julia Augusta, che oggi da Roma a Ventimiglia viene definita in toto Via Aurelia.

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