domenica 16 marzo 2008

La Curia Iulia (o il Senato di Roma antica)

Chi più chi meno penso conosca il motto: SENATUS POLUSQUE ROMANUS (il popolo ed il senato romano); ma se il popolo erano tutti i cittadini romani (plebe, equites e patrizi), il senato (cioè il "parlamento" dell'antica Roma) dove si riuniva? Risposta facile: principalmente nella Curia. In origine curia significò "adunanza di uomini" (dal latino co-viria), adunanze volute, narra la leggenda, da Romolo stesso. Le curie erano trenta, dieci per ognuna delle tre tribù originali. Per estensione il termine indicò anche il locale in cui le curie si riunivano ed in particolare dove il senato si riuniva per discutere le leggi e prendere decisioni circa gli affari della repubblica. L'edificio originale della curia venne costruito, secondo la leggenda, dal re Tullo Ostilio nel Foro Romano (mappa a sinistra), ai piedi del Campidoglio, la cosiddetta Curia Hostilia. L'edificio venne in seguito distrutto da un incendio nel 52 a.C., durante il funerale di Publio Clodio Pulcro; al suo posto venne costruita una struttura più imponente, la Curia Iulia. Questa iniziata da Gaio Giulio Cesare, occupava la massima parte del Comizio repubblicano e fu terminata ed inaugurata da Augusto il 28 agosto del 29 a.C. e rifatta di nuovo da Diocleziano. Nel V/VI secolo, al tempo del re Teodorico, nella Curia si tenevano ancora le adunanze del Senato, sopravvissuto alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente, ma ridotto allora ad un'ombra: l'edificio in quel tempo non si chiamava più col suo nome classico di curia, bensì con quello di Atrium Libertatis. Per nostra fortuna l'edificio ci è giunto pressoché intatto fino ai giorni nostri e risulta uno dei monumenti tardo-antichi meglio conservati in tutta Roma, perché nel 630, durante il pontificato di papa Onorio I, l'edificio venne trasformato in chiesa, assumendo il nome di Sant'Adriano al Foro. L'interno presenta ancora il pavimento originale, ai lati sono presenti degli ampi scalini su cui, anticamente, venivano posti gli scranni (enormi seggiole) per i senatori ( già allora divisi in destra e sinistra= conservatori e riformisti); in fondo di fronte alla porta di entrata sedeva l'imperatore e lo scrivano, più altri funzionari, dietro vi era l'altare alla Vittoria. All'esterno era dotata di un portico con colonne (come un tempio); rivestita per la metà di marmo e per l'altra metà da stucchi; a lato Diocleziano fece erigere nel IV sec l'Atrio di Minerva e a fianco il Secretarium Senatus (un aula più piccola per le sedute segrete) alla quale ora corrisponde la chiesa dei Santi Luca e Martina. Sotto ricostruzione grafica, mappe e gli interni attuali.

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