Oggi continuiamo la visita dell'antica Roma portandovi sul Colle Celio (uno degli storici sette colli dell'Urbe). In origine il nome doveva essere Querquetulanus mons per la ricchezza di querce, mentre l'origine del nome Caelius viene concordemente fatta risalire all'etrusco Celio Vibenna, uno dei due fratelli di Vulci, con l'aiuto dei quali, secondo una tradizione etrusca, Servio Tullio, il sesto re di Roma, sarebbe riuscito ad occupare prima il Celio e poi Roma. Sul lato rivolto verso il Colosseo, nel punto più elevato sorse il grandioso tempio del Divo Claudio,(di cui ora rimangono pochissimi resti: alcune sue sostruzioni ed altre parti inglobate in edifici più recenti) dedicato all'imperatore Claudio, divinizzato dopo la morte. Dai resti rinvenuti nell'area del colle si può ricostruire una fase edilizia abitativa cospicua nella seconda metà del II secolo DC, mentre edifici precedenti del I secolo AC furono probabilmente distrutti da un incendio del 27 DC. Nel IV secolo DC vi avevano sede ricche domus inserite in vasti parchi, come quelle delle famiglie dei Simmaci (presso cui sorse la basilica hilariana) e dei Tetrici e quella di Fausta (domus Faustae), forse identificabile con la moglie di Costantino. Le proprietà degli Annii e di Domizia Lucilla (della famiglia di Marco Aurelio) e dei Quintilii, entrarono a far parte della domus Vectiliana di Commodo. Nella parte extraurbana del colle sorsero diverse caserme per le truppe di stanza nella capitale: in corrispondenza della chiesa di Santo Stefano Rotondo erano sorti i castra peregrina (costruiti in epoca traianea e restaurati più volte nei secoli successivi) e la sede della V coorte dei vigili (statio cohortis V vigilum). In un possedimento della famiglia dei Laterani Settimio Severo fece edificare tra il 193 e il 197 DC i castra nova equitum singularium ossia una nuova caserma per il corpo di cavalieri della guarda imperiale, di fronte alla vecchia caserma costruita sotto Traiano (castra priora equitum singularium). Quando il corpo militare fu sciolto da Costantino l'area dell'accampamento severiano fu in parte occupata dalla nuova basilica dedicata al Salvatore che divenne poi San Giovanni in Laterano (vedi foto sotto).Gli edifici del Celio furono fortemente danneggiati durante il sacco di Alarico del 410 DC e a partire da quest'epoca si vanno accentuando sul colle abbandono e ruralizzazione. Nonostante questo, nel medio evo si costruirono importanti edifici religiosi, molti giunti sino a noi insieme con i ruderi romani. A seguire in ordine le foto: Arco di Costantino, Clivus Scauri, Tempio di Claudio, Acquedotto di Nerone, SS. Giovanni e Paolo, SS.Quattro Apostoli, Porta Celimontana, Porta Latina.
lunedì 18 febbraio 2008
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