mercoledì 13 febbraio 2008

L' Esquilino

Oggi il "Centurione" vi porta su un altro colle di Roma: L'Esquilino. Detta collina è la più alta e più estesa dell'Urbe, era formata da tre alture: l'Oppio nel settore meridionale, il Fagutal in quello occidentale confinante con la Velia ed il Cispio nella parte settentrionale, dove si trova attualmente la basilica di Santa Maggiore (vedi foto sotto)e che fu fatta erigere da papa Sisto III tra il 432 e il 440 e da lui dedicata al culto della Madonna, il dogma della cui divina maternità era appena stato sancito dal Concilio di Efeso (431). Nell'antichità fu prima villaggio abitato da Latini che poi confluì nella grande Roma dei Cesari; l'etimologia del nome trae origine da esculus o eschio, albero glandifero caro a Giove, oppure da quelle Excubie, le guardie che Romolo mandava in giro di notte per difendersi dalle insidie sabine di Tazio. Come ho detto, nella Roma Imperiale fu un quartiere residenziale a metà fra l'aristocratico (infatti vi risiederono Mecenate, con la sua grande villa; i poeti Orazio e Virgilio e Properzio) ma anche molto popolare con case della plebe. Nel tardo impero fu residenza imperiale e sede di uffici. Nel Medio Evo fu poi sede di negromanti, fatucchiere e streghe che vi celebravano misteriosi riti. Va ricordato che in antichità la zona era una sorta di grande cisterna, in quanto tutti gli acquedotti passavano per l'Esquilino ed anche il luogo dove venivano sepolte vive le Vestali ree di aver infranto il voto: il Locus Scelleratus. Dopo il 1870, con Roma capitale, l'Esquilino fu la zona d'attacco della speculazione edilizia, favorita dalla avidità di denaro dei proprietari aristocratici delle ville della zona: l'Esquilino perse tutta la ricchezza del suo verde, della sua storia, dei suoi giardini, per dare vita ad una zona tipicamente "piemontese", abbandonando i suoi colori vivaci per vestirsi di grigio, da impiegata ministeriale. Nonostante questo ed i secoli trascorsi ci sono pervunuti alcuni interessanti monumenti (vedi foto allegate sotto in ordine cronologico): Auditorium di Mecenate, Arco di Gallieno, Ninfeo (o fontana monumentale) di Alessandro Severo (226DC), Porta Tiburtina, Ninfeo Horti Liciniani o cosidetto tempio di Minerva medica (dell'imperatore Gallieno, III sec DC), Acquedotto di Nerone, Basilica Neopitagorica di Porta Maggiore (I sec DC), Anfiteatro Castrense, il secondo anfiteatro di Roma dopo il Colosseo pervenutoci fino ai giorni nostri e facente parte del Palazzo Sessoriano (da sedeo ossia "siedo", giacché, nel tardo impero, il Consiglio imperiale si riuniva in una sala del palazzo: ancora oggi, infatti, usiamo il termine "sessione", che ha la stessa radice linguistica, per indicare riunioni periodiche ufficiali).

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