A venti km da Varese (Lombardia), vicino a Somma Lombardo è posto Arsago Seprio, simpatico paesino i cui abitanti si chiamano arsaghesi (circa 4500), situato sulle prime colline dell'anfiteatro morenico del Verbano che si elevano sulla brughiera altomilanese. Sebbene la zona fosse abitata fin da epoca preistorica e il toponimo terminante in '–ago' suggerisca una presenza gallica, fu durante il periodo romano che la località ebbe un ruolo importante, diventando un vicus, vale a dire punto di riferimento commerciale e religioso per le popolazioni vicine. In età longobarda Arsago divenne capo pieve, assumendo così una funzione di comando rispetto alle chiese delle decanie vicine. Solo verso il Mille esse (Somma, Mezzana, Gallarate) si staccarono, e costruirono proprie chiese plebane e battisteri. La parte così significativa giocata da Arsago in epoca romana e alto medievale ha lasciato tracce di grande interesse archeologico ed artistico. Quindi vale la pena farci una "capatina" per ammirare: A nord del paese, nei pressi di via Beltrami, e a sud, nei pressi di via Sant’Ambrogio, le due necropoli databili tra il 30 a.C. e il IV secolo. Nella seconda località, sono visitabili ricostruzioni fedeli di una tomba in cassetta litica e di una in muratura. Ma le testimonianze più affascinati sono la chiesa di San Vittore ( la basilica di datazione incerta tra il IX e il XII secolo sorge su una più antica costruzione del V-VI secolo), la torre campanaria e il battistero di San Giovanni (XII sec), qui a lato, che inglobano resti romani ed alto medioevali, sopratutto la chiesa con capitelli e lapidi; i tre edifici sono raccolti in una sorta di piccolo campo dei miracoli in stile romanico (foto in alto). Sotto, foto della vicina chiesa di S. Maria di Monticello, sepolcro della famiglia degli Arnolfi originaria del 893 ma ristrutturata in epoca barocca (la facciata e l'interno).
venerdì 23 maggio 2008
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