giovedì 15 maggio 2008

Aquileia (Friuli)

È, insieme a Ravenna, il più importante e prestigioso sito archeologico di tutta l'Italia settentrionale. Fondata nel 181 a.C. come colonia di diritto latino in un territorio influenzato da più culture e da poco occupato dai Galli Transalpini, la città dapprima crebbe quale base militare per le campagne contro gli Istri, e contro vari popoli, fra cui i Carni e poi per l'espansione romana verso il Danubio (vedi mappa in alto). Da Aquileia portava verso il Norico ed il nord; la strada di Aquileia (tuttora chiamata in friulano strade Dolee) che andava a Cividale ed attraverso le valle del Natisone alla Pannonia, la via Gemina, che portava verso l’Illiria, verso l’antica Emona (Lubiana) e l’est, divaricandosi dalla Julia Augusta proprio in corrispondenza di un ponte sul fiume di Terzo. Si presume che il toponimo Aquileia derivi dal fiume Akilis. La colonia romana di Aquileia fu fondata con la funzione di proteggere il territorio circostante dalla minaccia dei Galli. Nel corso dei secoli fu rinforzata e ampliata piu' volte divenendo il punto di partenza di spedizioni esplorative e militari. Aquileia era un centro di soggiorno invernale per le legioni dell'esercito romano; inoltre, in piena epoca romana, partivano a raggiera da lei le arterie stradali che collegavano il territorio della penisola italiana all’Europa centro-orientale: la via Postumia, che univa la pianura padana all’Istria; la via Annia che partiva da Adria congiungendosi con la Flaminia e con l’Emilia che giungevano da Roma e la via Julia Augusta; quindi fu città commerciale, ma fu anche residenza imperiale (nel tardo impero). La sua posizione geografica ed i collegamenti viari capillari con i maggiori centri dell'Impero Romano la resero appunto centro commerciale di un vasto entroterra; divenne inoltre uno dei porti (fluviali) più importanti e trafficati dell'intero Mar Adriatico (oggi interrato) e quarta città per grandezza d'Italia (con i suoi quasi 200 mila abitanti). La decadenza dell'Impero Romano lasciò Aquileia in balia delle popolazioni barbare e delle lotte tra imperatori dell'epoca. Fu distrutta e saccheggiata da Attila, re degli Unni, nel 452. Nel 568 il patriarca della città, Paolino, per sfuggire all'invasione da parte dei Longobardi si rifugiò a Grado; a quest'episodio seguì l'inesorabile spopolamento del centro abitato. Aquileia rifiorì poi intorno all'anno mille poiché il canale, che unisce la città al mare, divenne crocevia di navi da trasporto per le merci. Ma una nuova crisi era dietro l'angolo causata dalla malaria e si ebbe così il suo definitivo declino. La città tuttavia continuò a dare il suo nome al patriarcato omonimo, anche quando, nel XV secolo fu occupata dai Veneziani (probabili suoi figli, si perché Venezia fu anche fondata da profughi di Grado ed Aquileia). Sotto, nell'ordine: Foro, resti dei "docks" del porto fluviale, la Basilica (IV/V sec d.C.) edificata su resti romani, suo interno.

1 commento:

salam ha detto...

Aquileia un posto interessantissimo con un Duomo bellissimo. Ho riavuto l'occasione di rivisitarlo l'anno scorso dopo quasi 30 anni e l'ho ritrovato sempre molto bello.
Ciao
Ms