domenica 4 maggio 2008

La Forchetta

Molti forse pensano che il "bon ton" a tavola sia un'invenzione francese. Niente di più falso. Molte delle regole che ancora oggi rispettiamo ci vengono direttamente dall'Italia e precisamente dalla Repubblica di Venezia e da Firenze. Infatti fino a circa il 1400 in tutta Europa a tavola si mangiava per lo più con le mani, aiutandosi a volte con un coltellaccio (e per le minestre, ovviamente, con un mestolo/cucchiaio); i cibi venivano posti davanti ai commensali su scodelle o direttamente sulla tavola su dei piatti fatti di pane. Fu Venezia che nel 1003 reimportò l'uso della forchetta (a due punte) da Bisanzio ( infatti era in uso ai tempi dell'antica Roma col nome di lingula) dimenticata poi causa invasioni barbariche, di li passò poi a Firenze dove si impreziosì nella forma. Parallelamente al suo riuso, in Toscana si ebbe per prima l'idea di dedicare una sala al pranzo (o cena), un po' come si faceva in Roma anticamente col triclinio. Ancora a Firenze si deve l'uso del piatto in ceramica, così come oggi lo conosciamo, l'uso del tovagliolo, l"obbligo" di servirsi delle forchette e coltelli per mangiare. Infatti in un affresco del Botticelli (1483) è documentato quanto sopra descritto. Da Firenze, solo nel 1547, l'uso di questi oggetti si diffuse in Francia grazie a Caterina dei Medici sposa del re Enrico II; trovando però una certa opposizione. Infatti se in Italia, nel frattempo si andavano sempre diffondendo anche nelle classi meno agiate, in Francia, per esempio, l'uso della forchetta rimaneva visto in malo modo: era considerata segno di eccessiva stravaganza, a tal punto che persino il Re Sole preferiva usare le dita alla forchetta e si convinse ad usarla soltanto quando la sua corte fu trasferita a Versailles nel 1684 (ben 200 anni dopo!), per tacere poi del resto d'Europa che si adeguò solo nel '700.

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