venerdì 29 febbraio 2008

Edgar Froese

The fourth solo album of the Tangerine Dream member Edgar Froese is this Ages, issued in 1977. It is a good work in T.D. style (of course when I say it I speak about its second period, after Phaedra) and here, as usually, the artist plays all instruments: synthesizer, guitar, keyboards, vocals. Enjoy!
Age @ 128kbps http://sharebee.com/175fe7f3

Le Cinque Terre

Cinque Terre è il nome con cui si intende definire un frastagliato tratto di costa della riviera ligure di levante situato nel territorio della Provincia della Spezia tra Punta Mesco e Punta di Montenero, nel quale si trovano cinque borghi o, come si diceva anticamente, cinque terre, ossia Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Facilmente raggiungibili con l'auto (trovare poi un parcheggio è un altro problema) dal capoluogo ligure (indicazioni per Portovenere e Cinque Terre, poi proseguire per la "litoranea" con indicazioni della prima: Riomaggiore), oppure con il treno (tutte hanno la loro piccola stazione). Sono Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO; nel 1999 è stato istituito il Parco Nazionale delle Cinque Terre per la conservazione degli equilibri ecologici, la tutela del paesaggio, la salvaguardia dei valori antropologici del luogo. Le Cinque Terre fanno parte della Comunità Montana della Riviera Spezzina. La viticoltura, tipica della zona, con i suoi vini DOC (Cinqueterre e Sciacchetrà) ha contribuito a creare un paesaggio unico al mondo con i tipici muri a secco, le viti bassissime per difenderle dai venti di mare, tutti caratteristici delle colline a strapiombo sul mare cristallino con baie, anfratti ed incantevoli spiaggette tra gli scogli. Storicamente vi furono presenti insediamenti liguri/celtici fin dal III millennio A.C.; poi furono colonizzati dai Romani cui si deve il nome dei singoli paesi: Rio Major (fiumiciattolo maggiore- Riomaggiore) ; Magna Rota ( grande ruota, forse di un mulino- Manarola); Cornelia (possedimento dei Cornelii, famiglia romana- Corniglia); Invernacula (dove si riposava durante l'inverno una piccola guarnigione di legionari/marinai-Vernazza); Mons Ruber o Erudens (poi Monterùso- Monterosso). Finito l'impero Romano, nel V sec divennero piccoli borghi di pescatori e pirati, assaliti poi dai predoni saraceni. Fecero quindi parte della Repubblica Marinara di Genova, fino a che essa non entrò nel nascente Stato Italiano. Assimilabile, anche se non fa parte delle "classiche" cinque terre, è la vicina Portovenere (dal latino Portus Veneris, il porto di Venere), dove nell'antichità vi era un tempio a Nettuno (forse) nel sito oggi occupato dalla medioevale chiesa di S.Pietro (vedi foto). Sotto a seguire le foto di Portovenere, Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza, Monterosso.

giovedì 28 febbraio 2008

Anima

They are a pretty Brazilian band these Anima (like an Argetinian prog group), they play a very interesting folk music with veins of baroque, medioeval and renaissance sounds as well. Their first album was this Espiral Do Tempo, issued in 1997, and here posted thanking Edulms. Its line-up is: Isa Taube-voice; Ivan Vilela-Brazilian ten string guitar; João Carlos Dalgalarrondo-percussion; José Eduardo Gramani-Brazilian fiddles; Luiz Henrique Fiaminghi-Brazilian fiddles; Patricía Gatti-harpsichord; Valeria Bittar-recorders. Enjoy!
Espiral do tempo @ 192kbps http://sharebee.com/a65a4a46

Promesse...

La campagna elettorale procede e da tutte le parti, come è d'uso, è un fiorire di promesse e buoni propositi... Oggi la parola d'ordine bi-partisan è ridurre le tasse. Peccato che nessuno chiaramente dice come, quanto e quando. Vorrei qui ricordare che lo Stato è come un' enorme famiglia, per andare avanti ha bisogno delle entrate. Bene fin qui penso ci siamo tutti. L'Italia però è una famiglia con un debito più grosso di quanto guadagna in un anno e su cui deve pagarci una marea di interessi. Detto ciò lo Stato deve provvedere (vado a memeoria) al pagamento delle pensioni, al mantenimento della sua burocrazia, alla difesa (leggi esercito e polizia), alla sanità, alla scuola, alla viabilità e trasporti, al sociale ed alle grandi opere. Si dirà: basta ridurre gli sprechi! Certo ma per ridurli bisogna eliminare una plettora di spese inutili e quindi lasciare a casa una massa non piccola di lavoratori e nel contempo rinunciare a certe cose. Vado a braccio... se non ci sono i soldi evitiamo le missioni (di "pace") all'estero limitando così le spese militari (oppure facciamoci pagare salato come mercenari). Serve così tanta polizia (carabinieri, polizia, guardia di finanza, vigili urbani, forestale, guardie provinciali, poliziotti di quartiere) che poi è mal coordinata ed il più delle volte impiegata a compilare scartoffie o a far la guardia ad obsolete caserme ( un esempio: nel mio paese i carabinieri posso intervenire solo dalle 8,00 alle 17,00 poi la caserma chiude ma deve essere piantonata, peccato che il/i piantoni non possono uscire...). Tutti quegl'enti inutili e resi arcaici dall'uso dei computer sono ancora necessari? L'ufficio A che rilascia moduli per l'ufficio B da passare compilati all'ufficio C e via dicendo sono ancora utili? Ovviamente no, ma quegl'impiegati cosa li mettiamo a fare? Nell'amministrazione pubblica, con l'uso dell'informatica, si potrebbe ridurre il personale dei 2/3, ma poi costoro cosa farebbero? Un altro esempio, la RAI utilizza anche il canone (quindi una tassa) e finaziamenti pubblici per propinarci San Remo ed altre sciocchezze (quiz idioti, programmi demenziali, nani e ballerine, possibilmente svestite); se fosse SOLO servizio pubblico (con una sola rete) farebbe a meno del canone (che andrebbe nella fiscalità generale) , ma poi i suoi 10000 (e più) dipendenti cosa farebbero? Certo si possono dare meno soldi alla sanità pretendendo che funzioni meglio, sarà possibile? Oppure dare, per esempio, meno finanziamenti ai comuni i quali poi per mantenere gli inutili carrozzoni burocratici (ma obbligatori) danno mandato ai vigili urbani di elevare multe indiscriminatamente a tutti, istallando velox e rilevatori (magari taroccati) ai semafori pronti a inchiappettare lo sfortunato di turno che supera di 6km/h l'anacronistico (o artatamente posto) limite di velocità. Tutto ciò non vuol dire che non bisogna fare niente. Personalmente è dal 1995 che vado dicendo che gli stipendi sono troppo bassi (ho i testimoni...) e che la pressione fiscale (ma non solo quella) è ai più insostenibile; ma per rimettere a posto le cose bisognerebbe credo, rivoltare l'Italia come un calzino (a cominciare dai vari privilegi: banche, assicurazioni, enti), potrà la nuova classe politica farlo? Sinceramente, pur non essendo un qualunquista ne un Grillo dipendente, ne ho fortissimi dubbi.

mercoledì 27 febbraio 2008

Edgar Froese

Maybe the most one in Tangerine Dream's style (but very original as well) of the Edgar Froese's albums is this Macula Transfer, issued in 1976. If you like intense mellotron, then you should like this record. There are indeed tons of mellotron here. On the first side, the echoed electric guitar of Edgar Froese gives a solid rhythm to the ensemble. His rhythmic guitar sound is often almost acoustic, distortion free. The keyboards sound like on the "Stratosfear" album (Tangerine Dream), but the beat on the second part is more tribal & monotonous. The last song of the first side has this minimal beat that increases gradually in speed, while you hear Froese's basic hard rock electric guitar solos, through bizarre Krautrock voices and keyboards effects: at the end, this beat is fast enough to make you believe that a fictitious machine is about to explode! The artist plays all instruments.
Macula Transfer @ 192kbps (variable) http://sharebee.com/ce356d2e

Il Viminale

Tranquilli non mi son dimenticato del settimo storico colle di Roma: Il Viminale. In realtà l'Urbe si estendeva oltre gli storici "sette colli" e detta collina è la più piccola delle sette. Era separato dall'attiguo colle Quirinale dal Vicus Longus, che dal Foro di Augusto seguiva la valle fino alle Terme di Diocleziano (seguendo il percorso, quindi, dell'odierna via Nazionale). In età repubblicana il Viminale, quasi privo di santuari e monumenti pubblici, era essenzialmente un quartiere residenziale, come dimostrano le ricche case del II e del I secolo a.C. rinvenute in via Panisperna, via Balbo e lungo il Vicus Patricius (attuale via Urbana). Tra gli edifici pubblici ricordiamo la caserma della III coorte dei Vigiles ( un corpo di agenti di sicurezza a metà strada fra i vigili del fuoco e la polizia urbana), sita probabilmente presso la Porta Viminalis, ed uno stabilimento termale chiamato Lavacrum Agrippinae sito nei pressi della chiesa di S.Lorenzo in Panisperna. Il Viminale, era così chiamato poichè era ricoperto di salici da vimine, utilizzato per fabbricare ceste e simili. Come ho sopra detto principalmente era un quartiere residenziale, ma nell'antichità vi erano anche altri monumenti (oltre quelli sopra citati) oggi in gran parte perduti o sepolti dalla città moderna: Tempio di Giove Vimineo; Campo Viminale (pare che questo Campo fosse quello, nel quale Silla pose gli alloggiamenti del suo esercito, allorchè si portò in Roma per opporsi alla fazione di Mario); Terme Olimpiadi (ove sta ora collocata la chiesa di S. Lorenzo detto in Panisperna), Terme di Novato (nel luogo ora occupato dalla Chiesa e Monastero di S. Pudenziana, foto a lato). Oggi giorno la sommità del colle è occupata dal palazzo governativo del Viminale (vedi foto in alto) costruito in stile neocinquecentesco, come sede del Ministero degli Interni, nel 1920 su progetto di Manfredo Manfredi; per riempire il vuoto dell'emiciclo compreso tra le due rampe, venne realizzata nel 1929 una fontana (foto sotto), su progetto dell'architetto Fulvio Morbiducci.

martedì 26 febbraio 2008

Pasta alla Norma

E' una ricetta siciliana ma nota in tutta l'Italia ed è una specialità di Catania rivolta come omaggio alla più bella opera del celebre compositore catanese Vincenzo Bellini: la Norma.
Ingredienti per 4 persone:
360 gr. di penne rigate o maccheroni o spaghetti; 600 gr. di pomodori perini (quelli per fare la salsa); 1 grossa melanzana; ricotta salata da grattuggiare (non troppo stagionata); basilico; 1 spicchio d'aglio; olio extra vergine di oliva.
Preparazione:
Tagliate la melanzana a fette spesse 1 cm e disponetele a strati in uno scolapasta con un po' di sale. Lasciatele per un'ora, con un peso sopra, a spurgare l'acqua di vegetazione. Preparate la salsa passando i pomodori nel passatutto. Dopodiché mettete l'aglio in una casseruola con un po' d'olio d'oliva extravergine e lasciatelo imbiondire. Aggiungete la passata di pomodoro, qualche foglia di basilico, un po' di sale e lasciate cuocere per circa 15 minuti. Friggete le fette di melanzane in abbondante olio e poi asciugate l'olio in eccesso con della carta assorbente. Tenete 4 fette intere per decorare i piatti, le altre tagliatele a listarelle e passatele nella casseruola della salsa di pomodoro. A questo punto mettete a cuocere la pasta, una volta cotta scolatela e ripassatela per pochi secondi nella casseruole della salsa. Versate la pasta nei piatti, mettete sopra la fetta di melanzana intera e spolverate con abbondante ricotta salata grattuggiata. Vino consigliato Alcamo bianco DOC, Etna Bianco DOC, Chardonnay Toscana igt.

Traffic Sound

Today, thanking Edulms, we go to Perù to listen to this psychedelic/space rock band "Traffic Sound". We must remember in 1968 started a very turbulent decade in Perú, the democratic Government was interrupted by a Military Ultra Nationalist Dictator, who clearly stated that Rock was a dangerous Yankee influence against our ancestral inheritance and for that reason considered a poison. Anyway they were able to record albums, the first one was such Virgin , issued in the end of '69. Their music maybe can remeber the sounds of Led Zeppelin, Rolling Stones, Traffic, Doors and Pink Floyd as well, but sometimes it is quite original as well. The band was: Manuel Sanguinetti / lead singer, percussion; - Willy Barclay / lead & acoustic guitar, vocals; - Freddy Rizo Patron / rhythm guitar, vocals; - Willy Thorne / bass, organ, piano, vocals; - Jean Pierre Magnet / Tenor saxophone, flute, percussion; - Luis Nevares / drums, vibraphone, percussion.
Virgin @ 128kbps http://sharebee.com/6f2226af

lunedì 25 febbraio 2008

Festival di San Remo

Stasera inizia un ennesimo Festival di San Remo ( sedicente festival della musica italiana, che si tiene nella ridente cittadina ligure), cioè il peggio del peggio del kitsch, della musicaccia melensa e noiosa, del nazional popolare, dell'inutile e del vacuo. Insomma l'odierno "panem et circenses" di romana memoria; utile solo a buttar fumo negli occhi del solito imbesuito popolo italiano; pronto a discutere, per una settimana, se è meglio la bionda o la mora, se erano vestite bene, se la tal cantante era acconciata bene ecc ecc ecc (sic!). Per una settimana tv e giornali ci attanaglieranno i "santissimi" su questo festival del niente, sui conduttori ed i comici (con il freno a mano), sulle canzonette composte male e cantate peggio, su dinosauri del pop, novelli Dracula che risorgono (si fa per dire...) solo in questa occasione; sul look e sulle "cazzate", tanto per far dimenticare i disatri in cui versa la nostra nazione e che attanagliano, questi si, il vivere quotidiano. Per fortuna, odiando la tv, mi ritaglierò un angoletto leggendo un buon libro e sentendo musica appropriata. Le foto riguardano le due pseudo-conduttrici, messe li solo a far mostra di se, probabili oche del pollaio. I due galletti invece sono un archeologico Pippo Baudo (era già in auge quando avevo i calzoni corti, ben 40 anni fa...sic!) e Piero Chiambretti, simpatico personaggio, ma che ha perso da anni la sua verve umoristica ed il suo pungente sarcasmo, aggiungiamo poi che siamo in regime di "par conditio", quindi immaginatevi pure il risultato finale.

MIA

Mia is a Argentinian prog band very good (as Edulms wrote to me posting the file, he thinks it is one of the best Argentinian prog bands). Formed in the mid 70s, Independent Musicians Associated (MIA) was a group of musicians, technicians and drawers gathered together by Lito and Liliana Vitale's parents. They produced their own records and concerts in an independent way. Their music is a complex symphonic rock with definite Argentinean/latin folk influence with multiple corals and vocals beautifully contrasting with the keyboards and a great guitar sound upon a strong rhythmic section. They were highly influenced by symphonic music, more noteworthy by ELP, Gentle Giant and Focus.Their second work was this Magicos Juegos Del Tiempo, issued in 1977. Its line-up is: Lito Vitale: Piano, Organ, Synthesizer, Mellotron and Vocals; Liliana Vitale: Drums and Vocals; Alberto Munoz: Guitars, Bass and Vocals; Nono Belvis: Bass, Guitar and Vocals.
Magicos Fuegos @ 128kbps http://sharebee.com/56e367d5

Superbike

Con questo post riguardante la prima gara di Superbike tenutasi in Qatar voglio esternare la mia soddisfazione per l'ottimo risultato ottenuto dal pilota romano Max Biaggi, finalmente in sella ad una moto italiana, la Ducati (seppure non quella ufficiale). Gara 1 è stata vinta da Troy Bayliss (su Ducati) e Biaggi secondo; in gara 2 vittoria di Fonsi Nieto (su Suzuki) e Biaggi terzo. Entrambi le gare sono state molto avvincenti con continui sorpassi (e a volte "sportellate") da parte dei concorrenti. Con questo risultato il Max nazionale è secondo nella classifica generale (complimenti!). La prossima gara si terrà domenica prossima in Australia, nello storico circuito di Phillip Island; dopo di che le gare si svolgeranno in Europa a partire dal 6 Aprile a Valencia (Spagna). Il campionato mondiale 2008 si preannuncia così molto interessante. Speriamo che anche in Moto GP sia lo stesso (li il mio tifo è equamente diviso fra Valentino Rossi e la Ducati; infatti il mio sogno sarebbe di vedere il pilota di Tavullia in sella ad una performante rossa di Borgo Panigale...).

domenica 24 febbraio 2008

Xhol Caravan

Many years after the last album of the German krautrock band Xhol issued a new CD (but with old recordings);by the way it appears in 2006 and it is Altena 1970 (of course recorded "live" in that year). Some weeks ago I said I wish not to post recent works with a good bitrate but it is an old record so, just for now only, I present this good album. Its line-up is: Skip Van Wyck / drums;- Tim Belbe / saxophone; - Hansi Fischer / saxophone, flute; - Klaus Briest / bass; - Öcki Von Brevern / keyboards.
Altena '70 @ 210kbps (variable) http://www.megaupload.com/?d=DQ6CTCDL

Castel Del Monte

Uno dei più affascinanti e "strani" castelli del mondo si trova in Puglia nel comune di Andria a Castel Del Monte (a 18km a sud della cittadina ed a pochi km da Bari e Barletta) su una collina della catena delle Murge occidentali, a 540 metri s.l.m; è patrimonio UNESCO dell'umanità dal 1996 e monumento nazionale dal 1936. La nascita dell'edificio si colloca ufficialmente il 29 gennaio 1240, quando Federico II di Svevia ordina affichè vengano predisposti i materiali e tutto il necessario per la costruzione di un castello presso la chiesa di Sancta Maria de Monte (oggi scomparsa). Incerta è anche l'attribuzione ad un preciso architetto: alcuni riconducono l'opera a Riccardo da Lentini ma molti sostengono che ad ideare la costruzione fu lo stesso Federico II. Pare fu costruito sulle rovine di una precedente fortezza prima longobarda e poi normanna. Probabilmente alla morte di Federico II (avvenuta nel 1250) l'edificio non era ancora terminato. Il castello ha pianta ottagonale (16,30 m per lato all'esterno) e ad ogni angolo si innesta una torretta a sua volta ottagonale (lato 3,10 m), mentre l'ottagono che corrisponde alla corte interna ha lati di 8,65 m ciascuno. Il diametro dell'intero castello è di 56 m, mentre il diametro di ogni torre è di 7,80 m. Le torri sono alte 24 m e superano di poco l'altezza dell'intera struttura. Il portale di ingresso principale si apre sulla parete, della struttura ottogonale, orientata esattamente ad Est, vale a dire di fronte al punto in cui sorge il sole in coincidenza degli equinozi di primavera e d'autunno. Ancora oggi non si conosce la funzione del castello, sembra improbabile il suo utilizzo e come residenza e come fortezza; l'ipotesi più plausibile sembra che fosse iniziato come una fortezza prigione isolata da ogni centro abitato, allo scopo di imprigionare papa Gregorio IX (ancora vivente agli inizio dell'edificazione), il papa che aveva scomunicato Federico II di Svevia. La scelta dell'ottagono potrebbe derivare dalla Cupola della Roccia a Gerusalemme, che Federico II aveva visto durante la sesta crociata, o dalla Cappella Palatina di Aquisgrana; nelle misure delle mura, inoltre, si ritrova il numero sacro agli antichi Egizi: 1,618. Tutto ciò ha fatto si che fiorissero un certo numero di leggende, per maggiori informazioni e curiosità potete anche dare un'occhiata qui: http://www.castellodelmonte.it/secondapagina.htm
Un'ultima curiosità: lo Stato Italiano lo ha scelto come recto per la moneta metallica da 1 centesimo di euro coniata in Italia.

venerdì 22 febbraio 2008

Xhol Caravan

While I was posting some Xhol's albums I saw a certain your interest, so today I wish to present you the third work of that German band entitled Hau-ruck issued in 1970. The music is a typical krautrock sound with veins of blues, jazz and rock; original and well played. Its line-up is: Skyp van Wyck / drums; - Tim Belbe / saxophone, - Klaus Briest / bass; - Öcki / keyboards; - Norbert Dömling / bass; - Hansi Fischer / flute, saxophone. Enjoy!
Hau-ruck (with one bonus track) @ 160kbps http://sharebee.com/7c922e1f

Mercati Traianei

L'invenzione dei "centri commerciali" (o supermarket, a piacer vostro) non è cosa recente ma risale all'antica Roma ai tempi dell'imperatore Traiano (II sec DC) con i Mercati Trainei posti su più piani. Situati ad est del foro omonimo (e dove c'è ancora oggi resti della basilica e la famosa Colonna) furono realizzati nel punto dove fu eseguito lo sbancamento delle pendici del Quirinale, la sella che univa il colle al Campidoglio, necessario per la costruzione del Foro di Traiano. Lo studio dei bolli dei mattoni, con i quali l'edificio fu costruito, permettono di datarlo al primo decennio del II secolo. La facciata dell'edificio riprende la forma dell'esedra orientale del Foro di Traiano e si apre, in basso, in undici taberne e due ingressi posti ai margini. Queste stanze, poco profonde, poggiano direttamente contro il taglio della collina. Le porte, quasi quadrate, sono costituite da stipiti e architravi di travertino. La parte superiore della facciata è forata da una serie di finestrine ad arco che servivano a dare luce ad un corridoio superiore coperto a volta, sul quale si aprivano dieci taberne. Il terzo piano dell'edificio era costituito da una terrazza e da un gruppo di taberne (ora scomparse) che si aprivano, però, in senso inverso rispetto alle sottostanti, in direzione di una strada antica, la via Biberatica. Il nome della via (che deriva dal latino biber, bevanda), ci fornisce la probabile destinazione di almeno alcuni negozi. Questa strada, fiancheggiata da ampie e ben conservate botteghe (nella foto) , costituisce l'ambiente urbano meglio conservato e suggestivo dell'antica Roma. Il grandioso insieme di edifici, oltre alla funzione di sostenere e nascondere il taglio del colle, era utilizzato in parte come magazzino di derrate alimentari, in parte anche per la vendita al minuto. Quanto all'architetto, si impone il nome di Apollodoro di Damasco, autore anche del vicino Foro di Traiano. I settori, posti a vari livelli, erano destinati ad ogni singolo bene (quello del pesce, quello del pane, quello dellebevande, quello delle stoffe, quello degli orafi ecc ecc); tutti collegati da scale e vie per l'afflusso dei clienti e delle merci; ogni tanto vi erano anche delle sale per riunioni , piccoli templi ed uffici pubblici. A sorvegliare e per evitare furti ed altri reati intervenivano i Vigiles (addetti alla sorveglianza notturna ed a prevenire gli incendi), la Guardia Cittadina (una specie di polizia) ed i Pretoriani (specie di Carabinieri ante litteram che avevano funzioni di guardia imperiale, polizia cittadina ed accompagnatori dei funzionari del fisco, insomma la Guardia di Finanza dell'antichità).

giovedì 21 febbraio 2008

Plastica.... :-(

In questi giorni, stante la crisi dei rifiuti, si fa un gran parlare di come ridurli e/o eliminarli. Non ho però ancora sentito proposte ragionevoli per contenere l'abuso di plastica che si fa quotidianamente. E' vero che si può fare di essa una raccolta differenziata ma è altresì vero che nella "monnezza" comune, inevitabilmete un po' di plastica ci va a finire. Certo che la Comunità Europea (famosa alcuni anni fa per aver deliberato sulla lunghezza standard delle banane...sic!) impone che quasi tutti i prodotti alimentari devono essere avvolti e conservati nella plastica (PET, PVC, PMMA, Polipropilene, Polistirene, Resine e chi più ne ha più ne metta), ma fare un passo indietro no? Ritornare, per esempio, al latte (e l'acqua) nel vetro, eliminare gli inutili imballaggi, gli alimenti superconfezionati (che poi sanno appunto di plastica...), ridare visibilità e vivibilità ai vecchi negozi di alimentari e verdurai che ti vendevano (magari la loro merce prodotta da loro stessi) in un bel sacchetto di carta (che oggi può essere facilmente riciclata) evitando così la filiera e l'inumano hypermercato . Avete fatto la prova in casa? Il 70/80% del volume dei vostri rifiuti è costituito dalla plastica; che vi ricordo, ha tempi biblici di degrado e che bruciando libera la diossina. Si potrà fare? Spero che non sia ai posteri l'ardua sentenza...

Xhol Caravan

Crazy, not very serious, jazzy, psychedelic, mildly original. These are all attributes that come to mind when listening to Xhol Caravan’s Electrip (issued in 1969). And quite a trip it is. A trip to the minds of the musicians in this German krautrock band. The sax and keyboards play in a free jazz like way and sometimes ascend into madness with some weird, insane bits. The drums with their messy, dirty sound, complete the 60’s psychedelic sound of this album. This album mixes between the psychedelic traits of several late 60’s bands with the jazz-rock qualities of other bands. The result is an interesting sounding album, which has sometimes difficulties in deciding which way to go. Here the musicians were: Skip van Wyck / drums; - Tim Belbe / saxophone; - Hansi Fischer / saxophone, flute; - Klaus Briest / bass; - Öcki / keyboards.
Electrip @ 256kbps http://sharebee.com/3cab35ff

Baccalà fritto in pastella

Ecco a voi un ultima ricetta (ma ve ne sono in giro ancora a centinaia) per cucinare il Baccalà. Baccalà Fritto In Pastella (alcuni dicono anche alla Ligure) Ingredienti per 4 persone: 700 G Baccalà Bagnato - 150 G Farina - 1 Uovo - 5 G Lievito Di Birra - 20 Cl Vino Bianco Secco - Olio Per Friggere
Oltre al tempo di preparazione e cottura, bisogna tenere conto di 2 ore per il riposo della pastella. Prima di procedere alle operazioni sciacquate sotto l'acqua corrente il baccalà per dissalarlo ulteriormente. Sciogliete il lievito di birra in pochissima acqua tiepida. In una ciotola setacciate la farina, unitevi l'uovo, il lievito di birra sciolto, un pizzico di sale ed il vino. Amalgamate accuratamente con un cucchiaio di legno o con una frusta. Se il composto risultasse troppo denso, diluitelo con qualche altro cucchiaio di vino. Coprite la ciotola con un telo e fate riposare la pastella per due ore. Scolate il baccalà e asciugatelo bene su carta assorbente. Tagliatelo a pezzi e immergete ciascun pezzo nella pastella rigirandolo più volte per ricoprirlo completamente. In una padella scaldate abbondante olio e quando raggiungerà una temperatura elevata fatevi friggere pochi pezzetti di baccalà per volta. Man mano che saranno dorati e croccanti prelevateli e fateli asciugare su carta assorbente. Teneteli in caldo fino a quando non avrete fritto tutto il pesce. Servite i pezzetti di baccalà fritti su un piatto di portata precedentemente riscaldato. Vino consigliato: Franciacorta Spumante DOCG.

Hermeto Pascoal

One of the best musicians and jazz-composer coming from Brazil is Hermeto Pascoal; also he was a source of inspiration of artist such as Miles Davis (he was in Davis' double LP Live/Evil) , Gil Evans and John McLaughlin as well. His music is always in balance between jazz and folk Brazilian sounds. Thanking Edulms today we enjoy an his album entitled Eu e Eles ("me and them", it is an ironic titled because he plays all instruments and arrangements) issued in 1999.
Eu e Eles @ 192kbps http://sharebee.com/e01c5d1d

mercoledì 20 febbraio 2008

Xhol Caravan (or Xhol)

Xhol Caravan (or simply Xhol) was one of the first bands who participated at the send of the 60s to the launch of the Krautrock movement in Germany. Nevertheless their music cannot be categorised. Their roots came from rhythm’n blues with soul tendencies.Very dynamic their jazz rock can sometimes be compared with the spirit of the psychedelic soul developed by Soft Machine and sometimes it remembers to me some Zappa's sounds. However the unusual use of electric instruments and electronic manipulations made Xhol absolutely unique. Yesterday I had time so today I can present their first live album entitled Altena 1969, of course issued in 1969, with this line-up: Skip van Wyck / drums; - Tim Belbe / saxophone; - Hansi Fischer / saxophone, flute; - Klaus Briest / bass; - Öcki / keyboards.
Altena @ 320kbps http://www.megaupload.com/?d=CQBU16HE

Flash

The third album of the English prog band "Flash" is this "Out Of Our Hands", issued in 1973. It is a good work, of course Flash can't be compared in quality with Yes, if at all maybe with the style they did with their very first line-up; the music is certainly much less complex than on masterpieces like "Close to the edge" or "Relayer", but nevertheless there are great songs on this album like "The Bishop", "None The Wiser", "Man Of Honour" , "Psychosync" and "Shadows". The band was: Peter Banks / guitars, Moog & Arp synths, banjo, backing vocals; - Ray Bennett / bass, piano, clavinet, Mellotron, Arp synth, accoustic guitar, banjo, backing vocals; - Colin Carter / lead vocals; - Micheal Hough / drums, congas, tablas.
Out of @ 220kbps (variable) http://sharebee.com/2e0e4192

L'Abbazia di Pomposa

L'Abbazia di Pomposa è situata nel comune di Codigoro in provincia di Ferrara (vedi cartina).
La millenaria abbazia benedettina sorge lungo l'antica Strada Romea, la vecchia via dei Pellegrini medievali, nel breve tratto che corre dal Po di Goro al Po di Volano. L'odierna Pomposa, composta da chiesa, campanile, alcune stanze del Convento, il Palazzo della Ragione, non rappresenta altro che una parte di un monastero che era nel medioevo grande e potente, punto di riferimento di storia e cultura, centro di spiritualità tra i più importanti. Gli storici fanno risalire l'origine dell'insediamento dei monaci a Pomposa al VI - VII sec, quando il luogo salubre e boscoso, racchiuso tra il mare, il Po di Volano e il Po di Goro, era un'isola che favoriva meditazione e lavoro: le regole principali dell'ordine Benedettino. La prima notizia scritta su Pomposa è però dell'anno 874 e riguarda una controversia giurisdizionale tra il Vescovo di Ravenna ed il Papato. Nel sec. X numerosi atti testimoniano la vitalità del monastero, che tuttavia raggiunge la totale indipendenza sia dal S.Salvatore di Pavia, sia da Ravenna nel 1001, per accordo tra il Papa, Silvestro II e l'Imperatore Ottone III. Donazioni e privilegi accrescono la potenza economica pomposiana anche nelle limitrofe zone di Romagna e Veneto. Agli inizi del '300 l'Abbazia, sia pure già in piena crisi, possedeva 49 chiese sparse nelle diverse diocesi dell'Italia centro - settentrionale. Una curiosità, nel XI secolo fu li monaco Guido d'Arezzo al quale si deve "l'invenzione" della scrittura musicale ancora oggi in uso basata sull'esacordo. Celebre anche la dispersa biblioteca di Pomposa, che vide qui rifiorire studi classici, letterari, religiosi. In periodo Comunale l'Abate esercitava anche la giustizia civile sul territorio circostante, come testimonia anche l'edificio del Palazzo della Ragione, costruito ai margini del recinto abbaziale. Alla floridezza del convento fece esatta corrispondenza un forte sviluppo costruttivo ed artistico: Chiesa, Refettorio e Capitolo furono riccamente decorati. A partire dalla rotta del Po a Ficarolo (1152), infatti, il territorio dell'isola di Pomposa diventa piano piano palude, il clima si fa malarico ed insalubre tanto che il convento fu abbandonato nel 1553 dai monaci che vennero trasferiti nel nuovo convento di S.Benedetto di Ferrara. Il recupero dell'Abbazia è attuato dallo stato Italiano a partire dalla fine dell' '800, quando tutti i fabbricati vengono acquistati dal Demanio e restaurati.